GUERRA IN UCRAINA, L’IDEA DI STOLTENBERG (NATO): “ARMI A KIEV SENZA LIMITI SU OBIETTIVI RUSSI”. IN ITALIA LEGA E 5 STELLE DICONO NO. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, durante una intervista a L’Economist, invita gli alleati che forniscono armi all’Ucraina a porre fine al divieto di escludere obiettivi militari in Russia. Stoltenberg dice così: “Soprattutto ora che molti combattimenti sono in corso a Kharkiv, vicino al confine, negare all’Ucraina la possibilità di utilizzare queste armi contro obiettivi militari legittimi in territorio russo rende molto difficile la difesa”. Le parole del segretario della Nato suscitano reazioni anche a Roma. “L’Italia non è in guerra con nessuno e se è stato giusto aiutare militarmente l’Ucraina, allo stesso tempo non se ne parla nemmeno di togliere il divieto di colpire obiettivi militari in Russia, così come ribadisco che la Lega è contraria a inviare anche un solo soldato a combattere in Ucraina”, commenta Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier. Di conflitto mondiale parla anche Giuseppe Conte a nome dei 5 Stelle, che chiama in causa la premier Meloni: “Ci state portando dritti alla Terza Guerra Mondiale”. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani si limita a a ricordare che “noi siamo parte integrante della Nato, ma ogni decisione deve essere presa in maniera collegiale”. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari sul conflitto nell’Est, con una intervista al generale Mini: a proposito di armi, la Germania ha confermato che darà a Kiev altri missili Iris-T per la difesa aerea. Sul campo, Kharkiv si conferma il fronte più difficile per gli ucraini. Oggi le bombe di Mosca hanno centrato un ipermercato, almeno due morti e 25 feriti. La 125esima Brigata è sotto accusa per “negligenza” e per aver abbandonato le posizioni a favore dei russi.
VERSO LE EUROPEE: SI INFIAMMA LO SCONTRO MELONI-SCHLEIN. ECCO I PROGRAMMI DEI PARTITI. Con la campagna elettorale agli sgoccioli si moltiplicano gli interventi e le interviste dei principali leader, in particolare di Giorgia Meloni ed Elly Schlein, che dopo il no dell’Agcom al duello da Vespa si sfidano a distanza. Dopo le due interviste di ieri al Festival dell’Economia in corso a Trento, oggi la premier è nuovamente intervenuta con un video postato sui social. L’ha chiamato “Telemeloni”, sbeffeggiando l’opposizione che da mesi denuncia l’eccessivo spazio che la tv di Stato concede al governo. La presidente del Consiglio è tornata sul redditometro, dopo il pasticcio combinato dal viceministro Leo e i dissidi nella maggioranza: “Noi siamo contrari al redditometro tanto caro alla sinistra – ha dichiarato –. Ci siamo presi del tempo per assicurare maggiori garanzie ai contribuenti e lavorare a una norma diversa sulla quale ci sono due ipotesi: superare in toto il principio dell’accertamento sintetico oppure lavorare a una norma che circoscriva questo strumento a fenomeni inaccettabili, senza vessare i cittadini comuni”. La premier ha poi accusato l’Ue di richieste “folli” (la procedura d’infrazione sull’assegno unico), difeso nuovamente l’accordo con l’Albania sui migranti e ribadito che il salva-casa non è una sanatoria per gli abusi. Insomma, un comizio in piena regola. Botta e risposta con Schlein anche sul premierato: ieri Meloni aveva usato l’espressione “o la va o la spacca”, alla quale la segretaria Pd ha risposto: “Non si è mai vista una sedicente patriota spaccare in due il paese con l’autonomia differenziata”. A due settimane dal voto europeo e dalle amministrative, i toni si fanno dunque molto accesi. Sul giornale di domani, oltre a tenere conto anche della manovre degli altri partiti, vedremo nel dettaglio quali sono i programmi elettorali sui quali saremo chiamati a votare.
GUERRA ISRAELE-HAMAS: LA CIA MEDIA, RIPRENDONO I COLLOQUI PER UNA TREGUA. Il capo del Mossad, David Barnea, è rientrato questa mattina in Israele dopo un incontro a Parigi con il capo della Cia, William Burns, e il primo ministro del Qatar, Mohammed al-Thani. Il colloquio è servito ad imbastire i preparativi per aprire, entro la prossima settimana, nuovi negoziati tra lo Stato ebraico e i fondamentalisti islamici, così da giungere ad una tregua nella Striscia e al rilascio degli ostaggi. Sono trascorsi 232 giorni di guerra dal 7 ottobre, quando Hamas ha firmato il suo massacro con 1.200 morti e la cattura di centinaia di prigionieri. Secondo il conteggio riportato dal quotidiano Haaretz, al momento 129 sono ancora nei tunnel di Gaza, compresi 39 che hanno perso la vita. L’unica trattativa sullo scambio ostaggi-detenuti palestinesi andata in porto risale al novembre scorso. I colloqui poi si sono arenati proprio sugli ostaggi: Hamas per il loro rilascio pretende che Israele si ritiri in modo definitivo; a sua volta lo Stato ebraico ha chiesto di sapere quanti ancora in vita saranno liberati, prima di prendere qualsiasi impegno. In ogni caso la battaglia prosegue, anche a Rafah, nonostante l’invito della Corte penale internazionale ad interrompere le attività militari. Le notizie riportate dai media palestinesi si accavallano e non possono essere verificate: alcuni parlano di dieci morti, altri di venti, in scontri che avvengono anche a nord, nella zona di Jabalya. Sul giornale di domani leggerete ulteriori approfondimenti, con la denuncia dell’Unicef sul caso di venti neonati a rischio nell’ospedale Al Aqsa di Deir el Belah, e una nuova puntata del diario dalla Striscia. Inoltre, l’Italia a disposto finanziamenti a favore della popolazione palestinese, per 35 milioni di euro: 5 milioni saranno destinati all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unrwa).
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Toti, lunedì l’interrogatorio di Signorini. Toccherà all’ex presidente del Porto di Genova rispondere alle domande dei magistrati. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip, Signorini si era messo a disposizione per poter chiarire la sua posizione. Nei suoi confronti si va verso una richiesta di attenuazione, e non di revoca, della misura cautelare. Sul Fatto di oggi i verbali del governatore Toti.
Salis, avvocato esclude domiciliari in Italia. Gyorgy Magyar, avvocato ungherese di Ilaria Salis, rispondendo all’agenzia Ansa ha escluso che la sua assistita – accusata di aver aggredito estremisti di destra – possa trascorrere i domiciliari in Italia, o nell’ambasciata italiana a Budapest. Salis è stata trasferita nell’abitazione di una famiglia nella capitale magiara, con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico e dopo il pagamento di 40 mila euro. L’indirizzo dell’appartamento è stato cancellato dal verbale dell’udienza in tribunale, e il giudice ha invitato le parti a non rivelarlo dopo le proteste della difesa e del padre di Ilaria, al termine dell’udienza di venerdì.
Palermo, trovato morto il marito dell’eurodeputata Donato. Angelo Onorato, titolare di un negozio di arredamenti, marito dell’eurodeputata della Democrazia Cristiana Francesca Donato, è stato trovato dentro la sua auto, privo di vita, in via Ugo La Malfa, alla periferia del capoluogo siciliano.. Le prime notizie parlavano di una ferita d’arma da fuoco, in seguito è stata diffuso il particolare di una fascetta stretta attorno al collo della vittima. Ad alcuni conoscenti Francesca Donato avrebbe affermato: “Hanno ucciso mio marito”. Sarebbe stata lei, assieme alla figlia, a trovare il cadavere del consorte.
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