COP29 VERSO IL FALLIMENTO, TRA L’ESERCITO DEI LOBBISTI E LA RABBIA DI GRETA. “Mentre la Cop29 sta arrivando alla sua fine, non dovrebbe essere una sorpresa che un’altra Cop stia fallendo. La bozza attuale è un completo disastro. Ma perfino se le nostre aspettative sono quasi a zero, noi non dobbiamo reagire a questi continui tradimenti con altro se non la rabbia”. A mettere nero su bianco la disfatta in corso a Baku è stata Greta Thunberg su X. E infatti, nella giornata supplementare del summit che avrebbe dovuto proseguire il lavoro per tentare di salvare il Pianeta, si è cercato almeno un compromesso: ieri non è stato possibile raggiungere un accordo sul dossier principale della conferenza, il nuovo fondo per gli aiuti sul clima ai paesi in via di sviluppo. Dopo due settimane di negoziati, la presidenza azera ha diffuso una proposta di mediazione: 250 miliardi di dollari all’anno di aiuti al 2035, partendo dal 2025 con i 100 miliardi all’anno dell’attuale fondo dell’Accordo di Parigi. I soldi verrebbero da tutte le fonti possibili, pubbliche e private. La proposta non è piaciuta, però, ai Paesi emergenti e in via di sviluppo, che l’hanno giudicata insufficiente. Nota di colore ma fino a un certo punto: a Baku i lobbisti sembrano quasi più dei delegati. Sul giornale di domani, con la nostra inviata alla COP, Virginia Della Sala, capiremo se la mediazione è stata trovata o se, come dice Greta Thunberg, ci resta solo “la rabbia”. Vedremo anche quali sono state le promesse disattese degli ultimi anni.
IL MOVIMENTO CINQUE STELLE AL VOTO PER SEGUIRE O MENO LA LINEA CONTE. CASALEGGIO: “UN EVENTO CHE SIGNIFICA LA FINE DI UN SOGNO”. I CONTESTATORI: “SIETE COME IL PD”. A Roma, al Palazzo dei Congressi, il Movimento 5 Stelle sceglie il suo futuro con il voto degli iscritti, che hanno tempo fino a domani alle 15 per esprimersi. Sarà la strada progressista indicata da Giuseppe Conte, o un ritorno alle origini secondo il modello del fondatore, Beppe Grillo? Le posizioni sono diverse, e ben rispecchiate da due pareri, quello della governatrice della Sardegna, Alessandra Todde, e all’opposto, quello di Davide Casaleggio, figlio del fondatore del Movimento, Gianroberto. Todde, in una intervista a Repubblica, ha confermato di essersi espressa “per un M5S saldamente ancorato nel campo progressista, con un’agenda chiara e con una visione di Paese che rispecchia le richieste dei cittadini. Un Movimento aperto alle alleanze che valorizzi la sua classe dirigente con delle regole comparabili a quelle dei nostri alleati”. Insomma, ben vengano le alleanza a sinistra. Casaleggio è di parere opposto: “Questa iniziativa è figlia di un fallimento elettorale dopo l’altro. Hanno pubblicato quanti sono anzi, quanti dovrebbero essere, gli iscritti: sono dimezzati rispetto a quando sono uscito, tre anni fa. Questa gestione dall’alto non funziona, è in declino. Il M5s è nella vecchiaia avanzata. Questo evento certifica la fine di un sogno. Mi sembra l’eclisse finale”. Una visione condivisa da una ventina di contestatori che sono entrati in assemblea indossando magliette con il volto di Grillo, al grido di “Dimettetevi, siete come il Pd”. Conte è disposto a rischiare: se la sua linea non passerà, prenderà in considerazione le dimissioni. Sul Fatto di domani leggerete il racconto dell’assemblea ed i retroscena dell’appuntamento al Palazzo dei Congressi.
STATI UNITI, LE NOMINE DI TRUMP: BESSENT AL TESORO, GRENELL POTREBBE ESSERE L’INVIATO PER TROVARE UN COMPROMESSO TRA UCRAINA E RUSSIA. Il presidente eletto Donald Trump prosegue nella scelta dei ministri che lo affiancheranno, in vista del passaggio di consegne con il presidente Joe Biden. Il tycoon potrebbe scegliere Richard Grenell, il suo ex capo dell’intelligence, come inviato speciale per il conflitto Russia-Ucraina: il neo presidente ha ribadito che è sua intenzione interrompere gli aiuti a Kiev e trovare una soluzione, anche concedendo alla Russia alcuni territori. Grenell, è stato ambasciatore di Trump in Germania e direttore ad interim dell’intelligence nazionale durante il suo mandato 2017-2021. Se questa nomina è ancora ipotetica, altre sono ormai confermate. Scott Bessent sarà il nuovo segretario al Tesoro, Una scelta a sorpresa, dato che Bessent ha lavorato per anni con Soros, il finanziere inviso alla maggior parte dei Repubblicani. Si parla poi di Russell T. Vought, una figura chiave dell’agenda politica conservatrice Project 2025, che guiderà l’Ufficio di Gestione e Bilancio (Office of Management and Budget). Lori Chavez-DeRemer sarà la nuova segretaria al Lavoro, Martin A. Makary dirigerà la Food and Drug Administration ed, infine, Dave Weldon, ex membro del Congresso della Florida, sarà il direttore dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention). Sul giornale di domani leggerete un approfondimento sulla nuova squadra del presidente repubblicano, con contraddizioni e retroscena.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Medio Oriente, fallito il raid di Israele su Beirut per eliminare gli ufficiali di Hezbollah: 16 morti. Ancora un raid israeliano su Beirut per colpire i vertici di Hezbollah, il partito milizia sostenuto dall’Iran. Secondo il Times of Israel, gli obiettivi erano il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem – nominato dopo l’eliminazione di Nasrallah, il capo storico – o Talal Hamiya, uno dei comandanti. Per altre fonti, il bersaglio era il comandante e membro del Consiglio della Jihad di Hezbollah, Muhammad Haydar, che sarebbe scampato all’attacco. Il bilancio degli attacchi è di 16 morti e almeno 63 feriti. Combattimenti anche nella Striscia di Gaza, dove fonti palestinesi indicano 19 vittime, tra cui bambini. Una fonte di Hamas ha affermato che è morta anche una donna israeliana presa in ostaggio durante il massacro del 7 ottobre.
Trasporti, da stasera alle 21 lo sciopero dei treni indetto dalle sigle autonome. Dalle 21 di stasera, alle 21 di domenica, sarà attivo lo sciopero nazionale di 24 ore nel trasporto ferroviario, proclamato dai sindacati autonomi. La protesta coinvolgerà “tutto il personale delle aziende che operano nel settore ferroviario”, informa il sindacato di base Usb. Dunque, i viaggiatori potrebbero incontrare disagi sulle linee coperte da Fs, Italo e Trenord. “Lo sciopero potrebbe avere un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni del Regionale di Trenitalia”, avverte Fs.
Roma, in migliaia al corteo contro il patriarcato. Troppi femminicidi, troppe violenze. A Roma, un corteo si è mosso oggi da piazzale Ostiense per giungere a piazza Vittorio Emanuele. Una iniziativa nazionale curata da “Non una di meno”, ad un anno dall’assassinio di Giulia Cecchettin, ricordando che “altri 106 nomi, rimasti anonimi, si sono aggiunti” a quello di Giulia. In testa al corteo uno striscione con la scritta “disarmiamo il patriarcato”.
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