Sul Fatto di domani in primo piano la politica, con la spaccatura nel centrodestra tra Lega e FdI da una parte e Forza Italia dall’altra. Berlusconi è alle prese con il fisco statunitense, che dà la caccia ai fondi custoditi nei conti svizzeri di Frank Agrama, il produttore al centro del caso costato all’ex cavaliere la condanna in Cassazione per frode fiscale. La Svizzera ha dato il via libera all’indagine americana. E Salvini dal canto suo fa sapere che altri azzurri sono pronti a passare con lui.
Per il capitolo Covid, oltre all’analisi dei numeri di giornata, vi daremo conto delle nuove decisioni del ministero della Salute: l’indice Rt cala a 1,18, ma il colore delle Regioni per ora non cambia (ce ne sono 17 ad alto rischio). Vi racconteremo, poi, dati del Viminale alla mano, quali sono gli italiani più indisciplinati (e sanzionati). Il nostro Focus sarà dedicato ai negazionisti: c’è uno studio universitario che analizza la loro vicinanza ai gruppi di destra.
L’Economia si occuperà, invece, dell’ennesimo favore che lo Stato si appresta a fare al gruppo Onorato. Esiste, però, qualcuno che ascolta i giovani economisti e auspica un nuovo modello di sviluppo: è papa Bergoglio, che nella sua “Economy of Francesco” ha coinvolto anche premi Nobel e relatori di fama internazionale in un evento streaming da duemila persone. Ce lo racconterà Gad Lerner.
Gli Esteri andranno in Giappone e, attraverso un’intervista, ci spiegheranno l’ipotesi di sversare in mare i barili contaminati provenienti dalla centrale di Fukushima (ne potete leggere di seguito un’anticipazione). Nella sezione Radar, Daniela Ranieri scriverà delle incredibili dichiarazioni del direttore di Radio Maria a proposito del Covid (e non solo).
Infine il Secondo Tempo, con il ritorno di magia, stregoneria e atmosfera medievale, e il nostro consueto inserto culturale “Che c’è di bello”, con le nostre proposte di cinema, serie Tv e libri.
Sono 37.242 i nuovi casi di coronavirus accertati (mille in più di ieri) grazie ai 238 mila tamponi effettuati (dodicimila meno di ieri). I morti sono stati 699 (653 quelli di giovedì). Locatelli: “Si apre uno spiraglio, ma non ripetiamo gli errori dell’estate”. Milano, dopo la lettera-denuncia dei medici del San Carlo e del San Paolo arriva l’indagine.
“Nucleare, le bugie di Tokyo”. Fukushima, caso irrisolto
di Fabiola Palmeri
A nove anni dall’incidente nucleare di Fukushima, rimangono 1.2 milioni di tonnellate di acqua contaminata di cui disfarsi. Il governo giapponese ipotizza di sversarle in mare, ma posticipa la soluzione definitiva. Una spiegazione la fornisce Jon Mitchell, giornalista investigativo britannico di base in Giappone.
È uscito il suo ultimo libro “Poisoning the Pacific” sull’avvelenamento dell’oceano causato dall’esercito americano, complice il governo giapponese. Ora si aggiunge la minaccia dello sversamento di sostanze tossiche nel Pacifico. Come ci si è arrivati?
Il Giappone è l’unico Paese al mondo ad avere subito un attacco nucleare, è paradossale ospiti così tanti impianti. Subito dopo la guerra fu Washington a incoraggiare la scelta delle centrali. Come documento nel mio libro, la Cia ha lavorato con il ‘Nuclear Village’ una cerchia di politici, uomini d’affari e media, per propagandare il nucleare ‘buono’ così da ottenere l’indipendenza energetica. Hanno costruito gli impianti in zone molto povere, come la regione di Fukushima. Non hanno però considerato il pericolo dei terremoti e ignorato gli tsunami. Per capire l’attuale situazione bisogna partire da questo dato, e sapere che il governo giapponese ha mentito ai suoi cittadini e al mondo per decenni.
Dopo il 2011 i giapponesi hanno protestato con prese di posizione inequivocabili anche da parte di artisti e intellettuali.
Molti hanno aperto gli occhi, ma le sostanze radioattive non sono state rimosse, e ne rimangono tonnellate alla base dell’impianto di Fukushima. I livelli di radiazione sono così alti che riescono a distruggere perfino i robot, che se si avvicinano troppo si rompono. Il rischio per le persone è enorme. Al sito lavorano circa 4.000 addetti e sei di loro hanno il cancro. Il governo paga dei compensi, ma alla fine del 2020 saranno 1.4 milioni le tonnellate di acqua radioattiva immagazzinata.
(continua a leggere sul giornale di domani)
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