BIDEN SUONA LA CARICA DELL’ESCALATION MILITARE: PIÙ ARMI E SUPPORTO A KIEV. Da Biden a Draghi, a Bruxelles i leader occidentali sono passati da un vertice all’altro. Prima quello della Nato, dove è stato invitato con il consueto videomessaggio anche il presidente ucraino Zelensky (che ha chiesto più armi aerei e carri armati), poi il G7 e in serata il Consiglio europeo, che continuerà anche domani. Il segretario generale dell’Alleanza atlantica Stoltenberg ha annunciato che saranno inviate a Kiev altre armi anti carro, difese anti missili e droni, oltre a maggiore assistenza militare. Non solo, la Nato ha deciso anche di dislocare quattro nuovi contingenti di battaglia a Est, in Bulgaria, Romania, Slovacchia e Ungheria, mentre Biden ha annunciato nuove sanzioni contro parlamentari della Duma russa e l’amministratore delegato di Sberbank. Gli europei si mostrano invece molto più tiepidi. Il prossimo passo, infatti, non può non riguardare gli approvvigionamenti di gas, e molti Stati sono contrari, Germania in testa. Sul Fatto di domani racconteremo nel dettaglio le decisioni prese.
L’ATTACCO DEL PAPA: “SIETE PAZZI”, ALLA GUERRA NON SI RISPONDE CON PIÙ ARMI. Papa Francesco non le manda a dire. La scelta dei governi, compreso il nostro guidato da Mario Draghi, di aumentare la spesa militare al 2% del Pil come risposta alla crisi ucraina è una follia. Parola del Pontefice: “La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo”, ha articolato Bergoglio durante l’udienza di oggi. L’attacco del Papa è duro ed è diretto contro le principali leadership occidentali. Contemporaneamente, anche dal congresso dell’Anpi iniziato oggi a Riccione si sono levate voci critiche sulla scelta di inviare armi a Kiev, giudicata frettolosa e controproducente. Le racconteremo sul Fatto di domani con la corrispondenza del nostro inviato Tommaso Rodano. E in parlamento il Movimento 5 Stelle è pronto a votare contro l’ordine del giorno sull’aumento delle spese militari italiane: Conte lo ha ribadito anche oggi, vedremo che questa posizione potrebbe mettere in crisi la tenuta del governo. Il voto è atteso la prossima settimana.
LE BOMBE AL FOSFORO DI PUTIN E QUELLE DI FALLUJA. I NOSTRI REPORTAGE DALL’UCRAINA. Sul campo i combattimenti proseguono senza soste, con diverse notizie di contrattacco ucraino. Le autorità di Kiev hanno annunciato di aver distrutto una nave da sbarco anfibia russa che avrebbe portato materiale bellico agli assedianti di Mariupol. Nel frattempo bombe e missili piovono su Odessa, ma anche su Kharkiv. Nella regione di Lugansk e alla periferia di Kiev si continua a segnalare l’uso di bombe al fosforo da parte dell’esercito di Mosca. Il nostro inviato Stefano Citati, che oggi nella sua audiocronaca su Fq Extra ha raccontato le difficoltà sul campo delle truppe russe a Irpin, sul Fatto di domani seguirà le rotte degli sfollati da Kiev ai confini europei. Pubblicheremo anche un reportage dal fronte di battaglia del Sud, dal Donbass a Mikolaiv. A proposito di bombe al fosforo, ricorderemo quando eravamo noi occidentali a sganciarle in Iraq, e allora i liberali applaudivano.
L’EDITTO RAI CONTRO ORSINI: LA SUA REPLICA SUL FATTO. Dopo le polemiche fomentate dal Pd e Italia Viva, Rai 3 ha annunciato che non intende dare seguito al contratto firmato dal professor Alessandro Orsini con la trasmissione Cartabianca condotta da Bianca Berlinguer. A Orsini era stato offerto un compenso di duemila euro a puntata per sei interventi sulla crisi ucraina. La conduttrice del programma ha già detto che non condivide la decisione, presa senza consultarla, e la considera una grave limitazione del suo ruolo. Orsini è pronto a partecipare al programma gratuitamente. Ma il problema non è il compenso, ma il suo pensiero critico: i media mainstream hanno lanciato una campagna che lo accusa di essere un “pifferaio di Putin”. E questo perché ha messo in evidenza le responsabilità della Nato nelle cause del conflitto ucraino. Sul Fatto di domani daremo spazio alla replica di Orsini alle accuse che gli vengono mosse. L’obiettivo del “pensiero unico Nato” è anche silenziare le voci dei pacifisti, come abbiamo mostrato sul Fatto di oggi.
LE ACCUSE DI SPIONAGGIO PER LA MISSIONE RUSSA A BERGAMO: PARLA IL PRESIDENTE DEL COPASIR. Dopo giorni di campagna di stampa, e nonostante le smentite di tutti i diretti interessati, tra cui ieri il sottosegretario con delega ai servizi Gabrielli, alla fine Giuseppe Conte, che all’epoca dei fatti era premier, è stato sentito dal Copasir. Conte ha detto di essersi offerto spontaneamente: “Siccome io ritengo che un incaricato pubblico debba agire in piena trasparenza, ho chiamato il presidente Urso e ho detto che sono a disposizione per un’immediata audizione”. L’ex premier era già stato ascoltato senza che venissero rilevate irregolarità. Per chiarire la vicenda e separare la realtà dalle illazioni, sul Fatto di domani avremo un’intervista al presidente del Copasir Adolfo Urso.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Covid, sulla quarta dose decisione rimandata. L’Aifa non si è pronunciata sulla prescrizione di una seconda dose booster per i vaccinati sopra i 70 anni. Intanto gli scienziati certificano che la sotto-variante Ba2 di Omicron è prevalente nel mondo. Oggi i nuovi casi in Italia sono quasi 82 mila e 182 i morti. Il tasso di positività resta al 15%. La Francia sta pensando di reintrodurre le mascherine al chiuso.
Lina Sastri. L’attrice è in scena al Teatro Parioli di Roma con uno spettacolo su Eduardo: l’abbiamo intervistata.
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