GERMANIA, IL PROCURATORE DI MAGDEBURGO: “L’ATTENTATORE ERA INSODDISFATTO DI COME VENGONO TRATTATI I RIFUGIATI SAUDITI”. IL WSJ: “RIAD AVEVA AVVISATO BERLINO MA GLI AVVERTIMENTI SONO STATI IGNORATI”. Inizia ad avere un contorno meno sfumato ciò che è avvenuto ieri sera a Magdeburgo, quando Taleb Al Abdulmohsen, 50 anni, saudita, ha travolto con una Bmw presa a noleggio la folla che visitava il mercatino di Natale, uccidendo 5 persone – tra cui un bambino di 9 anni – e ferendone 200, alcune in maniera grave. L’autore dell’attacco di Magdeburgo è “un islamofobo”. A sostenerlo è stata la ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser. Un altro punto di analisi l’ha fornito il procuratore Horst Walter Nopens: a spingere Taleb “potrebbe essere stata l’insoddisfazione per il modo in cui i rifugiati sauditi vengono trattati in Germania”. “Per me è importante che restiamo uniti come Paese e che ci parliamo. Non è l’odio a determinare la nostra convivenza” ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Di certo l’apparato di protezione tedesco è sotto accusa. Per quattro volte, tra il novembre del 2023 e il settembre del 2024, le autorità saudite avevano avvertito la Germania sulla pericolosità di Taleb Abdulmohsen, sostenendo che potesse rappresentare una minaccia per i diplomatici di Riad. A scriverlo è stato il Wall Street Journal, citando fonti della sicurezza e del governo tedeschi, secondo cui Berlino ignorò quegli avvertimenti, perché pensava che i sauditi volessero screditare Taleb per aver ripudiato l’Islam. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sull’attentato in Germania e una analisi su come l’estrema destra di Afd può reagire a quanto avvenuto a Magdeburgo.
MATTEO&MATTEO, LA CONDOTTA POLITICA OLTRE LE SENTENZE. E L’ETERNO RITORNO DELLE “PREROGATIVE PARLAMENTARI”. All’indomani della sentenza che ha visto assolto Matteo Salvini nella vicenda Open Arms, si riaccende il dibattito sulle prerogative parlamentari. Stamattina, intervenendo a Omnibus su La7, il senatore leghista Claudio Borghi ha ritirato fuori la questione immunità: “L’immunità parlamentare garantiva la separazione tra i poteri dello Stato, ed era molto giusta. Garantiva l’art.68 della Costituzione. Nel momento in cui abbiamo fatto cadere questa barriera, a una piccolissima parte della magistratura abbiamo dato uno strumento di lotta politica. Io sarei favorevolissimo a riproporre l’immunità parlamentare”. La casta vorrebbe tornare a essere tale, nonostante la cronaca degli ultimi giorni abbia dimostrato che non tutte le inchieste finiscono con una condanna e neanche con un processo. È il caso di Salvini, ma anche quello di Renzi (e del “giglio magico”), prosciolto l’altro giorno dalle accuse nell’inchiesta sulla fondazione Open. Eppure la maggioranza continua a spingere anche sull’idea della separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e magistrati giudicanti. Come vedremo sul giornale di domani, un problema che non esiste. Esiste, invece, un discorso di condotta politica: sentiremo, su questo, un parere autorevole.
MEDIO ORIENTE, IL PREMIER ISRAELIANO NETANYAHU: “NON FIRMO ACCORDI SUGLI OSTAGGI IN MANO AD HAMAS, PRIMA DOBBIAMO SRADICARLA”. IL PAPA: “A GAZA BOMBARDATI BAMBINI, QUESTA È CRUDELTÀ”. Mentre i parenti degli ostaggi portati via da Hamas durante la strage del 7 ottobre sperano che il loro governo trovi un accordo per una tregua con i palestinesi, in modo da riabbracciare i loro cari, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in un’intervista rilasciata al Wall Street Journal dichiara che non firmerà un accordo per il rilascio degli ostaggi che implichi la fine della guerra “prima di aver sradicato Hamas. Non li lasceremo al potere a Gaza, a 30 miglia da Tel Aviv. Non succederà”. Parole molto dure sono state usate da Papa Francesco sul conflitto nella Striscia e riferendosi al cardinale Pizzaballa ha denunciato: “Ieri il Patriarca non lo hanno lasciato entrare a Gaza e sono stati bombardati bambini. Questa è crudeltà, questa non è guerra, voglio dirlo perché tocca il cuore”. Dallo Yemen intanto continuano a partire razzi contro Israele; 23 i feriti, tra cui una bambina di tre anni, nell’attacco sferrato con un missile caduto in prossimità di un parco giochi, a Jaffa, vicino Tel Aviv. L’Idf ha ammesso che il sistema di intercettazione non ha funzionato. Sul giornale di domani troverete le ultime notizie sulla crisi del Medio Oriente, che coinvolge anche la Siria.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Guerra Russia-Ucraina: le bombe di Mosca feriscono due bambini, i missili di Kiev colpiscono Karzan. Scambio di colpi tra Mosca e Kiev. Le autorità ucraine segnalano che la scorsa notte i russi hanno lanciato un missile S-400 e 113 droni kamikaze Shahed, 57 dei quali sono stati intercettati, e 56 sono caduti in zone aperte. Quattro i feriti, tra cui due bambini: uno a Zaporizhzhia, dove è stato centrato un edificio residenziale, e l’altro a Kharkiv. Mosca invece accusa Kiev di aver colpito Karzan, nella regione del Tatarstan, a oltre 1.000 chilometri dalla linea del fronte. Inoltre, a quanto riporta l’Istituto Isw, per la prima volta Kiev avrebbe utilizzato solo robot per attaccare postazioni russe.
Palmi, tre giovani arrestati per violenza sessuale su una minorenne. Tre persone sono stati arrestate per violenza sessuale di gruppo aggravata nei confronti di una minorenne dagli agenti del Commissariato di Palmi. I reati risalgono al gennaio 2022 e sarebbero seguiti sino agli inizi di novembre 2023, quando gli arrestati erano anche loro minorenni.
Caserta, lite in una famiglia cinese: il figlio uccide il padre e fugge con 100 mila euro. Omicidio nella notte a San Felice a Cancello, nel Casertano. La vittima è un cittadino cinese di 48 anni, colpita da diverse coltellate. I carabinieri hanno accusato il figlio di aver ucciso il genitore, al culmine di una lite. Il ragazzo, 27 anni, è stato rintracciato a Benevento; era fuggito portando via 100 mila euro in contanti.
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