Sul Fatto di domani, in primo piano, ancora l’andamento della pandemia. Oltre alla consueta analisi dei dati, andremo a vedere come si muove la curva dei contagi, anche a livello regionale. Poi andremo a capire cosa ci aspetta per le feste di Natale, anche alla luce delle parole che il premier Conte dirà alla trasmissione “Otto e mezzo” di questa sera. A seguire la polemica delle Regioni per il divieto di settimana bianca. Infine andremo in Campania per vedere le novità sulla scuola.
L’economia svelerà i meccanismi del cashback di Natale. Poi un approfondimento sul nuovo risiko bancario, a colpi di regali fiscali. Quanto ci costerà?
La politica si occupa della frattura dentro Forza Italia con le sue due anime diverse: una alla Camera più dialogante, l’altra al Senato più vicina alla Lega. Poi l’intervista a Vito Crimi sul dopo-Stati generali del Movimento.
Il Focus sarà dedicato ai vaccini: le Regioni devono consegnare i piani per lo stoccaggio, andremo a vedere a che punto sono. Nel comparto l’intervista a Ranieri Guerra dell’Oms.
La cronaca si occuperà di un caso di violenze sessuali ai danni dei chierichetti in seminario, con le carte inedite dell’inchiesta. Vedremo anche le coperture degli alti prelati.
Negli esteri ancora la nuova piattaforma “Parler” degli ultra-conservatori Usa, Trump in testa. Andremo a vedere chi c’è dietro e i legami con Cambridge Analytica. Poi in Israele con l’incontro segreto tra Netanyahu e il principe saudita, incontro che ha scatenato una forte polemica nel paese. Infine in Francia, con l’ex presidente Sarkozy in Tribunale.
Nella sezione Radar le nostre firme, Luca Mercalli e Selvaggia Lucarelli. Nel secondo tempo troverete due racconti inediti di Tabucchi (di cui potete leggere un’anticipazione) e i 40 anni di “Colpa di Alfredo”, l’album-svolta di Vasco Rossi.
Sono stati 22.930 i nuovi positivi al coronavirus nelle ultime 24 ore, ma come sempre il lunedì risente del minor numero di tamponi effettuati nel fine settimana: 149mila. Preoccupano ancora, tuttavia, i decessi: 630. Dall’inizio della pandemia le vittime sono state oltre 50mila. Oggi il ministero della Salute ha inviato gli ispettori a Catania, dopo le accuse avanzate dal Coordinamento medici ospedalieri alla Regione sui numeri “gonfiati” in Rianimazione (l’audio del manager: “Caricate i posti in Terapia intensiva”).
Inedito – Lo zingaro che stregò Tabucchi
di Antonio Tabucchi
“La storia me la raccontò alcuni anni fa un vecchio zingaro, disse Marlowe, e io ve la racconto tale e quale, nessuno pretenda che sia vera, ma solo che mantenga la stessa verità con cui mi fu raccontata”.
Ci eravamo interrogati molte volte sulle storie che Marlowe ci raccontava. Da dove le tirava fuori? Ce lo chiedevamo, ma dopo tutto non ci interessava troppo, quello era un inverno un po’ speciale, davvero, chissà perché avevamo scelto Guido e Lapo e io di ritirarci in quella casa isolata in quella valle remota e bellissima circondata dai boschi e confinante a Sud con una regione di laghi e di stagni, per dedicarci a cacciare la beccaccia.
Ma perché la beccaccia? Perché la beccaccia ha un volo obliquo, come dice un poeta, un volo che non puoi presupporre, è come la vita, la beccaccia, fa delle schivate improvvise, ti viene incontro e poi ti evita, un batter d’ali e già il suo volo è altrove, e come prenderla, accidenti, è impossibile, il suo volo si prende gioco di te, noi ci eravamo detti senza dircelo che bisognava sparare alla beccaccia, colpirla finalmente nel suo volo obliquo, stenderla, buttarla a terra, ecco, che il cane ansante e ubbidiente ce la portasse tra i denti, azzannata là fra i cespugli della brughiera. Per questo, quell’inverno ci ritrovammo in quella valle, ed era un luogo remoto, lontano dal mondo e dalla vita che avevamo vissuto. E Marlowe (perché lo chiamavamo così), la sera raccontava storie. Storie lunghe, che ci tenevano vicino al fuoco del caminetto, del resto nessuno di noi aveva voglia di andare a letto, sapevamo che sarebbero state notti difficili, a occhi aperti, a ripensare a ciò a cui non si doveva pensare più.
“La storia me la raccontò alcuni anni fa un vecchio zingaro, disse Marlowe, e io ve la racconto tale e quale, nessuno pretenda che sia vera, ma solo che mantenga la stessa verità con cui mi fu raccontata. Allora ero marinaio, perché nella mia vita sono stato anch’io marinaio, ma uso la parola in senso lato, per dire vagabondo, e giravo per il mondo, ero inquieto, come voi, la mia gioventù stava finendo, lo sentivo, e ero capitato a Lisbona.
(Per gentile concessione degli Eredi Tabucchi. Continua a leggere sul giornale di domani)
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