DISASTRO LOMBARDIA. Dopo che, per tre giorni di fila, non sono partite le prenotazioni per i vaccini anti Covid, il governatore Fontana – parlando solo di “disservizi informatici” – ha azzerato i vertici di Aria. Sul Fatto di domani, oltre a capire cos’è successo e cosa succederà adesso, vi racconteremo che non si tratta dell’unico scandalo che ha investito la società regionale che gestisce il servizio di prenotazione per il vaccino, che infatti ha utilizzato soldi pubblici (tanti) laddove avrebbe potuto procedere a una piattaforma a costo zero. Matteo Salvini, la vera guida ombra della Lombardia, è intervenuto immediatamente per spiegare che già in settimana il servizio potrebbe essere affidato a Poste. Ma siamo sicuri che Poste sia pronta ad accettare tale incarico?
IL GOVERNO DEI LOMBARDI. Se si fosse trattato di una regione del sud poco rappresentata, probabilmente adesso in molti ne avrebbero chiesto una forma di commissariamento. E invece la Lombardia ha al suo attivo ben nove ministri (su 25) e tanti esponenti politici illustri. Per cui sembra che a nessuno venga in mente di pretendere le dimissioni del presidente Fontana, o anche solo di pronunciarsi in una qualche direzione. Proveremo ugualmente a farli parlare e ospiteremo, oltre a un’intervista a Sveva Casati Modigliani, un commento di Gad Lerner sul disastro cui stiamo assistendo.
LOTTA CONTRO IL TEMPO. Dopo che la campagna vaccinale è ripartita in quasi tutta Europa, Italia compresa, uno studio americano ha ribadito oggi la sicurezza di Astrazeneca (efficace nel 79% anche nella prevenzione). Cercheremo allora di capire, Regione per Regione, quanto sia stato recuperato il tempo perduto con lo stop della scorsa settimana, in previsione di quello che dovrebbe essere il “piano Figliuolo” (a leggere i giornaloni: uno, nessuno, centomila). Oggi il generale-commissario ha incontrato il premier Draghi e il capo della Protezione civile, Curcio, proprio per fare il punto della situazione. L’allarme degli ospedali pugliesi: “Siamo al collasso”. Qui i numeri di giornata. In Germania non va meglio che da noi: lockdown prorogato fino al 18 aprile.
INTANTO, A SINISTRA. Continuano le mosse del neo segretario del Pd, Enrico Letta, per tentare di rimettere in piedi un partito dilaniato dalle correnti interne. Oggi l’incontro di un’ora con il premier Draghi (avrebbero parlato di vaccini, Europa ed economia). In più Letta sta insistendo sulla questione femminile (vorrebbe due donne capigruppo di Camera e Senato). Proveremo a capire se questo decisionismo possa effettivamente portare benefici ai dem (Base Riformista al Senato ha già detto che si va avanti con Marcucci, il voto previsto per domani potrebbe slittare).
NON APRITE QUELLA PORTA. Oggi è stato anche il giorno del primo sciopero della filiera della logistica Amazon. Adesione al 75%, secondo la Cgil. I lavoratori hanno chiesto a tutti i clienti di non utilizzare la piattaforma in segno di rispetto verso la loro protesta. L’azienda, di contro, ha dichiarato che “il tasso di adesione allo sciopero è stato inferiore al 10%, mentre quello riferito dai nostri fornitori dei servizi di consegna intorno al 20%”. Sul giornale di domani vedremo com’è andata davvero.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI
Ciad, le elezioni senza opposizione. L’11 aprile il Paese tornerà al voto, ma i rivali del presidente Deby hanno già annunciato il ritiro. Per cui dopo trent’anni e dodici mesi di interruzione volontaria di Internet a tutti i cittadini, Deby è praticamente certo del suo sesto mandato. Con il tacito benestare dei francesi.
Il Carnevale del signor Ermini. Una lettura di Piercamillo Davigo sulla proposta del vice del Csm di far entrare nella valutazione di professionalità dei magistrati anche la “tenuta” dei loro provvedimenti.
Quella bella dozzina. Il Secondo Tempo analizzerà i dodici titoli selezionati per il Premio Strega (sette donne e cinque uomini): uno per uno, vedremo come sono i romanzi e quante possibilità hanno di arrivare in cinquina.
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