IL PAPA INVOCA (DI NUOVO) LA PACE, KIEV CHIEDE (DI NUOVO) LE ARMI. INTERVISTA A CARLO ROVELLI. “La guerra è il fallimento della politica. Si alimenta del veleno che considera l’altro come nemico. La guerra ci fa toccare con mano l’assurdità della corsa agli armamenti e del loro uso per la risoluzione dei conflitti”: incontrando i giovani, questa mattina Bergoglio li ha rassicurati sul fatto che “il Papa non rinuncia a cercare la pace”. La voce di Francesco si leva ancora isolata nel giorno in cui il presidente ucraino ribadisce agli Stati Uniti la richiesta di un maggiore supporto, in particolare per quanto riguardo la fornitura di armi e munizioni. Zelensky è convinto che la liberazione dei territori occupati stia andando avanti, anche se dal campo le notizie non sono ottimistiche. Una forte esplosione ha scosso stamane Sebastopoli e proprio in Crimea, a sorpresa, si è recato Vladimir Putin, in occasione del nono anniversario dell’annessione. Il Cremlino ha fatto sapere di considerare “carta igienica” il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale dell’Aja nei confronti del presidente. Sul Fatto di domani, oltre a ricordare quanta ipocrisia ruoti attorno a quest’organismo, sentiremo la voce del fisico Carlo Rovelli, da poco tornato in libreria con il suo ultimo saggio “Buchi bianchi”. E vedremo quali saranno i prossimi appuntamenti parlamentari in vista del Consiglio europeo del 23 marzo: il giorno prima sono previste le comunicazioni in Aula della presidente del Consiglio.
CGIL, LANDINI RIELETTO SEGRETARIO. LA SFIDA A MELONI: “PRONTI ALLO SCIOPERO, NON CI FERMEREMO”. Al termine del XIX congresso nazionale, l’assemblea lo ha confermato alla guida del sindacato per il secondo mandato di quattro anni, con il 94,2% di voti favorevoli. Landini era l’unico candidato. Ieri sul palco di Rimini era salita la premier Meloni, che aveva ribadito la sua contrarietà a Reddito di cittadinanza e salario minimo. Ed è proprio a lei e al suo governo che oggi si è rivolto Landini, con un attacco alla riforma del fisco appena varata: “Non siamo più disponibili ad accettare l’idea di un sistema fiscale che continua a gravare sui lavoratori dipendenti e pensionati”. Il neo segretario, che già nei giorni scorsi aveva ipotizzato il ricorso a una forte mobilitazione, ha anche ribadito di essere pronto a proclamare lo sciopero: “Lo diciamo in modo chiaro al governo, alle forze politiche, alle controparti: noi non ci fermeremo e non accettiamo che sia il lavoro a pagare per tutti. Questo Paese lo vogliamo cambiare più del governo e più delle forze politiche, e lo diciamo a Cisl e Uil: lo vogliamo fare insieme a voi e agli altri lavoratori”. Landini ha sottolineato anche che l’Italia è un Paese in cui “il 94% dell’Irpef la pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati, che ha 100 miliardi di evasione e dove le rendite hanno una tassazione inferiore al lavoro”. Sul giornale di domani la nostra analisi sul congresso della Cgil e i dati di una ricerca secondo cui l’Italia ha sprecato l’esperienza della pandemia, che avrebbe potuto l’occasione per costruire un sistema di protezione sociale più inclusivo per i lavoratori.
MILANO SI TINGE DI ARCOBALENO, MA IN PIAZZA MANCANO I GIALLOROSA UNITI. C’erano migliaia di persone questo pomeriggio, in Piazza della Scala, per la manifestazione organizzata da Famiglie Arcobaleno, Cig Arcigay Milano e I Sentinelli di Milano. Un’iniziativa che segue la circolare della Prefettura, nata su sollecitazione di una direttiva del Viminale e che fa riferimento alla sentenza della Cassazione del dicembre scorso, che di fatto interrompe il riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali. A Milano, dal 2018, queste stesse famiglie avevano la possibilità di trascrivere il certificato di nascita estero in Comune, sulla base di una ordinanza del sindaco Sala (che oggi si è palesato a sorpresa in piazza per qualche minuto). Dal palco del presidio hanno parlato le mamme e i papà che vedono svanire un diritto ormai ritenuto acquisito. Sono 150mila in Italia i bambini figli di coppie omogenitoriali. “Il governo è indecente e ci sta portando verso la Polonia e l’Ungheria”, ha detto il deputato Pd, Alessandro Zan. Alla manifestazione c’era anche la collega M5S ed ex sindaca di Torino, Chiara Appendino: “Voglio ribadire alla ministra Roccella, che o mente o non sa di cosa parla, che non c’entra nulla l’utero in affitto”. E soprattutto c’era la neo segretaria dem, Elly Schlein: “Ci stiamo muovendo con una legge preparata e scritta insieme alle associazioni, alle famiglie arcobaleno e alla rete Lenford”. Mancava, invece, Giuseppe Conte che però ha scritto un messaggio sui social: “Non scarichiamo sui piccoli il furore ideologico dei grandi. Il Movimento 5 Stelle non permetterà che ricadano sui figli di coppie omogenitoriali le discriminazioni di segno reazionario volute da questo governo”. Sul Fatto di domani vedremo quanta distanza c’è tra le due principali forze di opposizione in tema di diritti civili.
I NUMERI DELLA SICCITÀ NON SPAVENTANO IL GOVERNO (MA I SINDACI SÌ). C’è un’immagine che più di tutte oggi racconta la situazione: il Ponte di Castelvecchio, che collega il centro storico con il quartiere di Borgo Trento. A causa del basso livello del fiume Adige, è emersa un’ampia spiaggia di sassi e terra. Lo scrive Luca Mercalli sul nostro giornale, lo denunciano gli esperti: ci avviamo verso un’estate terribile in tema di crisi idrica. Coldiretti fa sapere che il caldo sta anticipando di un mese alcune primizie. Eppure il governo fa spallucce: “Non esiste il rischio di un razionamento nazionale, possono esistere misure locali decise dai sindaci”, ha detto stamattina il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. La task force ideata dall’esecutivo è stata varata all’inizio di marzo, ma ancora del famigerato decreto non c’è traccia. Per martedì prossimo è convocata a Palazzo Chigi la cabina di regia presieduta dal ministro Salvini. Vedremo cosa accadrà. Intanto siamo andati a fare una ricognizione sui territori, per capire come si stanno attrezzando i sindaci e i governatori (di tre giorni fa l’appello del veneto Zaia). Come leggerete, persino questa grave conseguenza del cambiamento climatico sta stuzzicando gli appetiti dei soliti noti.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Trump aizza i suoi: “Sarò arrestato martedì, riprendiamo il Paese”. L’ex presidente Usa potrebbe essere incriminato la prossima settimana per il presunto pagamento di 130.000 dollari all’ex pornostar Stormy Daniels per comprarne il silenzio sulla loro passata relazione. E, come subito prima dell’assalto a Capitol Hill, ha fomentato sui social i suoi sostenitori.
Ultima generazione, pro e contro gli imbrattatori di monumenti. Dopo che il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha bloccato l’attivista che stava imbrattando la facciata di Palazzo Vecchio, abbiamo chiesto a Tomaso Montanari e a Carlo Cottarelli di esprimersi su queste nuove forme di protesta ambientalista.
I social senza musica italiana, panico tra gli utenti. L’altro giorno è saltato l’accordo tra Meta, la società di Zuckerberg che gestisce Facebook e Instagram, e la Siae. Questo sta generando stories e reels muti. E le reazioni degli utenti spaziano dallo sberleffo alla disperazione.
Edoardo Leo, tra Bertolucci e Proietti. La tradizionale intervista della domenica all’attore, protagonista di “Era ora”, la pellicola di Alessandro Aronadio visibile da qualche giorno su Netflix.
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