MATTARELLA DIFENDE LA STAMPA: “EVERSIVO CONTRASTARE LA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE”. E SUI RUOLI AL FEMMINILE PUNGE LA LEGA: “SPERO CHE SINDACA SI POSSA ANCORA DIRE”. Sergio Mattarella lancia messaggi niente affatto distensivi alla maggioranza di governo, commentando il pestaggio a Torino del giornalista della Stampa Andrea Joly, da parte di un gruppo di militanti di Casapound. “Ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica”, ha dichiarato il presidente. Parole nette e senza “ma”, a differenza del giudizio espresso ieri dal presidente del Senato Ignazio la Russa che aveva dichiarato:“Condanna totale del pestaggio, ma non mi risulta che il giornalista si sia qualificato come tale, non credo passasse lì per caso”. Il Quirinale invece si è schierato a difesa dei cronisti e della libertà d’informazione: “Documentare senza sconti è la funzione costituzionale dei giornalisti”, ha detto Mattarella. Un risposta indiretta all’indirizzo di Giorgia Meloni. Dopo l’inchiesta di Fanpage, sotto copertura, sulla gioventù meloniana ancorata alle nostalgie neofasciste, la premier aveva rivolto una domanda al Colle: “È lecito infiltrarsi nei partiti?”. Dopo la difesa del giornalismo, Mattarella ha lanciato una stoccata alla Lega sulla proposta di multe salate per chi cita al femminile i ruoli istituzionali: “Spero che ‘sindaca’ si possa ancora dire”, ha ammonito il presidente. Sul Fatto di domani vi racconteremo i dettagli dello scontro sotterraneo tra le destre e il Colle.
FIRENZE, FALLIMENTO DELLE COOP E FATTURE FALSE: CONDANNATI I GENITORI DI RENZI, MA CADE L’ACCUSA DI BANCAROTTA. La vicenda giudiziaria di Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli – genitori dell’ex premier Matteo – trova un nuovo capitolo nella decisione del Tribunale di Firenze, che oggi, nel processo di primo grado, ha condannato la coppia a tre anni, due mesi e 15 giorni di reclusione, per false fatture legate al fallimento delle cooperative Marmodiv, Delivery e Europe Service. Marito e moglie sono stati assolti, invece, dall’accusa di bancarotta fraudolenta. La loro figlia Matilde, sorella di Matteo, è stata assolta dall’unica accusa di false fatture. Il procuratore aggiunto Luca Turco aveva chiesto una condanna a cinque anni per i genitori del leader di Italia Viva, e dieci mesi per Matilde. Pene da tre a un anno sono state comminate ad altri sette imputati, tra legali rappresentanti delle cooperative, componenti dei consiglio di amministrazione e imprenditori. Il Tribunale ha ordinato, inoltre, la confisca nei confronti della società Marmodiv di quasi 99 mila euro pari all’imposta complessivamente evasa e in caso di inadempienza la confisca per equivalente della stessa somma anche a sei condannati, tra cui i coniugi Renzi. Confisca anche nei confronti della Eventi 6 Srl di poco più di 600 mila euro sempre per l’imposta evasa e in caso di inadempienza la confisca per equivalente della stessa somma ai coniugi Renzi. Sul Fatto di domani ripercorreremo la vicenda giudiziaria dei coniugi Renzi, iniziata con gli arresti domiciliari nel 2019.
GUERRA RUSSIA-UCRAINA, IL MINISTRO KULEBA IN CINA APRE ALLA POSSIBILITÀ DI NEGOZIARE CON MOSCA. INTANTO LONDRA SI PREPARA AD UN CONFLITTO GLOBALE NEI PROSSIMI TRE ANNI. Dopo due anni e mezzo di conflitto in seguito all’invasione della Russia, Kiev prova a tirare dentro i negoziati la Cina. Durante i colloqui con l’omologo cinese, Wang Yi, il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, ha dichiarato che l’Ucraina potrebbe essere disponibile a condurre negoziati, quando Mosca “sarà pronta a farlo in buona fede”. Ma, ha aggiunto Kuleba, al momento “non si vede tale disponibilità della parte russa”. Chi non crede ad una Russia ben disposta verso l’Occidente è Londra. Ieri sera il generale Roly Walker, capo di Stato Maggiore dallo scorso gennaio, ha detto che il Regno Unito deve essere “pronto” entro tre anni a un’ipotetica guerra con la Russia: un fattore legato ad un possibile “sconvolgimento globale” in grado di includere – oltre a Mosca – la Cina, l’Iran e la Corea del Nord. Intanto la battaglia prosegue nell’Est dell’Ucraina, con i russi che conquistano piccoli villaggi nell’area di Kharkiv. Tensione anche a Mosca dove è esplosa un’automobile. Sulle prime si pensava che la vittima fosse un alto ufficiale dei Servizi segreti militari (Gru), Andrei Torgashov, assieme alla moglie, ma entrambi hanno smentito. Il presunto responsabile, un cittadino russo, è stato arrestato in Turchia. Sul giornale di domani leggerete le ultime novità sulla guerra in Ucraina, e sulle difficoltà della Nato che, come pubblica la Reuters in un suo dossier, ha molte falle nella difesa dell’Europa.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Napoli, crollo di Scampia, il bilancio dei morti sale a tre. Terza vittima per il crollo di Scampia: nell’ospedale Cardarelli di Napoli è deceduta Patrizia Della Ragione, 53 anni che era stata ricoverata per diversi traumi. Resta il problema di centinaia di persone rimaste senza casa. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha dichiarato che sono pochi coloro che hanno usufruito delle sistemazioni messe a disposizione, perché hanno preferito sistemarsi da parenti e familiari. Un gruppo di sfollati ha trascorso la notte nei locali dell’università Federico II, ma secondo le testimonianze, la maggior parte ha dormito a terra, e gli anziani sulle poltrone.
Stati Uniti, nuovi sondaggi: Trump avanti di tre punti su Harris. Secondo l’ultimo sondaggio della Cnn, l’ex presidente ha il 49% delle preferenze e Harris il 46%. Nel frattempo Trump ha fatto ricorso alla commissione elettorale federale contro Harris, accusandola di aver violato la leggi federale che regola i finanziamenti delle campagne elettorali per aver sostituito il nome di Joe Biden con il suo per avere la gestione dei fondi della campagna. Oggi a Washington ci sarà il discorso del premier israeliano Netanyahu al Congresso: diversi deputati, sia dem che repubblicani, hanno preferito disertare l’appuntamento.
Cortina, si sgancia una cabina della funivia delle Tofane: nessun ferito. L’incidente, secondo il Corriere delle Alpi, è stato causato da un guasto elettrico: a bordo c’erano 30 turisti. L’episodio risale a domenica scorsa; alla partenza si è sganciata una cabina dell’impianto che collega Ra Valles e la Tofana di Mezzo. La cabina ha oscillato violentemente nel vuoto. Per fortuna, senza conseguenze per chi era salito a bordo.
|