STELLE DIETRO LE NUBI. Luigi Di Maio, intervistato da Repubblica, ha suscitato ulteriori malumori. Il ministro degli Esteri ha detto che “il Movimento è cresciuto, maturato. Questo governo rappresenta il punto di arrivo di un’evoluzione in cui i 5 stelle mantengono i propri valori, ma scelgono di essere finalmente e completamente una forza moderata, liberale, attenta alle imprese, ai diritti”. Un posizionamento che, come vi racconteremo sul Fatto di domani, trova contrari buona parte dei grillini (alcuni dei quali tra i big del Movimento). Posizione che ci riassume Andrea Cioffi: “Il Movimento 5 Stelle non è una forza moderata e liberale, non lo è mai stata e non lo diventerà. Punto”. Malumori rinvigoriti dalla lista dei sottosegretari: vedremo i retroscena della trattativa tra Draghi e l’M5S per la definizione delle caselle. Vedremo come le richieste dei pentastellati siano state disattese, a iniziare dalle deleghe su Editoria e Giustizia date a personaggi di Forza Italia (non proprio una garanzia per i temi-bandiera del Movimento), ma anche il numero dei posti assegnati non soddisfano. Alla luce di queste novità, molti tra i 5 Stelle prevedono un’emorragia di parlamentari non appena una delle questioni spinose (vedi prescrizione o reddito di cittadinanza) verrà annacquata.
POLTRONISSIMA. Tra tutti i 39 posti di sottogoverno assegnati, alcuni meritano un approfondimento. Sul giornale di domani troverete i profili (e le magagne) di Bergamini, Sisto, Pucciarelli, Sasso, Borgonzoni, Moles e Morelli. Tutti nomi che fanno storcere il naso al Movimento (e non solo). Tanto che, come vedremo, nonostante il gradimento del premier sia alto nei sondaggi, quello del governo è bassino. Segno che a molti Italiani l’ammucchiata non piace. Altro tema è quello dei ristori, visto che ancora si attende il decreto. Aiuti che non arrivano ormai da dicembre.
IN FONDO A SINISTRA. Anche nei Dem non si respira un clima sereno. Dopo la bufera in Toscana (dove gli zingarettiani sono stati messi alla porta) e le indiscrezioni (non smentite) di un possibile passo indietro del segretario durante l’assemblea nazionale del 13 e 14 marzo (oggi parlava di “rigenerazione del partito”), vi racconteremo l’aria che tira nel Pd, dove regna il malumore anche per i sottosegretari nominati (e quelli non scelti).
INTANTO LA PANDEMIA. Oggi inizia il Consiglio Europeo straordinario, il primo a cui partecipa il premier Mario Draghi. Il tema sul tavolo saranno i vaccini, sia l’incremento delle dosi, sia l’avvio della produzione nel Continente (oggi il ministro Giorgetti ha incontrato Farmaindustria). Dopo i contatti di Draghi con Merkel e Macron. Vi daremo conto di quanto si sta mettendo a punto per combattere l’emergenza. Sul fronte italiano vi racconteremo le contraddizioni delle Regioni che, durante l’incontro con il governo in previsione del nuovo Dpcm, hanno chiesto i ristoranti aperti e le scuole chiuse. C’è da dire anche che il Salvini di lotta e di governo continua a creare scompiglio. Oggi s’è scagliato di nuovo contro l’orientamento della “sua” maggioranza: “Parlare già oggi di una Pasqua chiusi in casa non mi sembra rispettoso degli italiani”, come se i suoi uomini non fossero al governo. Qui i numeri di giornata (in salita).
LAVORO SEMPRE PIU’ SCARSO. I dati terribili del mercato del lavoro, dopo un anno di pandemia e il numero enorme dei sussidi garantiti dallo Stato, a cominciare da Reddito di cittadinanza e Cassa integrazione. Poi vi racconteremo cosa sta succedendo per il rinnovo dei contratti della logistica, uno dei settori più esposti durante l’emergenza Covid (molti i morti). Vedremo quali sono le assurde pretese degli industriali. Infine una riflessione sul sindacato dopo lo scontro tra Michele Riondino e Maurizio Landini a proposito dell’Ilva.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI
Sangue in Congo. Uno dei problemi del paese è rappresentato dalle tangenti che girano nelle Ong, un tema su cui l’ambasciatore Attanasio aveva posto la sua attenzione. Altra questione è quella della scorta: pochi giorni prima dell’attentato, su quella stessa strada è passato il convoglio Onu, però, come vedremo, con tutte le precauzioni del caso. Come mai non è stato usato lo stesso protocollo anche per i convogli del nostro diplomatico?
Radar. L’intervento del nostro Vittorio Emiliani che ci parla della battaglia per i pini di Roma.
C’era una volta la musica. Vi racconteremo “l’ultimo concerto”, iniziativa in streaming che coinvolgerà 130 live club di tutta Italia.
Travaglio ad Accordi&Disaccordi (Nove): “Conte tenga insieme coalizione che ha governato, ma i renziani fuori e nel Pd sono capaci di tutto”
Andrea Scanzi ad Accordi&Disaccordi (Nove): “A Bersani dico: troppo rapidi nel passare dal ‘o Conte o voto’ al ‘è arrivato Draghi: tutti dentro’”
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