ISRAELE ATTENDE LA VENDETTA DELL’IRAN, GALLANT ALLA GRAN BRETAGNA: “UNA COALIZIONE INTERNAZIONALE PER DIFENDERCI DA TEHERAN”. USA, ALTRI CACCIA IN MEDIORIENTE. Dopo l’uccisione del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, a Teheran nel giorno dell’insediamento del nuovo presidente dell’Iran Massoud Pezeshkian, le cancellerie restano con il fiato in sospeso in attesa della vendetta iraniana contro Israele. L’esercito di Tel Aviv dichiara di essere pronto a reagire, in ogni scenario. Oggi il ministro della Difesa Yoav Gallan ha incontrato l’omologo britannico John Healey. Secondo fonti ministeriali citate dal Times of Israel, si sarebbe discusso di “una coalizione nella difesa di Israele contro l’Iran e i suoi delegati”. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito, l’Iran starebbe pianificando attacchi con droni dalla Siria contro Israele e le Alture del Golan. Gli Usa rinforzano il fronte mediorientale preparandosi ad inviare ulteriori aerei da combattimento, riporta il New York Times. Intanto prosegue l’offensiva su Gaza. L’Idf ha comunicato di aver ucciso in un raid aereo notturno su Gaza city Muhammad al-Jabari, considerato il vicecapo dell’unità per la produzione di armi della Jihad islamica palestinese. Nell’offensiva sono morte 4 persone. Stesso numero di vittime a Khan Younis, durante un raid mattutino, con numerosi feriti inclusi donne e bambini. Ieri il ministro della Difesa Yoav Gallant aveva annunciato la morte di Muhammad Al-Deif, capo delle miliziedi Hamas, smentita oggi dal gruppo integralista. In attesa della reazione dell’Iran, gli Usa rinforzano il fronte mediorientale preparandosi ad inviare ulteriori aerei da combattimento, riporta il New York Times. La Francia ha chiesto ai propri connazionali di lasciare l’Iran il “prima possibile” per il rischio di escalation.
TOTI ALL’ATTACCO DOPO LA FINE DEI DOMICILIARI: “LA POLITICA NON SI DIFENDE , UN ECCESSO LA MIA CARCERAZIONE”. BRUGNARO TRA LE CONTESTAZIONI: “NON MI DIMETTO E DI BORASO NON SAPEVO NULLA”. L’ex governatore della Liguria Giovanni Toti è uscito ieri dagli arresti domiciliari e subito assume una postura d’attacco contro la magistratura, mentre organizza il suo ritorno in politica con i fedelissimi. In un’intervista congiunta rilasciata a quattro quotidiani – Corriere, Libero, Il Foglio e Il Giornale – Toti recupera i toni berlusconiani sulla supremazia dei partiti rispetto alle accuse dei magistrati: “Il mio arresto e le mie dimissioni forzate sono la conseguenza della resa della politica di fronte alla magistratura”. Poi parte la chiamata alle armi per i colleghi, la cui sopravvivenza sarebbe minacciata dalle toghe e dall’assenza di uno scudo: “La politica, sentendosi screditata, ha ceduto al giustizialismo e al moralismo, abolendo ogni immunità e rinunciando al finanziamento pubblico. È l’arrendevolezza della politica ad aver armato la magistratura. Confido in un futuro istinto di autoconservazione”. Nel pomeriggio l’ex presidente ligure ha incontrato i componenti della Lista Toti a Genova in un hotel presso il porto. La vera partita sarà la scelta del candidato del centrodestra nelle elezioni liguri di ottobre, per sifdare Andrea Orlando, sostenuto dal Pd e M5s. Le grane del centrodestra arrivano fino a Venezia, dove il sindaco Brugnaro è stato contestato durante il consiglio comunale. Lui ha annunciato di voler proseguire il mandato allontanando lo spettro delle dimissioni. Ha ribadito la correttezza del suo operato di non aver mai saputo nulla delle attività dell’ex assessore alla mobilità Renato Boraso, in carcere con l’accusa di corruzione.
STABILIMENTI BALNEARI IN SCIOPERO: NEL CAOS DELLE CONCESSIONI IL GOVERNO TACE (MA IL BUSINESS CRESCE). Anche quest’anno ci sono più stabilimenti balneari dell’anno prima, segno che il business è in crescita, come i prezzi del resto. Eppure, i gestori dei lidi hanno proclamato uno sciopero di due ore per la mattina del 9 agosto. Colpa del caos normativo sulle concessioni pubbliche, generato dall’inerzia del governo Meloni ma anche dei suo predecessori a palazzo Chigi. E’ dal lontano 2006, quando fu approvata la direttiva europea Bolkestein, che si discute di un nuovo bando di gara per assegnare le concessioni: nel 2020 l’Italia ha ricevuto una procedura di infrazione; a novembre 2021 il Consiglio di Stato ha imposto che le concessioni cessassero il 31 dicembre del 2023. Meloni aveva rinnovato la proroga fino al 31 dicembre 2024, ma i giudici amministrativi hanno ribadito lo stop con la sentenza del 29 aprile. A quel punto, l’ultimo escamotage della destre: una mappatura delle spiagge per dimostrare che i lidi sono così numerosi in Italia da rendere superflue le gare per le concessioni. Un’impostazione bocciata da Bruxelles. Ora la palla è passata nelle mani dei comuni, divisi tra la voce del Tar – che esorta le amministrazioni a preparare i bandi – e i silenzi del governo. Intanto gli stabilimenti aumentano di numero: dal 2011 una crescita complessiva del 26,4% pari a più del 2% l’anno. Secondo i dati dell’indagine Unioncamere-InfoCamere, al 2023 sono 7.244 le imprese nel settore. Sul Fatto di domani vi racconteremo l’ultimo capitolo della vicenda dei balneari.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Strage di Bologna, Meloni risponde a alle famiglie delle vittime: “Radici della strage nel mio governo? Attacchi ingiustificati”. Nel giorno della commemorazione per il 44esimo anniversario, si riaccende la polemica sulle responsabilità dei neofascisti nell’attentato alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Paolo Bololognesi, presidente dell’associazione delle famiglie delle vittime, ha accusato i partiti della maggioranza, poiché “le radici di quell’attentato” oggi “figurano a pieno titolo nella destra italiana di Governo”. “Attacchi ingiustificati”, secondo la premier, che ha rincarato: “Grave e pericoloso dire che le radici dell’attentato sono nella destra di governo”. Subito è arrivata la controreplica di Bolognesi: “La smetta di fare la vittima”, ha dichiarato, rivolgendosi alla leader FdI. “Ha sempre detto che l’Msi è il suo partito di formazione, si legga allora la sentenza Bellini, che ha detto di aver lavorato per Almirante e ne ha fatte di cotte e di crude”.
Caso Carini, il presidente del Cio incontra Meloni. Respinti gli attacchi italiani: “Khelif è donna”. Durante un colloquio a Parigi con la premier e Malagò, il comitato olimpico resta fermo sulle sue posizioni: “Inutile caccia alle streghe, Khelif ha già combattuto contro atlete azzurre”. Ieri la pugile algerina iperandrogina ha combattuto con Angela Carini, un match concluso con l’abbandono dell’italiana dopo soli 45 secondi. Carini, in un’intervista alla Stampa, ha ventilato l’ipotesi del ritiro dalle competizioni. Anche il Cremlino ha commentato il caso con il portavoce Dmitri Peskov: il movimento olimpico “diventa vittima di manifestazioni pseudo-liberali che rasentano la perversione”.
Minacce di morte al pm Tescaroli, che ha indagato sulle stragi. “Ti faremo saltare con il tritolo. Finiremo quello che abbiamo iniziato”: sono le parole contenute in una lettera spedita a Luca Tescaroli, da poco procuratore capo di Prato, per anni pm che ha indagato stragi di Capaci, di via d’Amelio e sui mandanti occulti degli bombe a Milano, Firenze e Roma. A darne notizia l’edizione fiorentina di Repubblica, spiegando che la missiva è stata recapitata il 29 luglio nel nuovo ufficio di Tescaroli a Prato.
Francia, Macron pensa a blindarsi con il successore di Attal: la partita per palazzo Matignon si apre dopo le Olimpiadi
di Luana De Micco
La “tregua politica” proclamata da Emmanuel Macron è stata una mossa astuta: nell’euforia delle Olimpiadi, i francesi stanno vivendo una parentesi incantata in cui regna un insospettabile buon umore a Parigi, i metrò funzionano miracolosamente bene e persino i poliziotti sorridono, in un’atmosfera cioè agli antipodi dell’inferno che era stato annunciato.
(Continua)
|