INCHIESTA SULLE STRAGI DEL ’93, A FIRENZE INDAGATO MARIO MORI. PALAZZO CHIGI LO DIFENDE. Ad annunciarlo è stato lo stesso generale: “Nel giorno del mio 85esimo compleanno ho ricevuto dalla Procura un avviso di garanzia con invito a comparire per essere interrogato in qualità di indagato per i reati di strage, associazione mafiosa e associazione con finalità di terrorismo internazionale ed eversione dell’ordine democratico”. Mario Mori, ex comandante del Ros ed ex direttore del Sisde, già assolto in via definitiva nel processo per la Trattativa Stato-mafia, sarebbe dovuto essere sentito dagli inquirenti il 23 maggio, giorno dell’anniversario di Capaci, ma è probabile che l’interrogatorio slitti. L’indagine fiorentina, coordinata dagli aggiunti Turco e Tescaroli, cerca i presunti ispiratori politici delle bombe mafiose di via dei Georgofili a Firenze, via Palestro a Milano e san Giovanni in Laterano e san Giorgio al Velabro a Roma. Tra gli indagati, compare anche Marcello Dell’Utri. Fino alla sua morte, era iscritto anche Silvio Berlusconi. Nel capo d’accusa si legge che Mori, “pur avendone l’obbligo giuridico, non impediva, mediante doverose segnalazioni e/o denunce all’autorità giudiziaria, ovvero con l’adozione di autonome iniziative investigative e/o preventive, gli eventi stragisti di cui aveva avuto plurime anticipazioni”. Il generale, parlando di “accuse surreali”, ha fatto sapere di essere stato ricevuto ieri sera dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Il quale oggi ha così commentato la vicenda: “Gli ho manifestato per un verso vicinanza di fronte alle contestazioni che gli vengono rivolte; per altro verso sconcerto, nonostante decenni di giudizi abbiano già dimostrato l’assoluta infondatezza di certe accuse”. Mantovano non è stato l’unico a fare muro. Sul Fatto di domani il nostro Marco Lillo si occuperà dell’inchiesta.
CAMPI FLEGREI, LA TERRA CONTINUA A TREMARE. E IL SISMA “MOBILITA” IL GOVERNO. Tredici edifici sgomberati. Trentanove famiglie evacuate. Centinaia di persone in strada tutta la notte. Carcere femminile di Pozzuoli sgomberato per motivi precauzionali. Scuole chiuse in due municipi. Una tendopoli con 200 posti letto allestita dalla Protezione civile, i cui uomini stanno ispezionando case ed edifici pubblici per valutarne l’agibilità. La “botta” di ieri, quella di magnitudo 4.4 delle 20.10, è stata la più forte dello sciame sismico in atto sotto la superficie dei Campi Flegrei. Ma poi ne sono venute altre. Molte altre: 165 fino al mattino, ha fatto sapere l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. E la terra non smette ancora di tremare. L’allarme tra i residenti della zona resta alto e Giorgia Meloni presiederà domani a palazzo Chigi un vertice sulla situazione. Sul tavolo ci saranno “eventuali ulteriori interventi da parte del governo, dopo quelli già promossi e in corso di attuazione con il decreto legge dell’ottobre scorso”. Sul giornale di domani leggerete ulteriori notizie e un punto su possibili piani di evacuazione.
GUERRA ISRAELE-HAMAS, LA RICHIESTA DI ARRESTO DI NETANYAHU DIVIDE GLI ALLEATI. A RAFAH OPERAZIONE SÌ, MA LIMITATA. Il ministro della Difesa, Gallant ne è convinto: la decisione del procuratore capo della Corte penale internazionale, di chiedere un mandato di arresto contro il premier Netanyahu per “crimini di guerra e crimini contro l’umanità”, è una “vergogna” perchè la richiesta mette sullo stesso piano lo Stato ebraico e gli estremisti di Hamas. In Europa i pareri sono contrastanti; Francia e Belgio appoggiano la Cpi, il Regno Unito, con il premier Sunak, ha definito “inutile” l’iniziativa del procuratore. Nella Striscia intanto la battaglia prosegue da 228 giorni: in seguito al massacro del 7 ottobre firmato da Hamas con 1.200 morti e centinaia di ostaggi catturati, l’esercito israeliano è entrato a Gaza ed ora si concentra su Rafah. Secondo il Washington Post, il governo di Netanyahu, pressato dagli Stati Uniti, avrebbe accettato di mettere da parte i piani di una offensiva massiccia per attività più mirate. Il timore della Casa Bianca riguarda i civili; nell’area si trovava più di un milione di gazawi; secondo Tel Aviv, 800 mila sono stati sfollati. Ma per loro non ci sono zone franche perchè i combattimenti si susseguono in tutta la Striscia. Tensioni anche tra soldati e giornalisti dell’Associated Press, a cui sono state sequestrate le attrezzature, perchè avrebbero messo il materiale girato a disposizione di Al Jazeera, emittente del Qatar le cui trasmissioni sono vietate. Sul Fatto di domani leggerete altre notizie sul conflitto in Medio Oriente e sulla sorte degli ostaggi israeliani: stasera i ministri Yoav Gallant e Benny Gantz hanno chiesto al premier Netanyahu di convocare il Gabinetto di guerra, per discutere lo stallo sulla trattativa con Hamas per il loro rilascio. Alcuni giorni fa, l’esercito ha recuperato i corpi di tre vittime, rapite il 7 ottobre, in un tunnel di Gaza.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Iran, stretta del regime sui social per gli attacchi alla memoria del presidente Raisi. La morte del presidente Raisi in seguito alla caduta dell’elicottero su cui viaggiava domenica pomeriggio – per il regime si è trattato di un incidente meccanico – ha scatenato i dissidenti che sui social hanno attaccato il regime, tanto che il procuratore generale Kazem Azad ha ordinato una stretta sul web, anche sotto forma di arresti. In molti hanno ricordato il ruolo di Raisi nell’esecuzione di migliaia di prigionieri politici negli anni ’80 e nella repressione delle proteste antigovernative recenti, scaturite dopo le violenze della polizia religiosa sulle donne che non portavano il velo.
Milano-Cortina, inchiesta per corruzione. Perquisizione della Guardia di Finanza stamane nella sede della Fondazione. Tre le persone indagate: l’ex amministratore delegato, Vincenzo Novari, l’ex dirigente Massimiliano Zuco e Luca Tomassini, legale rappresentante della società Quibyt, che si era aggiudicata l’incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi. Secondo gli inquirenti, gli ex dirigenti avrebbero ricevuto soldi e una Smart per “favorire l’affidamento di gare”.
Rino Barillari accusa Gerard Depardieu: “Mi ha preso a pugni”. Il “re dei paparazzi” ha denunciato oggi l’attore francese, che l’avrebbe aggredito in Via Veneto, a Roma. Barillari ha raccontato di aver trovato Depardieu in compagnia di una giovane donna e di essersi avvicinato per scattare qualche foto. A quel punto, la coppia avrebbe reagito aggredendo il paparazzo con calci e pugni. Barillari si è fatto medicare in pronto soccorso.
Taxi, dopo lo sciopero incontro con il governo previsto lunedì prossimo: “Pronti ad un altra protesta di 48 ore”. Le sigle sindacali dei tassisti che hanno proclamato lo sciopero odierno dalle 8 alle 22 per protestare contro la “deregolamentazione del settore” rilanciano: “Lunedì avremo un incontro con un rappresentante del governo, se l’interlocuzione non sarà positiva, attesi i tempi tecnici, siamo pronti a scioperare di nuovo per 48 ore, a ridosso delle elezioni Europee”. Momenti di tensione a Roma: il segretario dei Radicali italiani, Matteo Hallissey, che indossava una maglietta contro le lobby, è stato spintonato.
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Cambiamento climatico, la ricercatrice Ritchie: “Meno carne, più elettrico: siamo ancora in tempo per salvare il Pianeta”
Di Elisabetta Ambrosi
È stato definito dalla stampa angloamericana “un libro ricco di soluzioni pragmatiche e pieno di speranza”, un “antidoto all’iperpessimismo che pervade il discorso sul clima”. E non a caso, Non è la fine del mondo (pubblicato in italiano di Aboca) è già un successo editoriale, tradotto in quasi venti Paesi nel mondo. L’autrice, Hannah Ritchie, è una giovane scienziata, ricercatrice del Programma per lo sviluppo globale dell’Università di Oxford e vicedirettrice e capo del Dipartimento di ricerca del progetto “Our World in Data”.
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