BIG BANG TRA LE STELLE. Sul Fatto di domani le divisioni sulla fiducia a Draghi che tormentano il Movimento. Dopo che tra Senato e Camera oltre 35 parlamentari stellati hanno votato contro il governo, i vertici del M5S hanno deciso per l’espulsione. Il dossier è arrivato sul tavolo del collegio dei probiviri che ha deciso (con il no di uno dei componenti, Andreola) per “l’apertura dei provvedimenti disciplinari”. E qui iniziano i problemi tra chi annuncia ricorso e contesta la decisione di Vito Crimi – accusato da tanti dissidenti di non avere più alcun potere dopo che gli iscritti su Rousseau hanno dato il via libera alla nascita del nuovo direttorio a 5 – Poi c’è chi, come Nicola Morra, si chiede “a chi conviene cacciarci?”, per poi sperare che “prevalga la ragionevolezza”. Il presidente dell’Antimafia ha detto infine che “per essere effettiva l’espulsione deve essere ratificata da un voto online”. Parola a Rousseau, quindi.
SIMBOLO CERCANSI. In parallelo, nel fronte dissidenti, proseguono le trattative per la creazione di un gruppo parlamentare. Una delle possibilità è quella di sfruttare il simbolo di Italia dei Valori che ha partecipato alle elezioni politiche. Il segretario di IdV, Ignazio Messina ha confermato che “le interlocuzioni ci sono state. Sì, se c’è un progetto politico da costruire allora massima disponibilità”. Mentre Di Battista fa sapere di non essere della partita: nel pomeriggio, durante una diretta sui social, si è scagliato contro il governo Draghi che definisce “una accozzaglia indecorosa, un assembramento parlamentare pericoloso” per poi chiedere (dopo Morra) il voto sulla piattaforma per le espulsioni.
“NOI, GLI SCONOSCIUTI”. C’è tensione nel Movimento, tra chi vuole cacciare i dissidenti e chi no, come Paola Taverna che chiede “unità”. Poi ci sono loro, i parlamentari dissidenti, spesso sconosciuti. Tanto da esordire in parlamento con la frase: “Voi non sapete nemmeno chi siamo!”. Vedremo le storie di Michele Sodano e Bianca Laura Granato.
LE PRIME GRANE PER DRAGHI. Nel decreto Milleproroghe, per il quale è in corso la votazione, c’è quanto basta per spaccare la maggioranza. Dai permessi per le trivellazioni per la ricerca di petrolio e gas (il blocco resta fino ad agosto) al nucleare. Poi gli sfratti: tema divisivo tanto che è stato deciso il rinvio. Federico D’Incà ha spiegato che c’è stata “una riunione informale con le forze politiche” e che l’orientamento è di “rinviare” il tema e affrontarlo più avanti. Spaccatura anche sulla responsabilità dei professionisti colpiti dal Covid. Vedremo anche chi perde e chi vince tra i partiti. Nel comparto politico i nomi che circolano per i posti da sottosegretario. E poi una curiosità: chi ha scritto davvero il discorso di Draghi?
COL COVID SI CALA IL SIPARIO. Uno dei settori più penalizzato dalla pandemia è stato quello del cinema e del teatro: vedremo con un ampio reportage in che condizioni versa un settore che ha perso un miliardo e mezzo (e ha lasciato per strada molti lavoratori). Ci aiuterà nella comprensione l’attore e regista Massimo Popolizio.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI
Il Covid: cercheremo di capire le nuove misure in arrivo per le Regioni (dopo l’incontro di oggi), anche dopo le polemiche del leghista Salvini. Poi torneremo a parlare del contratto tra Ue e Astrazeneca, con delle sorprese. Qui i numeri di giornata.
Italia criminale. Una nostra inchiesta sul sodalizio tra mafie. Vedremo dove avviene e in che termini.
Punta di penna. Il ritratto del nostro Pino Corrias della di nuovo ministra Mariastella Gelmini.
Secondo tempo. Ampia intervista a Shel Shapiro, lo storico leader dei Rokes.
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