LA POLITICA in primo piano sul Fatto di domani, con la giornata decisiva di Conte in Senato: dopo l’ultimo duello con Renzi, Italia Viva si astiene e si va alla conta in aula (qui la diretta). Sul giornale di domani Troverete un’analisi del discorso del premier e dei voti ottenuti (vedremo chi ha deciso di sostenere il governo dopo il balletto di questi giorni). Da qui si parte per un bilancio sull’operato del Pd, sulla fine che farà Italia Viva e sull’esito della trattativa con i “costruttori”. Ma ora si apre un altro problema: venendo a mancare il partitello di Renzi molte Commissioni parlamentari resteranno senza una maggioranza. Nel comparto una divertente intervista a Renata Polverini, l’ex sindacalista che ieri ha passato il Piave, votando con la maggioranza. Vedremo anche i sondaggi: chi viene premiato e chi perde consensi con la crisi di governo. Altro tema sono i transfughi, da molti messi all’indice: però molte forze politiche in Parlamento (quelle di destra in particolare) ne hanno fatto da sempre incetta, oggi come nel passato. Per finire la pagina dei pareri sulla crisi.
Sempre la politica, ma al di fuori della crisi, si occuperà della candidatura del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, in Calabria. Poi in Toscana, dove i 5 Stelle potrebbero rimpiazzare in giunta Italia Viva. Infine il ricordo dello scomparso Emanuele Macaluso.
NELLE PAGINE SUL COVID, oltre all’analisi dei numeri di giornata, da cui si inizierà a capire se il lockdown natalizio ha funzionato, andremo in Lombardia, dove è in atto uno scontro con il governo centrale sulla zona rossa. Scontro condito anche dalle gaffe del neo assessore Letizia Moratti. Poi vi racconteremo un’interessante iniziativa per fornire una sorta di patentino ai vaccinati.
IL FOCUS sarà dedicato alla situazione che c’è oggi in Cina, dove si ripresentano focolai di Covid e dove la crisi economica fa sentire il suo peso.
L’ECONOMIA si occuperà dei dati sui percettori del Reddito di cittadinanza che, per via della crisi, sono aumentati, dato che conferma l’utilità della misura. Sempre in ambito lavoro ci occuperemo del pasticcio fatto dal ministero sui contributi per le guide turistiche, molte della quali non hanno accesso ai ristori.
GLI ESTERI ci porteranno in Russia, visto che l’attivista Navalny, dopo l’arresto, ha pubblicato la prima mega inchiesta contro Putin. Vedremo di che si tratta. Poi negli Usa, con la vigilia della cerimonia di insediamento di Biden, con tutti i timori che si porta dietro. Uno dei nodi che dovrà sciogliere il neo presidente sarà quello dell’immigrazione (dopo gli anni di Trump).
NEL RADAR le nostre firme, Vittorio Emiliani e Selvaggia Lucarelli che ci racconterà cosa farà in futuro Renzi.
NEL SECONDO TEMPO gli appunti inediti del viaggio in Italia del Nobel, Bernard Shaw, e i 100 anni del Monello di Chaplin.
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Vinto il primo round, ma la partita comincia ora
di Salvatore Cannavò
Mentre vi giunge questa nostra newsletter inizia al Senato la chiama per la fiducia al governo Conte. L’astensione annunciata di Italia viva elimina la suspence sulla sopravvivenza del governo che passerà la prova soltanto con l’incognita del numero di voti favorevoli. Come ha fatto sapere anche il Quirinale non c’è alcun problema di maggioranza assoluta, 161 non è una quota-limite. Il governo dovrà ottenere semplicemente un voto favorevole in più dei contrari. E’ chiaro che se ottenesse una quota di consensi tra i 155 e i 158 voti il governo sarebbe più forte che se il risultato si attestasse sui 151-153 Sì. Ma il problema ormai, dopo giornate cariche di tensione e rese drammatiche dalla scelta senza senso di Matteo Renzi, non è il gradimento al Senato del governo Conte. Il problema ormai è il dopo.
Conte per il momento vince il primo round con il senatore fiorentino il quale, viste le contromosse della maggioranza, ha scelto l’astensione nonostante nel pomeriggio avesse pronunciato un intervento molto aggressivo. Ma Conte ha continuato, anche nella replica, con la linea della moderazione, sapendo incassare e trattenendosi dal rispondere. Portare a casa la fiducia, questa sera, è la sua ricompensa che, per il momento, mette Italia viva in un angolo.
E così si apre il secondo round che ruoterà attorno alla possibilità, o meno, che accanto ai tre partiti che formano la maggioranza, si coaguli un gruppo parlamentare nuovo in grado di consentire al governo di proseguire. Sarà un “mercato delle vacche” come denuncia il centrodestra (che sulle “vacche” ha campato per decenni, Giorgia Meloni in testa, basta ricordare i tempi di De Gregorio e Scilipoti) oppure una novità politica? E’ chiaro che se Conte vuole avere una chance di giungere alla fine della legislatura dovrà rafforzare la maggioranza con una operazione politica e non di breve respiro. Non si vedono, in realtà, al momento i personaggi attorno a cui una simile “quarta gamba” possa ruotare. Certo, il socialista Nencini ha esperienza e relazioni e così, alla Camera, un ruolo analogo può giocare il “vecchio” Tabacci. Saranno questi i nomi su cui puntare? Lo vedremo nei prossimi giorni.
Resta che per il momento Conte riesce a superare anche questa difficoltà. Il governo dovrà però giocare con un respiro molto più ampio a partire dalla gestione del Recovery Plan. Dovrà riuscire a renderlo un tema di grande discussione, parlamentare e sociale, coinvolgendo il massimo delle forze, avendo l’umiltà di raccogliere idee e suggerimenti. E’ l’unico modo per lasciare sullo sfondo il gioco del “particulare”- efficace espressione utilizzata dalla senatrice a vita Liliana Segre – della partita di Palazzo cui si è affidato Matteo Renzi, e far entrare da protagonista un bene comune e un interesse generale di cui l’Italia sente la profonda necessità.
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