PARLAMENTO EUROPEO, VON DER LEYEN ELETTA CON 401 VOTI. GOVERNO ITALIANO A PEZZI, MELONI E I SUOI NON LA SOSTENGONO, FORZA ITALIA SÌ. Il Parlamento europeo ha rieletto Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea con 401 voti a favore, 284 contrari e 15 astenuti. Sette le schede nulle. I votanti sono stati 707. La maggioranza minima richiesta per l’elezione era 360. Von Der Leyen – che resterà in carica altri cinque anni – ha incassato l’appoggio di popolari, socialisti, verdi (determinanti) e liberali, che alla lettura del risultato si sono alzati in piedi ad applaudire, compresi i rappresentanti di Forza Italia. Sono rimasti seduti invece gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, glaciali i Patrioti dell’estrema destra europea. Le Pen, leader francese del Rassemblement National, ha postato un video con la scritta: “No comment”. Contrari alla Von Der Leyen anche i 5 Stelle, per loro il programma è troppo bellicista e poco incline ad occuparsi delle disparità sociali. Dopo un lungo tira e molla, Giorgia Meloni ha deciso di non sostenere la conferma della presidente. Il capo delegazione di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza, dice così: “Le scelte fatte in questi giorni, la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a sinistra fino ai Verdi hanno reso impossibile il nostro sostegno a riconferma della presidente Ursula von der Leyen”. Questa scelta però implica un prezzo da pagare: l’Italia non avrà una vice presidenza esecutiva. La premier italiana ha preferito non essere tacciata di tradimento dal gruppo dei conservatori di Ecr e dall’ultra destra dei Patrioti di Le Pen e Salvini. Sul Fatto di domani troverete tutti i particolari del voto che ha determinato la rielezione di Von Der Leyen, e quali conseguenze ci saranno per l’Italia.
INCHIESTA DI VENEZIA, BORASO SI DIMETTE E BRUGNARO SI NASCONDE. GENOVA, NUOVI GUAI PER TOTI: ORDINE DI ARRESTI DOMICILIARI PER I FINANZAMENTI ESSELUNGA L’assessore comunale ai Trasporti Renato Boraso ha lasciato l’incarico, dopo l’arresto per corruzione. Domani potrebbe essere chiamato dal gip per l’interrogatorio di garanzia (con l’imprenditore Fabrizio Ormenese). Detenuto a Padova, il politico potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere e chiedere il rinvio dell’incontro, vista la mole dei documenti da esaminare. Boraso è accusato di 11 diversi episodi di corruzione negli ultimi sei anni per circa 500mila euro. Mentre le opposizioni ne invocano le dimissioni nel consiglio comunale, il sindaco Luigi Brugnaro continua a nascondersi. Oggi, come ieri, ha disertato il dibattito: tornerà in aula solo dopo l’estate, il 9 settembre. Il primo cittadino è indagato per la vendita dell’area dei Pili, da parte del Comune, all’imprenditore di Singapore Chiat Kwong Ching. Il lotto fu acquistato prima di diventare sindaco: poi Brugnaro ne affidò la gestione ad un legale di New York per evitare conflitti d’interesse. Ma ora gli inquirenti vogliono approfondire il suo ruolo nell’affare. Sul Fatto di domani nuovi dettagli sull’inchiesta di Venezia. Ma anche da Genova giungono novità. Per Giovanni Toti c’è una nuova ordinanza di arresti domiciliari: è accusato di finanziamenti illeciti ricevuti da Esselunga. Oggi in città si è svolta un’altra manifestazione per chiederne le dimissioni.
ILVA, ANCORA ACCUSE VERSO L’EX AMMINISTRATRICE MORSELLI: INDAGATA PER INQUINAMENTO E DISASTRO AMBIENTALE. Non c’è pace per l’Ilva di Taranto. Mentre gli operai restano incerti sul loro futuro occupazionale la magistratura punta il dito contro Lucia Morselli, ex amministratrice delegata di Acciaierie d’Italia; assieme ad otto persone è indagata con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’inquinamento, al disastro ambientale e alla truffa ai danni dello Stato. A dare la notizia oggi è stata la Gazzetta del Mezzogiorno. L’inchiesta si concentra su fatti avvenuti dal 2018; sarebbe emersa una falla nelle manutenzioni sulle tubazioni della rete di distribuzione del gas-coke presenti nei reparti Cokeria e Sottoprodotti dell’ex Ilva; una manchevolezza che avrebbe generato un deterioramento significativo dell’aria sulla città pugliese. Altrettanta incuria ci sarebbe stata nella gestione dei impianti di pressurizzazione e filtrazione delle aree e degli uffici, esponendo così il personale a sostanze cancerogene. Morselli era già sotto indagine per una presunta truffa ai danni dello Stato sulle quote di Co2. Sul giornale di domani leggerete le ultime novità sull’inchiesta curata dalla Procura di Taranto.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Stati Uniti, l’indiscrezione: “Elezioni 2024, il presidente Biden si ritirerà entro il fine settimana”. Secondo Axios, sito di informazione sempre pieno di indiscrezioni, il presidente Joe Biden ha deciso di ritirarsi dalle presidenziali previste il prossimo novembre. Su Biden in queste settimane ci sono state molte pressioni da parte dei democratici, preoccupati dal suo stato di salute, messo in risalto da discorsi in pubblico, interviste e dal confronto con l’avversario repubblicano, Donald Trump.
Mafia a Milano, arrestati due imprenditori: avrebbero favorito la mafia messinese. Due imprenditori, Francesco Scirocco e Giovanni Bontempo, ritenuti contigui al clan dei Barcellonesi, attivo in Sicilia in provincia di Messina, sono stati arrestati dalla Dia. Gli indagati avrebbero consentito – attraverso la costituzione di società, principalmente operanti nel settore edilizio – l’operatività di attività imprenditoriali riconducibili al sodalizio criminale, per la gestione di appalti, anche finanziati con i fondi del Pnrr. Oltre agli arresti, c’è stato un sequestro di beni immobili e conti correnti per un valore complessivo stimato in 5 milioni di euro.
Csm, si dimette Natoli: incontrò giudice sotto procedimento disciplinare. Rosanna Natoli, componente della sezione disciplinare del Csm in quota Fratelli d’Italia, si è dimessa. La decisione, confermata da fonti del Consiglio, è maturata in seguito ad un incontro avvenuto tra la consigliera e la giudice civile di Catania, Maria Fascetto Sivillo, sotto procedimento disciplinare. Il colloquio è stato registrato dalla stessa giudice e poi reso noto dal suo avvocato, Carlo Taormina.
Cagliari, assolti quattro generali per il disastro ambientale a Teulada. Quattro assoluzioni e un proscioglimento. Si chiude così il processo contro cinque generali, tutti ex capi di Stato Maggiore, accusati di disastro ambientale legata all’inchiesta sugli effetti di anni di esercitazioni nel poligono militare di Teulada. Giuseppe Valotto, Danilo Errico, Domenico Rossi e Sandro Santroni sono stati assolti dopo che il pm, per la seconda volta, aveva chiesto al gip l’archiviazione. Proscioglimento per il generale Claudio Graziano, ex presidente di Fincantieri, morto suicida nella sua casa di Roma, il mese scorso.
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