BERLUSCONI ASSOLTO A SIENA SOGNA IL QUIRINALE. Silvio Berlusconi e il pianista di Arcore Danilo Mariani sono stati assolti “perché il fatto non sussiste” al processo Ruby ter di Siena, dove erano imputati per corruzione in atti giudiziari. “È evidentemente sollevato e soddisfatto”, dice il suo legale. Ma soprattutto il Caimano ora ha un titolo in più per sognare il Quirinale. E rispolvera per questo le fotografie di famiglia. Dall’incontro di ieri con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, oltre ai discorsi sull’unità del centrodestra, è emerso che l’idea del Colle non gli dispiacerebbe affatto. Parlando di Draghi, ha detto che “sarebbe certamente un ottimo presidente della Repubblica, mi domando se il suo ruolo attuale continuando nel tempo non porterebbe più vantaggi al nostro Paese”. Insomma, meglio se il posto resta libero. Per sostanziare ancora di più la posizione, B. è volato a Bruxelles per il vertice dei Popolari europei, a cui non partecipava da anni. Ha perfino incontrato Merkel, come ai vecchi tempi. Vederlo al Colle sembra davvero improbabile, e invece a dare corda all’ipotesi è stato proprio Matteo Salvini che in giornata ha detto che se scendesse in campo “avrebbe tutto il nostro sostegno”. Un po’ di adrenalina per un centrodestra che non ha ancora fatto i conti con la sconfitta delle amministrative. Salvini poi è tornato al suo ruolo abituale: ha incontrato in video Marine Le Pen e annunciato un incontro a Parigi tra sovranisti per costruire un nuovo gruppo. In un audio rubato, pubblicato dal Foglio Salvini se l’è anche presa con Meloni: “Stia all’opposizione senza rompere i coglioni”. Come vedremo sul Fatto di domani, la voragine si è aperta stavolta proprio sotto Forza Italia, con le critiche di Mariastella Gelmini alla linea troppo a destra dell’alleanza e all’esclusione dei moderati dalla dirigenza. Berlusconi dice che sono frasi “fuori dalla realtà”, Brunetta e Carfagna però hanno confermato che interpretano un malcontento diffuso nel partito.
DRAGHI PER SEMPRE: IL “GRANDE CENTRO” SI ALLARGA. Proprio dall’ala moderata di Forza Italia è partito il ragionamento del renziano Dario Nardella, sindaco di Firenze, che in un’intervista al Corriere ha evocato “un fronte delle forze europeiste, senza escludere Forza Italia”. È il tempo dei costruttori, dice Nardella. Che poi si traduce nella costruzione della candidatura di Draghi per il 2023. Anzi, anche di più. Perché il renziano dice che la figura dell’attuale premier è spendibile “per fortuna in tanti ruoli: dalla commissione Ue, come al governo o al Quirinale”. L’importante è sceglierne uno, verrebbe da dire. Anche Carlo Calenda ha auspicato che Draghi continui a governare dopo il 2023. Tutti sembrano aver perso di vista gli elettori. Renzi, a ogni modo, ha altre cose a cui pensare.
LA “SIMBIOSI” TRA MATTEO E LA SUA FONDAZIONE. Secondo i giudici del tribunale del riesame c’era “un rapporto simbiotico” tra Open e la corrente Pd capeggiata da Matteo Renzi. Come abbiamo anticipato oggi sul Fatto l’atteggiamento dei vertici della fondazione erano del tutto subordinati alle esigenze e alle richieste dell’attuale leader di Italia Viva, e Open avrebbe usato le sue economie per sostenere le iniziative politiche del leader, incluse le spese per bollette di luce e utenze telefoniche, affitto e alloggi in hotel. Secondo la procura sarebbe una violazione della normativa sul finanziamento ai partiti. Sul Fatto di domani vedremo altri dettagli sul caso. Ci sono aggiornamenti anche sulla vicenda dell’avvocato Amara.
CONTE NOMINA LA NUOVA SEGRETERIA. Il leader del Movimento 5 Stelle ha nominato i vice della sua segreteria. Ci sono volti noti come la vicepresidente del Senato Paola Taverna e la viceministra al Mise Alessandra Todde, ma anche volti più nuovi come Michele Gubitosa, il vicecapogruppo alla Camera Riccardo Ricciardi e il senatore Mario Turco. Rimangono fuori Chiara Appendino, Lucia Azzolina, e l’ultimo capo politico reggente, Vito Crimi
DALLA GRAN BRETAGNA ALLA RUSSIA: IL COLPO DI CODA DEL COVID. Il ritmo della pandemia mostra cenni di ripresa che preoccupano gli esperti. I numeri italiani sono ancora bassi, anche se sono quasi 3800 i nuovi positivi e 36 i decessi. Il boom di contagi in Russia, Europa dell’est e, soprattutto, nella vicina Gran Bretagna fa pensare a un colpo di coda in arrivo. I nuovi casi giornalieri oltremanica sono più di 50 mila, ma Boris Johnson mantiene la linea morbida. Non preoccupa, invece, almeno per il momento, la mutazione della variante Delta individuata dai virologi di Londra. Il nostro Paese dovrebbe quindi essere più al riparo, ma anche la fondazione Gimbe segnala che la decrescita del virus sta rallentando. Prospettiva confermata anche dai numeri della mortalità, come vedremo sul giornale di domani.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Scioglimento di Forza Nuova. La camera ha approvato la mozione presentata da Pd e 5S, che però al Senato è stata trasformata ieri in ordine del giorno.
Quanto si licenzia. L’Inps ha pubblicato i dati sui recessi dei contratti negli ultimi mesi. Si torna al trend pre-pandemia.
Estremismi russi. Il gruppo online più temuto da Mosca si chiama “Stato Maschile”.
Da Fermi a Parisi. Un intervento di Francesco Sylos Labini sui fisici da Nobel.
Intervista a Pietro Marcello. Parliamo del suo ultimo documentario ora alla Festa del cinema di Roma e in sala fine mese.
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Domani torna Accordi & Disaccordi, il talk politico condotto da Luca Sommi e Andrea Scanzi, con la partecipazione di Marco Travaglio, in onda su Nove alle 21.25. Ospite Alessandro Di Battista.
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