PREGIUDICATI PER B. AL COLLE. Con Berlusconi che corre per il Quirinale tornano in superficie i protagonisti inabissati del suo ventennio di potere. Oggi sul Fatto abbiamo raccontato della lettera scritta da Denis Verdini, attualmente agli arresti domiciliari per bancarotta, a Marcello Dell’Utri e Fedele Confalonieri. Nel testo, lo sherpa forzista illustra la sua strategia per concretizzare l’ascesa dell’ex Cavaliere sul Colle più alto. Un altro “grande ritorno” è quello di Walter Lavitola, noto faccendiere berlusconiano che starebbe organizzando delle cene per “convincere una serie di soggetti esterni al parlamento ad agire in modo tale che alcuni grandi elettori possano capire il vantaggio di eleggere Berlusconi”. Sul giornale di domani ricostruiremo la mappa della rete di pregiudicati che sta lavorando per fare di Berlusconi il prossimo presidente della Repubblica, e dei “vantaggi” che ne ricaverebbero. Intanto, la nostra petizione su Change.org ha raccolto oltre 100 mila firme in pochi giorni e oggi si avvicina a 350 mila adesioni. Domani sul giornale pubblicheremo anche l’ultima puntata della Storia di B. firmata da Marco Travaglio.
SALVINI HA GIÀ L’ALTERNATIVA: “IL 24 UN NOME PER CONVINCERE TUTTI”. Mentre i suoi tessono trame, B. ufficialmente non ha ancora “sciolto” la riserva, cioè non ha annunciato pubblicamente la candidatura per il Quirinale. Il centrodestra sta cercando di guadagnare in Parlamento la possibilità che anche i grandi elettori positivi al Covid possano votare, aggrappandosi all’eccezionalità di questa elezione. Il loro obiettivo è chiaramente ridurre al minimo le defezioni nello schieramento. La questione è dibattuta e c’è chi ritiene che il voto per il capo dello Stato abbia la priorità sulle norme anti-Covid. Il governo ha chiesto un protocollo tecnico, ma il Collegio dei Questori, che vigila sulle norme per i lavori parlamentari, ha già fatto sapere che la decisione non spetta a loro. Così si guarda al presidente della Camera Roberto Fico, che sta già ragionando su come impedire i voti “segnati”, ovvero gli stratagemmi usati dai partiti per riconoscere i voti del loro schieramento anche con lo scrutinio segreto (di solito invertendo l’ordine del nome e del cognome del candidato, usando l’iniziale o aggiungendo un prefisso). Comunque il politico più corteggiato di questi giorni è sempre Matteo Salvini, che sa di avere un ruolo rilevante in questa elezione. Per questo oggi si è di nuovo smarcato da Berlusconi, annunciando che l’ex Cavaliere dovrà dire prima del 24 gennaio (giorno del primo scrutinio) se riterrà di avere i voti sufficienti per essere eletto. Il leader leghista poi ha detto che la prossima settimana, quando si comincerà a votare, la Lega farà una proposta “che penso potrà essere convincente, se non per tutti, almeno per tanti”. Sul giornale di domani prenderemo le misure di questa mossa e partiremo sul fattoquotidiano.it col un nuovo approfondimento sull’elezione del prossimo presidente della Repubblica: Quirinal Tango, in diretta alle 17 anche sui nostri canali social. Intanto, sempre sul nostro sito, potete scegliere il vostro candidato ideale per il Quirinale.
LA PANDEMIA DELLA DISUGUAGLIANZA: ANCHE IN ITALIA AUMENTA IL GAP TRA RICCHI E POVERI. Nel giorno in cui si inaugura il Forum economico di Davos, che riunisce gli uomini più ricchi e potenti del mondo, l’ong Oxfam pubblica il suo report sulle disuguaglianze, che racconta di un mondo sempre più iniquo. Nei due anni di pandemia, i 10 uomini più ricchi della Terra hanno raddoppiato i loro patrimoni, passati da 700 a 1500 miliardi di dollari complessivamente (a un ritmo di 15 mila dollari incassati al secondo), mentre 163 milioni di persone sono finite sotto la soglia di povertà. E il Covid ha anche creato nuovi ricchi: nello specifico i dirigenti delle case farmaceutiche che producono vaccini, mentre nei Paesi a basso reddito l’accesso alle immunizzazioni resta scarsissimo. Lo studio di Oxfam parla anche dell’Italia e sottolinea come nel nostro Paese il divario tra ricchi e poveri non smetta di crescere. Il governo Draghi ha una parte di responsabilità, per via di riforme come quella dell’Irpef, che agevola i redditi alti, o della stretta sul reddito di cittadinanza, che non ne migliora l’efficacia ma ne riduce l’applicabilità. Sul Fatto di domani vedremo lo studio nel dettaglio.
COVID, LE REGIONI CONTRO IL SISTEMA DEI COLORI. Un altro indice della disuguaglianza mondiale è dato dalla distribuzione dei vaccini. Vedremo sul giornale di domani che i Paesi del G7 hanno milioni di dosi che rischiano di scadere e di finire nella spazzatura. Intanto, in Italia si continua a dibattere sulla revisione dei criteri di calcolo dei dati Covid, oltre che delle norme per i positivi e i contatti stretti. Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna che ha già introdotto la possibilità di uscire dalla quarantena con un tampone fai-da-te, oggi ha proposto di mandare in soffitta il sistema dei colori. E ha trovato la disponibilità a discuterne del sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Altri, come il governatore della Liguria Giovanni Toti, reiterano la richiesta di scorporare dal bollettino dei contagi i casi asintomatici. Il ministro Roberto Speranza ha annunciato che convocherà un tavolo con i rappresentanti regionali per analizzare le loro richieste e valutare eventuali cambiamenti. Intanto, oggi i nuovi casi sono 83.400 (con un numero inferiore di tamponi effettuati la domenica) e i morti 287. Il tasso di positività resta intorno al 15%. Sul Fatto di domani affronteremo la questione del cambio di paradigma nella lotta alla pandemia con un’intervista a Robert Dingwall, scienziato britannico già membro della Commissione governativa per le vaccinazioni e tra i maggiori esperti di politiche sanitarie.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Caro bollette. Il governo ha annunciato che il prossimo Consiglio dei ministri, previsto per giovedì 20 gennaio, avrà all’ordine del giorno un intervento contro i rincari dell’energia e un nuovo decreto ristori per i settori economici colpiti dalla pandemia.
L’ultima spiaggia di Bibi. L’ex premier israeliano Netanyahu tenta l’ennesima mossa per provare a schivare il processo per corruzione che lo riguarda.
I manga alla conquista delle piattaforme. Sono sempre più numerosi i film e le serie animate ispirate all’universo giapponese proposti in streaming.
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