GIAMBRUNO: IL SECONDO FUORI ONDA È PIÙ MOLESTO DEL PRIMO. MELONI LO SCARICA, LUI SI “AUTO-SOSPENDE”. La seconda puntata degli imbarazzanti fuorionda di Andrea Giambruno trasmessi da Striscia la notizia è peggio della prima. Nel servizio andato in onda ieri sera, il giornalista Mediaset e compagno di Giorgia Meloni (almeno fino a oggi) parla con alcune colleghe dietro le quinte del programma, e passa dai doppi sensi alle avances esplicite: “Tu sei aperturista? Come ti chiami? Ci siamo già conosciuti io e te? Dove ti ho già vista? Ero ubriaco?”. Ancora: “Come amore? Lo sai che io e … (il nome è “bippato”) abbiamo una tresca? stiamo cercando una terza partecipante perché noi facciamo le threesome, anche le foursome”. Infine, chiede a una collega se entrerà “a far parte del nostro gruppo di lavoro”. Quando la voce femminile dice di sì lui incalza: “Ma devi darci qualcosa in cambio”, la giornalista domanda: “La mia competenza?”, la risposta è ancora “le foursome”. Lei chiede: “C’è un test attitudinale?”, la risposta: “Sì, si sc..a”. A certificare che lo scandalo ha assunto proporzioni insostenibili è arrivato stamattina un post di Giorgia Meloni, che ha annunciato la fine della storia con Giambruno, scrivendo che in realtà le strade si erano già separate da tempo, ma con una conclusione velata di risentimento verso “tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa”, scrive. E la scelta della premier di usare la pubblica piazza per regolare conti personali è diventato un caso nel caso. Tra satira e politica, sul Fatto di domani vedremo come si può interpretare dal punto di vista politica la mossa della leader di FdI e vedremo che futuro può avere l’ex first gentlemen in Mediaset. Solo in serata l’azienda guidata da Pier Silvio Berlusconi fa sapere che si è “autosospeso”, ma si apprende da fonti interne che il caso sarà studiato attentamente.
L’EFFETTO POLITICO DEL CASO: “L’ABBRACCIONE” DI SALVINI E IL COMMENTO DEL FONDATORE DI STRISCIA: “GIORGIA MI RINGRAZIERÀ”. Antonio Ricci, il fondatore di Striscia, ha commentato: “Un giorno Meloni dirà che le ho fatto un piacere”. Forse quel giorno non sarà oggi. Il timing dello scandalo appare piuttosto sfortunato. Ha oscurato la missione di domani al Cairo della premier, molto attesa perché posizionerà l’Italia nel conflitto israelo-palestinese. Lo strascico della polemica oscurerà probabilmente anche l’evento organizzato da Fratelli d’Italia per celebrare il primo anniversario di governo, domenica 22 a Roma. Restano le reazioni unanimi di solidarietà a caldo da parte dei politici. Primo fra tutti Matteo Salvini: “Un fortissimo abbraccio a Giorgia, con la mia amicizia e il mio sostegno. Avanti, a testa alta!”. A cascata twittano e solidarizzano tutti i ministri del governo di centrodestra, da Tajani a Pichetto-Fratin. Dall’opposizione, Carlo Calenda parla di imboscata ai danni di una bimba di 7 anni (la figlia di Meloni e Giambruno), Schlein non commenta e Giuseppe Conte ha espresso solidarietà invitando però la premier a smettere di promuovere la famiglia del Mulino Bianco. Sul Fatto di domani leggerete un’ampia analisi della vicenda di Selvaggia Lucarelli.
MANOVRA & CRISI, IL GOVERNO TREMA PER IL GIUDIZIO SUL RATING. Crescita al palo, produzione industriale crollata, inflazione che resta ancora alta, specie per generi alimentari, carburanti e energia. A questo si unisce una manovra dai numeri ballerini che non risolve i problemi e prevede una grossa fetta di spesa in extradeficit. Se uniamo pure il Pnrr e i suoi ritardi, il mix è servito. Oggi, a a Borse chiuse, la principale agenzia di rating internazionale, Standard & Poor’s, darà una valutazione sul debito italiano. Seguiranno a pochi giorni di distanza le altre. Un banco di prova importante per il governo, con l’incubo sempre dietro l’angolo di un’ulteriore impennata dello spread, a oggi intorno ai 200 punti base. L’attesa ha fatto virare in negativo Piazza Affari, che ha chiuso a -1,4%, in compagnai delle altre Borse europee, e ha spinto più di un ministro a mettere le mani avanti: “Abbiamo una manovra correttamente impostata che a nostro giudizio troverà la valutazione onesta delle agenzie di rating che l’hanno letta e di certo non basano le loro valutazioni sul gossip e i titoli scandalistici”, ha detto il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Sul Fatto di domani ci occuperemo anche di Pnrr. Giuseppe Busia, numero uno di Anac, è tornato a chiedere “maggiore trasparenza e concorrenza” sul Codice degli appalti. Vedremo come sta procedendo il governo nell’assegnazione dei lavori. Ci occuperemo anche di un report della Bce che analizza le politiche pubbliche anti inflazione del 2022 e i loro effetti redistributivi: in Italia i più poveri hanno recuperato solo una parte del reddito perso.
ISRAELE, OPERAZIONE DI TERRA A BREVE: “ELIMINARE HAMAS IN TRE FASI”. A GAZA PIU di 4.000 MORTI. AIUTI AI CIVILI, RESTA CHIUSO IL VALICO DI RAFAH. Il ministro della difesa, Yoav Gallant, al parlamento dello Stato ebraico ha illustrato le tre fasi con le quali intende mettere fuori gioco Hamas. La prima fase è “un impegno prolungato di fuoco su Gaza con una manovra di terra per colpire i membri di Hamas e sue strutture”. La seconda riguarda attività per “eliminare i nidi di resistenza”; la terza prevede “la creazione nella Striscia di una nuova realtà di sicurezza sia per i cittadini di Israele sia per gli stessi abitanti di Gaza”. In altri termini, Hamas dovrebbe perdere il suo potere sia militare che politico. A confermare che l’attacco avverrà, all’agenzia russa Tass, è anche l’ambasciatore israeliano a Mosca, Alexander Ben Zvi: “Distruggeremo Hamas e libereremo gli ostaggi. Questo non può essere fatto senza un’operazione di terra. Possiamo dire che la decisione è stata presa”. Su questa strategia pesa la sorte degli ostaggi – il Cremlino afferma di avere avviato contatti con Hamas per trattare il rilascio – e il destino dei civili: il ministero palestinese della Sanità aggiorna il numero delle vittime, 4.137 con oltre 13.000 feriti. Tutti guardano all’apertura del valico di Rafah, al confine con l’Egitto. Per il ministro Tajani “serve un accordo tra israeliani ed egiziani per far arrivare gli aiuti umanitari, ci sono problemi organizzativi e io mi auguro che tutti insieme si possa lavorare per far uscire anche i nostri 12-15 italiani che sono nella Striscia; potrebbero passare attraverso il valico di Rafah assieme ad altri occidentali”. In questo venerdì che i sostenitori della causa palestinese chiamano “della rabbia”, con numerosi cortei nelle città del mondo arabo, la guerra continua: il Patriarcato ortodosso di Gerusalemme ha espresso la “sua più ferma condanna per l’attacco aereo israeliano che ha colpito il complesso della sua chiesa nella città di Gaza”, dove si contano 17 morti tra cui una operatrice della Caritas. Al confine con il Libano Hezbollah, milizia vicina all’Iran, spara colpi di mortaio, una trentina di razzi e prova ad infiltrarsi; tre miliziani sono stati eliminati. Sono stati lanciati missili anche dallo Yemen dove gli Houti sono sostenuti dall’Iran, ma gli ordigni sono stati intercettati dalle unità americane. Sul lato diplomatico si guarda al vertice del Cairo, in Egitto, previsto domani, dove sarà presente il presidente dell’Autorità palestinese, Abu Mazen e la premier Giorgia Meloni oltre ai rappresentanti di Spagna, Cipro e Grecia. Sul Fatto di domani leggeremo altri particolari sulla giornata, il diario da Tel Aviv di Manuela Dviri, e un focus che illustrerà le spaccature che causa la guerra in Medio Oriente, sia nel Parlamento europeo che nella politica americana, dove il presidente Biden ha chiesto al congresso uno stanziamento di 105 miliardi di dollari per Israele, Ucraina ed emergenza-migranti al confine con il Messico. Leggerete anche un’intervista di Roberta Zunini a Ely Karmon, politologo e analista israeliano sulla delicata questione degli ostaggi.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Amato piglia-tutto: a 85 anni si occupera di IA. L’ex politico, giurista e presidente della Corte Costituzionale diventerà il presidente della “commissione algoritmi” voluta dal governo Meloni, che studierà l’impatto dell’IA nel mercato dell’editoria.
Olimpiadi, Zaia e Fontana litigano per le piste. Il presidente del Veneto Luca Zaia ha iniziato un pressing politico per sottrarre alla Valtellina alcune gare del settore maschile, ma l’omologo lombardo Attilio Fontana non ci sta.
Il Cnel cerca giovani ricercatori, ma dovranno lavorare gratis. Salario minimo no, lavoro gratuito sì. L’ente diretto da Renato Brunetta sta selezionando giovani ricercatori per studi sul mercato del lavoro, solo che la collaborazione dovrà essere svolta a titolo completamente gratuito.
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Francia, la minaccia dei jihadisti che arrivano dal Caucaso
di Luana De Micco
L’attentato del liceo di Arras ha riportato l’attenzione sulla presenza in Francia di un movimento jihadista che trova le sue radici nel Caucaso del nord. Mohammed Mogouchkov, 20 anni, che venerdì scorso ha accoltellato Dominique Bernard, un insegnante di lettere, è nato nella repubblica russa dell’Inguscezia, una piccola striscia di terra al confine con l’Ossezia e la Cecenia, 500 mila abitanti, per lo più di confessione musulmana. Il terrorista (indagato martedì per omicidio in relazione con un’organizzazione terroristica), era arrivato in Francia nel 2008 con i genitori e i quattro fratelli e sorelle. Era schedato S per radicalizzazione dal 2 ottobre e seguito dalla DGSI, i servizi segreti interni, da luglio, ma, come informa oggi BFM TV, era stato iscritto al registro FSPRT per la prevenzione della radicalizzazione dal febbraio 2021. Subito dopo l’attentato, il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha chiesto “l’espulsione sistematica di ogni straniero considerato pericoloso”, facendo riferimento in particolare ai “circa 5.100” iscritti al registro FSPRT. Ha anche annunciato di voler riaprire le discussioni con le autorità russe per “allontanare i cittadini russi schedati S”.
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