DACCI OGGI IL NOSTRO VACCINO QUOTIDIANO. Nel caos più totale, dovuto al fatto che ogni singola regione procede a ritmi diversi e con piani differenziati, arriva dagli Stati Uniti l’ennesima grana per Astrazeneca, che ha presentato dei dati vecchi e promette ora di aggiornarli. Ma sul Fatto di domani vedremo che a pesare sulla reputazione dell’azienda ci sono anche le accuse della direttrice generale della Salute dell’Ue, Sandra Gallina. E nel giorno in cui è stato confermato l’arrivo delle prime dosi di J&J in Europa per metà aprile, andremo a capire come sta funzionando, nei paesi extra Unione, lo Sputnik V. Qui i numeri di oggi del contagio, boom di morti.
NOSTALGIA DI GALLERA. Continua intanto la pantomima del rimpallo di responsabilità in Lombardia: dopo i “disservizi informatici” (come li ha definiti il governatore Fontana), Guido Bertolaso adesso fa la vittima, che dalle colonne del Corriere della Sera si mostra deluso da un “sistema che andava cambiato” e dall’impossibilità di “firmare un pezzo di carta o stanziare un euro”. Eppure, come leggerete domani sul giornale, se la prende anche con lui un membro del dimissionario Cda di Aria, la società regionale che gestisce il sistema di prenotazione dei vaccini, che in passato aveva segnalato le richieste assurde che arrivavano dal Pirellone.
IL PD ALLA PROVA DI LETTA. Contrariamente a quanto deciso, in un clima di serenità, dal capogruppo alla Camera Graziano Delrio, la richiesta del neo segretario di fare un passo indietro a favore di una donna è stata accolta male da quello al Senato, il renziano Andrea Marcucci. “Vi chiedo di aiutarmi. So che chiedo un sacrificio gravoso a Marcucci e Delrio. Chiedo ad Andrea generosità, anche nel gestire con voi questo passaggio. Evitiamo di stare settimane sui giornali su questi temi interni”, ha detto Letta all’ingresso all’assemblea del Pd. Ma non c’è stato nulla da fare, Marcucci ha risposto che la proposta del segretario è “troppo generica” e che “convocherà l’assemblea giovedì mattina per eleggere il nuovo capogruppo”. Intanto, ha detto, “rifletterò su cosa dovrò fare”.
Nelle pagine della politica ospiteremo anche un’intervista alla senatrice Paola Taverna sul futuro dei 5 Stelle, alla possibile alleanza con i dem e al ruolo dell’ex premier Giuseppe Conte.
IL CONDONO AL QUADRATO. È vero, Draghi stesso lo ha ammesso: nel decreto Sostegni c’è anche il condono delle vecchie cartelle fino a 5mila euro datate 2000-2010. Peccato che il premier abbia omesso di spiegare che, oltre a quelli inesigibili, lo Stato può dire addio a circa 450 milioni di euro che invece gli italiani stavano cominciando a pagare o c’erano buone probabilità che lo facessero. Lo si legge nella stessa relazione tecnica del provvedimento appena pubblicato in Gazzetta ufficiale. Non proprio una bella partenza per il governo che si accinge a riformare il sistema delle cartelle. Sul giornale di domani vedremo perchè la riscossione ha fallito così miseramente.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI
Libano, ovvero come i rifugiati siriani siano caduti dalla padella nella brace. Cioè torturati.
Strage negli Usa. Partendo dalla sparatoria in Colorado, costata la vita a 10 persone, vedremo a che punto è la vendita delle armi negli Stati Uniti.
Dantedì, ma non a Ravenna. Vittorio Emiliani ci racconta come le celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Sommo poeta abbiamo quasi del tutto escluso la città romagnola (dove pure riposa da allora).
Siria, la scomparsa di un patrimonio. Dieci anni di guerra hanno distrutto siti di enorme valore archeologico.
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