STELLANTIS, VIA L’AD TAVARES, REGNA L’INCERTEZZA. OPERAI IN CASSA INTEGRAZIONE E CROLLO IN BORSA. CONTE (M5S): “IL GOVERNO NON SI NASCONDA”. Operai in cassa integrazione, incertezza sui piani industriali. Le dimissioni dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlo Tavares non sono state indolori, ad iniziare dalla risposta della Borsa, che ha segnato una caduta per la società del 10%. Negli Stati Uniti, l’Uaw, il principale sindacato metalmeccanico parla per bocca del suo leader Shawn Fain: “Tavares si sta lasciando alle spalle un disastro fra dolorosi licenziamenti e veicoli troppo costosi fermi nei parcheggi delle concessionarie”. Fain al contempo esprime soddisfazione “nel vedere l’azienda rispondere alle pressioni e correggere il suo approccio”. Come dire, che quelle di Tavares, più che dimissioni spontanee, sono state richieste dagli Elkann in modo esplicito. D’altronde, i ricavi sono precipitati del 27% rispetto al 2023, con una perdita di 33 miliardi di euro. La strategia di Tavares – quella di ridurre i costi rispetto alla crisi del comparto – non è sembrata vincente. Sul Fatto di domani leggerete una serie di articoli dedicati alla crisi di Stellantis; Tavares è stato mandato via con una buonuscita considerevole nonostante i cattivi risultati? Cosa attende gli operai italiani che sono costretti alla cassa integrazione? Oggi il leader del Movimento Cinque Stelle, Conte, è stato al presidio dei lavoratori Trasnova, davanti ai cancelli dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli: “In questo momento occorre un piano industriale, occorre che Stellantis ed Elkann vengano a portarci un piano industriale dopo aver licenziato l’amministratore delegato, che evidentemente si è rivelato non adeguato. E il governo deve fare la sua parte, non si deve nascondere”.
STATI UNITI, BIDEN GRAZIA IL FIGLIO HUNTER: “È UN PERSEGUITATO”. CRITICHE DAL GOP E ANCHE DA QUALCHE DEM. Bill Clinton aveva dato la grazia al fratellastro, Roger, perseguito da una accusa di possesso di stupefacenti. E Donald Trump aveva utilizzato la stessa prerogativa per graziare Charles Kushner, il padre di suo genero, accusato di evasione fiscale e altri reati. Così, anche Joe Biden ha percorso la stessa strada, graziando il figlio Hunter; una scorciatoia che la legge fornisce al capo della Casa Bianca, anche negli ultimi giorni del suo mandato. Hunter Biden era stato sottoposto a procedimento penale per aver mentito al momento dell’acquisto di una pistola, non mettendo nero su bianco i suoi trascorsi con le droghe. Inoltre, anche Hunter era incappato in reati fiscali. Papà Joe è tornato suoi suoi passi, perché fino a qualche mese fa aveva negato che avrebbe concesso la grazia al figlio. Sul presidente a cui restano poche settimane di mandato sono piovute le critiche dei repubblicani, del presidente eletto Donald Trump, e anche di qualche democratico. Jared Polis, governatore del Colorado, ha scritto sui social: “Anche se come padre certamente comprendo il naturale desiderio di aiutare suo figlio graziandolo, solo deluso dal fatto che abbia messo la famiglia prima del Paese”. Sul Fatto di domani leggerete un approfondimento sulla vicenda di Hunter Biden, ricordando i suoi guai giudiziari, i passaggi della commissione d’inchiesta che si è occupata del suo caso, e il lato ucraino degli interessi del figlio del presidente.
MEDIO ORIENTE: IN SIRIA, L’IRAN MANDA LE MILIZIE DALL’IRAQ PER FERMARE LA RIVOLTA. PUTIN E PEZESHKIAN: “SOSTEGNO INCONDIZIONATO AD ASSAD”. Da un lato i jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham che uscendo dalla regione di Idlib hanno preso Aleppo, in aperto contrasto con il regime di Assad. Dall’Altro Russia e Iran che, come nel 2011, accorrono per salvare il presidente siriano. Putin ha avuto un colloquio con il presidente iraniano Pezeshkian; entrambi, secondo una nota ufficiale, hanno concordato un “sostegno incondizionato alle azioni delle legittime autorità della Siria per ripristinare l’ordine costituzionale e l’integrità territoriale del Paese”. Teheran ha mobilitato le milizie sciite di stanza in Iraq, che sono entrate in Siria per dare battaglia, mentre i russi colpiscono i miliziani con raid aerei. Certo è che sia la Russia che l’Iran sono occupate su altri fronti; la prima in Ucraina, e Teheran a dar man forte a Hezbollah, in Libano, nella guerra contro Israele. Insomma, l’attacco dei jihadisti è l’ennesimo tassello che compone un Medio Oriente in fiamme. Per il presidente Assad, quella di al-Sham è una azione voluta dall’Occidente per destabilizzare la regione. Il quadro è assai complesso, visto che anche i curdi sono in mezzo ai combattimenti per salvare i loro compagni circondati dai jihadisti; qui potrete seguire le notizie in tempo reale. E sul giornale di domani leggerete alcuni approfondimenti, con interviste ad esperti.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Movimento 5 Stelle, annuncio di Grillo: “Collegatevi domani, ho un messaggio”. Il fondatore del movimento, Beppe Grillo, oggi ha annunciato: “Domani, martedì alle 11.03, collegatevi sul mio Blog, sul mio canale Youtube e sulla mia pagina Facebook. Ho un delicato messaggio da annunciare”. A corredo, Grillo ha pubblicato una foto che lo ritrae insieme con Gianroberto Casaleggio, che con lui diede vita alla nascita dei 5S.
Tragedia del Natisone, quattro indagati per omicidio colposo. La Procura della Repubblica di Udine ha iscritto sul registro degli indagati tre vigili del fuoco della sala operativa del comando, e un infermiere del 112, numero unico per le emergenze. L’inchiesta riguarda la tragedia avvenuta sul fiume Natisone dove, il 31 maggio, morirono Patrizia Cormos, Bianca Doro. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo.
Brescia, minorenne in carcere al Beccaria: sparò in faccia ad un coetaneo sul bus pieno di studenti. Il gip per i Minorenni di Brescia ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un minore che era già indagato per lesioni gravi. Nel pomeriggio del 22 novembre, ad Asola (Mantova), a bordo di un autobus di linea che trasportava gli studenti delle scuole superiori, l’arrestato aveva sparato a bruciapelo in viso ad un coetaneo. I due, italiani di seconda generazione, abitano nello stesso paese. Poco chiaro il motivo dell’aggressione, si parla genericamente di cause banali. L’arrestato è stato rinchiuso nel carcere minorile “Beccaria” di Milano.
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