MEDIO ORIENTE, ISRAELE DICHIARA GUTERRES (ONU) PERSONA NON GRATA. DOPO LA PIOGGIA DI MISSILI IRANIANI SUL PAESE, LO STATO EBRAICO PREPARA LA RISPOSTA. In che modo Israele risponderà alla pioggia di missili tirati ieri dall’Iran sullo Stato ebraico. È questa la domanda che si pongono gli osservatori di quello che è ormai a tutti gli effetti un conflitto in Medio Oriente non più limitato alla Striscia di Gaza. Il primo ministro Netanyahu si coordinerà con gli Stati Uniti prima di lanciare l’attacco, che potrebbe essere indirizzato ad impianti nucleari iraniani. Intanto, l’operazione di terra nel sud del Libano vede i primi combattimenti: secondo fonti di Hezbollah, la milizia filo Iran, sono 14 i soldati israeliani uccisi negli scontri. L’Idf ha ammesso di aver perduto 8 militari tra cui un ufficiale, il capitano Eitan Itzhak Oster, 22 anni. Da parte sua, per la prima volta con una comunicazione ufficiale, l’esercito libanese ha affermato che le forze israeliane sono penetrate per circa 400 metri oggi, e si sono poi ritirate “dopo un breve periodo”. Altro scenario: Hamas ha rivendicato l’attentato avvenuto ieri sera a Jaffa (Tel Aviv) con sette morti e 16 feriti, portato a termine da due estremisti, a loro volta eliminati. La guerra in Medio Oriente si gioca anche sullo scontro diplomatico. Israele ha dichiarato “persona non grata” il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, vietandogli l’ingresso nel Paese. “Chi non è in grado di condannare inequivocabilmente l’attacco criminale dell’Iran contro Israele, non merita di mettere piede in Israele” ha detto il ministro degli esteri, Katz. Guterres ha replicato di aver condannato l’azione dell’Iran. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie di cronaca e un approfondimento sulle alleanze in Medio Oriente.
DISASTRO FERROVIE, L’ENNESIMO GUASTO MANDA IN TILT L’ITALIA. SALVINI FISCHIETTA MA CRESCE IL MALUMORE NEL CENTRODESTRA. Ancora una volta, la nona in poche settimane, i viaggiatori si sono ritrovati a piedi o, nel peggiore dei casi, bloccati per ore sui treni. Stamattina alle 6.30 un guasto alla linea tra Termini e Tiburtina ha fermato la circolazione ferroviaria da e per Roma. Cancellati o in ritardo (anche di oltre due ore) decine di convogli; nelle stazioni “tabelloni spenti” e annunci che arrivavano solo attraverso l’altoparlante e via sms. Ressa a Bologna e a Firenze. E la rabbia dei passeggeri è cresciuta ora per ora. La circolazione è ripresa, molto lentamente, solo intorno all’ora di pranzo, ma i disagi sono ovviamente proseguiti. E il ministro dei Trasporti che ha fatto? Ha dato la colpa ad un operaio “per un chiodo sbagliato” e sui social ha ricordato l’importanza dei nonni, nella giornata istituita per celebrarli, poi si è limitato a dire: “Siamo al lavoro per risolvere prima possibile” il guasto. È chiaro che, dopo un’estate funestata dai problemi, Matteo Salvini sta diventando ingombrante anche all’interno della sua maggioranza. Come vedremo sul giornale di domani, c’è malcoltento persino su un’iniziativa da lui annunciata che sembra soltanto uno spot elettorale.
MILANO, IL CONNUBIO ULTRAS-CRIMINALITÀ: PER I MAGISTRATI I VERTICI DELLA CURVA NORD FACEVANO PRESSIONI SULL’INTER “SUI BIGLIETTI DA ASSEGNARE”. I vertici della curva Nord volevano sempre più biglietti di ingresso allo stadio e per questo“hanno fatto ricorso ad ogni strumento”, creando anche situazioni plateali. Lo scrivono i pm di Milano, Paolo Storari e Sara Ombra, nella richiesta di misura cautelare, che lunedì scorso ha portato a 19 arresti tra gli esponenti ultras di Inter e Milan. Gli inquirenti citano un episodio che risale al 7 aprile 2023 al termine dell’incontro con la Salernitana, finito in pareggio. Marco Ferdico, uno dei leader della curva, e Matteo Norrito, entrambi tra gli arrestati, subito dopo la partita hanno avuto “un confronto” in campo, proprio sotto il settore dei tifosi interisti, con il calciatore belga Romelu Lukaku. Per i pm “la platealità della situazione – la foto che ritraeva i due capi ultras sotto la curva con il calciatore Lukaku era poi stata pubblicata sui quotidiani sportivi – attirava consapevolmente l’attenzione mediatica sulla vicenda”. Altra “plateale protesta” legata ai biglietti è avvenuta il 26 aprile dell’anno scorso, annotano gli inquirenti, poco prima di Juventus-Inter con la rimozione di un “enorme striscione Curva Nord Milano” in modo da segnalare “all’intera platea presente allo stadio e, ovviamente, alla dirigenza societaria, l’intenzione di non tifare durante l’importante incontro”. Sul giornale di domani potrete leggere le ultime novità sull’inchiesta e sul ruolo della criminalità organizzata nel patto con gli ultras milanesi.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Napoli, arrestato hacker che si intrufolava nei server del Ministero della Giustizia. Ha 24 anni ed è stato arrestato con l’accusa di essere entrato in maniera fraudolenta nei server di organi dello Stato. Inizialmente, sembra che l’hacker abbia agito per avere contezza di una indagine che lo riguardava; il reato contestato è quello di accesso abusivo aggravato alle strutture e diffusione di malware e programmi software in concorso con ignoti, dato che ci sono altri tre indagati. La Polizia Postale ha sequestrato da alcuni server, dislocati anche all’estero, diversi terabyte di dati già decriptati. Grazie alle sue abilità, il giovane avrebbe ottenuto anche i privilegi di amministratore, acquisendo fascicoli coperti dal segreto investigativo.
Basilicata, anche il sindaco di Scanzano Jonico tra gli indagati dell’operazione antimafia Mare Nostro. Pasquale Cariello (ex consigliere regionale della Lega) è tra gli indagati dell’operazione Mare Nostro della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, che ha portato all’emissione di 21 fermi che avrebbero operato per il clan Scarci-Scarcia sul litorale jonico lucano, tra le province di Matera e Taranto. A Cariello si contesta il reato di turbativa di funzione religiosa, aggravata dal 416 bis (associazione per delinquere di tipo mafioso): nel giorno di Ferragosto durante la Processione della Madonna del Mare con le barche, avrebbe chiesto di compiere una sorta di inchino con la statua nei pressi di uno stabilimento balneare riconducibile ai clan Scarci-Scarcia.
Guerra Russia-Ucraina, Kiev accusa: “Sedici soldati uccisi dai russi a sangue freddo”. La procura ucraina ha avviato un’indagine preliminare sulla presunta esecuzione di 16 militari da parte delle forze armate russe, nella zona di Pokrovsk, nel Donetsk. Il procuratore generale Andrii Kostin ha definito l’episodio “la più grande esecuzione nota di prigionieri di guerra ucraini in prima linea”.
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