Sul Fatto di domani in primo piano le misure contenute del nuovo dpcm anti-covid, che dovrà essere varato domani e che regolerà il periodo natalizio. Il governo vuole mettere in atto tutto il possibile per evitare una terza ondata di contagi a gennaio. Salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, quindi, saranno impediti gli spostamenti anche tra comuni in una stessa regione. Tra i nodi da sciogliere, quello della possibilità di raggiungere i parenti soli anziani e quello delle scuole (la ministra Azzolina preme per una riapertura, anche graduale, già dalle prossime settimane). L’accordo nella maggioranza ancora non c’è, così come accade nel resto dell’Europa, divisa tra rigoristi e possibilisti. Del resto, come abbiamo visto lo scorso week end, la corsa agli acquisti di Natale è diventata la nuova frontiera della libertà: ce lo racconterà Daniela Ranieri, in un articolo che di seguito anticipiamo.
C’è poi tutta la partita dei vaccini: oggi il Regno Unito ha annunciato il proprio via libera a quello della Pfitzer, ma l’Agenzia europea del Farmaco ha criticato la rapidità di tale decisione. Il ministro della Salute, Speranza, ha riferito alle Camere sul piano vaccini: 202 milioni di dosi che da gennaio saranno distribuite e somministrate gratuitamente.
Il nostro Focus sarà invece dedicato alla Patrimoniale: oggi l’emendamento presentato da Leu e da una parte del Pd su un’imposta sui conti correnti e titoli, con una tassazione progressiva sui grandi patrimoni, è stato giudicato inammissibile, per mancanza di copertura, dalla commissione Bilancio della Camera.
La Politica si occuperà della fronda dei parlamentari 5S sul Mes (in 58, tra deputati e senatori, hanno chiesto di rinviare “gli aspetti critici” della riforma) e della sindaca di Roma, Virginia Raggi, insultata da Salvini nel silenzio generale di tutti.
Gli Esteri ci offriranno, invece, un’intervista al giornalista e documentarista Mads Brugger – che potremmo definire il Sacha Baron Cohen danese – e un approfondimento sul rischio tracollo dell’impero del gruppo britannico Arcadia di Sir Philip Green.
Nella sezione Radar, ospiteremo l’intervento (che verrà pubblicato su Civiltà Cattolica) del reverendo Drew Christiansen, senior fellow presso il Berkley Center for Religion, Peace and World Affairs, sulla “democrazia al condizionale” negli Usa. Infine il Secondo Tempo, con un estratto dell’ultimo libro di Alberto Angela L’ultimo giorno di Roma.
Sono 20.709 i nuovi casi di coronavirus accertati nel nostro Paese, 684 i morti. In 24 ore c’è stato un lieve incremento dei contagi, ma sono aumentati i tamponi effettuati: oltre 207mila contro i 182mila di ieri. Ciò significa che il trend continua a migliorare: lo dimostra il tasso di positività, che passa dal 10,6% al 9,99%. I ricoveri in area medica calano di 357 unità, quelli in terapia intensiva passano da 3.663 a 3.616 (-47). Zona rossa, la sfida della Valle d’Aosta al governo.
Natale, la rinascita collettiva è diventata “comprare cose”
di Daniela Ranieri
Si verifica la bizzarra circostanza per cui se si riaprono le attività commerciali per far respirare gli esercenti dopo un periodo di clausura la gente si riversa in massa per fruirne, e siccome i corpi occupano uno spazio e vige il principio della loro impenetrabilità, si creeranno assembramenti promiscui, fonte primaria di contagi, come già nelle processioni de “I promessi sposi”.
Interessante tuttavia è che la ritrovata libertà, per chi vive in regioni che sono passate dal rosso all’arancione, abbia portato con sé come primo atto collettivo la corsa allo shopping. Sembra proprio che la Covid ci abbia tolto più di tutto la libertà di essere consumatori; che poter comprare oggetti abbia avuto un effetto rassicurante e sedativo, se non il potere di silenziare le angosce; che l’energia liberatoria della fine (provvisoria) del lockdown, che poi è l’energia liberata dalla diminuzione del tasso Rt, si sia riversata negli spazi urbani non dello svago culturale, ma del consumo.
Non interessa il giudizio moralistico: è comprensibile che i cittadini vogliano riappropriarsi quanto prima della normalità; il punto è capire perché la normalità consista principalmente nella libertà di comprare; perché, se il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito drasticamente e ci sono 5 milioni di nuovi poveri (oltre agli 8 di epoca pre-Covid), il momento della libera uscita sia stato riservato in modo così massivo dalla corsa agli acquisti, tanto da indurre questure e prefetture a disporre l’invio di “pattuglie interforze” per limitare gli assembramenti.
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