MORTE DI SATMAN SINGH E CAPORALATO: SINDACATI E CENTROSINISTRA AL CORTEO DI PROTESTA A LATINA. Latina si mobilita contro il caporalato e lo sfruttamento dei braccianti, dopo la tragedia di Satman Sigh: il giovane indiano, 31 anni, ferito a morte da un macchinario e abbandonato davanti a casa con il braccio amputato in un cassetta della frutta. Satman è morto due giorni dopo in un letto d’ospedale, a Roma. Oggi pomeriggio si è svolta la protesta indetta dalla Flai Cgil (Federazione Lavoratori Agro Industria) sostenuta dalle sinistre, con il Movimento 5 stelle e un pezzo del centro: a Latina sono scesi in piazza la segretaria del Pd Elly Schlein, Nicola Fratoianni e le delegazioni di Alleanza Verdi e Sinistra, esponenti del M5S Lazio, il commissario di Azione Lazio Alessio D’Amato. Sulla battaglia contro il caporalato, l’agro pontino ha riunito il campo largo al gran completo. Ieri i ministri Francesco Lollobrigida (Agricoltura) e Marina Calderone (Lavoro) hanno incontrato le parti sociali, annunciando possibili ritocchi al Dl agricoltura contro lo sfruttamento nei campi. Calderone ha dichiarato “guerra al caporalato”, Lollobrigida ha difeso il sistema delle aziende agricole: “In queste situazioni accade un fatto: al decesso di un operaio per colpa di un criminale, si criminalizzano le imprese agricole”. Eppure, a leggere i dati, la certezza è che una parte del sistema sia fuori dalle regole: circa 230mila braccianti sono irregolari, quasi un quarto del totale (1.006.975). I numeri sono del 2021, raccolti nel “VI Rapporto agromafie e caporalato” dell’Osservatorio Placido Rizzotto, l’ultimo pubblicato e basato su dati Istat. Lavoratori senza tutele contrattuali e con paghe da fame: sono circa 300mila i braccianti con guadagni che non superano 8.300 euro l’anno. I sindacati invocano più controlli ispettivi, ma anche correzioni al “decreto flussi”, che regola l’ingresso legale dei lavoratori stranieri. Sul Fatto di domani vi racconteremo cosa fa il governo per tutelare il lavoro, al di là dei proclami della propaganda, e un reportage da Latina.
GUERRA RUSSIA-UCRAINA, INCONTRO IN VATICANO SULLA PACE PROPOSTA DAL CREMLINO. MOSCA ATTACCA LE STRUTTURE ENERGETICHE DI KIEV. Si è discusso in Vaticano della pace in Ucraina. Papa Francesco oggi ha incontrato l’ambasciatore russo presso la Santa Sede, Ivan Soltanovsky. La proposta analizzata è quella del presidente Vladimir Putin che prevede, tra l’altro, il riconoscimento internazionale dei territori ucraini occupati dalla Russia (Crimea, Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia) e l’abolizione delle sanzioni varate dall’Occidente come contromisura all’invasione russa del febbraio 2022. Sul terreno, il conflitto prosegue. Il ministero della Difesa russo ha confermato “un massiccio attacco contro le strutture energetiche ucraine che supportano il funzionamento del complesso militare-industriale, in risposta ai tentativi del regime di Kiev di danneggiare gli impianti energetici russi”. Secondo fonti di Kiev, oltre 20 mila cittadini sono rimasti senza corrente, e in alcuni casi senza gas, in diverse regioni tra cui Donetsk e Zaporizhzhia. Sul Fatto di domani leggerete un reportage dal fronte, che racconterà come vi sia una situazione di stallo dopo le pressioni russe sul fronte di Kharkiv, e una intervista allo storico britannico Mark Galeotti che analizza l’impatto della guerra sui Paesi occidentali.
GUERRA ISRAELE-HAMAS: RAID DELL’IDF PER COLPIRE UN LEADER ISLAMISTA, 42 MORTI. CISGIORDANIA, IL PIANO DELL’ULTRADESTRA PRO COLONI. L’obiettivo, dicono fonti israeliane, era Raad Saad, un alto ufficiale di Hamas. Cosa ne sia di lui non è ancora chiaro; nel frattempo, i palestinesi denunciano che sono 42 i morti causati dagli attacchi dell’Idf nel quartiere di Tuffah a Gaza, e nel campo di Shati. L’Unione europea ha chiesto una inchiesta indipendente per accertare le responsabilità. Una notizia che giunge nel 260° giorno di conflitto, in seguito al massacro del 7 ottobre firmato da Hamas, con 1.200 morti e la cattura di centinaia di ostaggi. Di tregua non si parla, anche se proseguono i colloqui con la mediazione di Stati Uniti, Egitto e Qatar. Alta tensione anche sugli altri due fronti, la Cisgiordania, con gli scontri tra coloni e palestinesi e Libano, dalle cui basi Hezbollah per giorni ha sparato salve di razzi sul nord di Israele. Gli Stati Uniti hanno lanciato un monito alla formazione filo-Iran: sono pronti a sostenere lo Stato ebraico e a fornirgli tutta l’assistenza di sicurezza di cui avrà bisogno, se dovesse scoppiare una guerra su larga scala. In Cisgiordania, un cittadino israeliano è stato ucciso nell’area della città di Qalqilya; si tratta di una zona controllata dall’Autorità nazionale palestinese. L’incidente è avvenuto il giorno dopo l’uccisione da parte della polizia israeliana, proprio a Qalqilya, di due palestinesi ricercati. Sul Fatto di domani leggerete altre notizie di cronaca ed alcuni approfondimenti: il piano del ministro Smotrich, dell’ultradestra religiosa, per agevolare i coloni nel West Bank e una pagina del diario da Gaza. Infine, continua la raccolta dei fondi a favore di Medici senza frontiere, lanciata dalla Fondazione del Fatto. Per donare si può andare su https://ilfat.to/GazaMSF
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Omicidio Cecchettin, il racconto dell’assassino: “Le ho dato 12/13 coltellate”. “Le ho dato una decina, dodici, tredici colpi con il coltello. Volevo colpirla al collo, alle spalle, sulla testa, sulla faccia e poi sulle braccia”. Le dichiarazioni di Filippo Turetta, assassino di Giulia – uccisa lo scorso 11 dicembre a Vigonovo (Padova) – sono state rivelate nella trasmissione Quarto Grado. Turetta nel suo racconto descrive un delitto nato dalla rabbia perchè la fidanzata voleva lasciarlo: “Diceva che ero troppo dipendente, troppo appiccicoso e che si stava sentendo con un altro ragazzo”.
Carceri, sovraffollamento del 130%: 44 suicidi dall’inizio dell’anno. Sono 44 i detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno. Il dato, aggiornato al 20 giugno, è diffuso dal Garante nazionale. Per quanto riguarda la situazione nelle carceri, al 12 giugno i detenuti sono 61.468. “I posti regolarmente disponibili sono 47.067 – scrive il garante – rispetto alla capienza di 51.221. A livello nazionale si registra “un indice di sovraffollamento del 130,59%”.
Capri, emergenza idrica: isola aperta solo a residenti e turisti con prenotazione. Riunione in prefettura a Napoli per discutere dell’emergenza idrica nell’isola, causata dalla rottura di una condotta idrica. Dopo un primo provvedimento che vietava gli sbarchi, i sindaci di Capri, Paolo Falco, e di Anacapri, Franco Cerrotta, hanno dato il via libera ai residenti e a quei turisti che hanno una prenotazione in albergo. Secondo Michele di Bari, prefetto di Napoli, il primo provvedimento è stato quello di garantire l’acqua all’ospedale: in serata la crisi dovrebbe essere superata.
Ballottaggi, si vota domani in 101 Comuni. Domenica alle 7 riapriranno i seggi in 101 comuni per il secondo turno delle amministrative. Il centrosinistra, che ha vinto al primo turno in 10 capoluoghi, punta al bottino pieno mentre il centrodestra, che ha incassato 5 capoluoghi quindici giorni fa, cerca di ribaltare il risultato o di accorciare le distanze. Le sfide principali si terranno a Firenze, Bari e Perugia, Campobasso e Potenza. Si potrà votare anche lunedì, fino alle 15.
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