MEDIO ORIENTE, HEZBOLLAH TIRA UN MISSILE SU TEL AVIV. ISRAELE VALUTA OPERAZIONE DI TERRA IN LIBANO. L’UNIFIL: “LA MISSIONE RESTA ATTIVA”. Dopo una serie di raid aerei per colpire centinaia di obiettivi di Hezbollah, lo Stato ebraico oggi ha dato notizia di aver mobilitato due brigate di riservisti a nord e il capo di Stato Maggiore, Halevi, ha detto ai soldati di prepararsi ad un “possibile ingresso” aggiungendo: “I vostri stivali entreranno nei villaggi che Hezbollah ha trasformato in una vasta postazione militare…li distruggerete”. Una notizia che rafforza quanto scritto dal Washington Post. Il quadro è questo: dall’8 ottobre Hezbollah ha martellato il nord di Israele con continui lanci di razzi, tanto da costringere i civili a sfollare, e nelle ore recenti ha preso di mira Tel Aviv con un missile balistico (tentativo non riuscito). Per il Wp “una invasione su vasta scala appare come sempre più inevitabile”. L’iniziativa, secondo il giornale americano, farebbe comodo al primo ministro Netanyahu, che rimanderebbe ancora le inchieste sulle responsabilità interne per il massacro del 7 ottobre firmato da Hamas, e svierebbe l’attenzione sul tema degli ostaggi ancora a Gaza. Lo stesso Netanyahu in serata ha confermato di aver dato via libera a colloqui per una tregua con Hezbollah, in modo indiretto, ovvero attraverso il governo libanese e la Francia. In questo contesto, c’è da ricordare che in Libano è attiva una missione Unifil, nella quale sono impegnati i militari italiani: “La missione rimane attiva nel sud del Libano e non ci sono feriti tra i nostri caschi blu” ha detto il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, ricordando che “gli attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali”. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari sulla crisi in Medio Oriente e sugli attacchi di Israele in Libano che, secondo i dati del ministero della sanità libanese, avrebbero ucciso 569 persone e causato più di 1.800 feriti.
GUERRA RUSSIA-UCRAINA, ZELENSKY PARLA ALL’ONU DI “RISCHI NUCLEARI”. MOSCA: “COSTRINGERCI AD ACCETTARE LA PACE È UN ERRORE FATALE”. Il presidente ucraino Zelensky, in trasferta a New York, ha parlato all’assemblea delle Nazioni Unite per convincere gli alleati che il suo piano è quello giusto: avere il via libera per poter colpire la Russia in profondità con le armi occidentali, così da portarla al tavolo della trattativa. Zelensky, ribadendo che non accetterà mai un “piano di pace imposto, ma solo una pace giusta per la mia gente”, ha anche rinnovato la possibilità che il conflitto porti al “rischio di un incidente nucleare” a Zaporizhzhia perchè la Russia “sta pianificando attacchi alle installazioni nucleari”. Il Cremlino ribalta le prospettive: “La posizione di Volodymir Zelensky, che è quella di costringere la Russia ad accettare la pace, è un errore fatale” ha affermato il portavoce Dmitry Peskov. Dunque, a quasi tre anni dal conflitto la situazione appare in stallo dal punto di vista diplomatico, mentre sul campo i due schieramenti vantano successi, ma nulla di decisivo. Oggi l’agenzia Reuters ha fornito una esclusiva: la Russia ha avviato in Cina un programma per produrre droni da combattimento, destinati alla guerra in Ucraina. Sul giornale di domani leggerete le cronache su quanto avvenuto all’assemblea dell’Onu, su come il candidato repubblicano Trump giudichi Zelensky ormai un amico dei suoi avversari politici tanto da non volerlo incontrare, e un approfondimento sulle tattiche messe in atto dall’esercito di Kiev.
PUGNO DURO CONTRO I POVERETTI, GUANTI BIANCHI CON I POTENTI: IL SENSO PER LA GIUSTIZIA DEL GOVERNO MELONI. Martedì prossimo partirà al Senato l’iter del ddl sicurezza, con l’incardinamento nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, presiedute da Alberto Balboni (FdI) e Giulia Bongiorno (Lega). E già c’è bagarre, con la maggioranza che vorrebbe contenere le audizioni per chiudere in fretta e approvare la legge in tempi rapidi e le opposizioni che annunciano battaglia. Già questo pomeriggio, infatti, Conte e Schlein hanno capeggiato una manifestazione di protesta proprio sotto Palazzo Madama. Il provvedimento, che è stato licenziato dalla Camera il 18 settembre scorso, vuole inasprire reati e sanzioni per le occupazioni di case e immobili, i blocchi stradali, gli imbrattamenti. Queste ultime azioni tipiche dei giovani che protestano per il clima. Come pure il disegno di legge interviene restrittivamente sul commercio della cannabis light, una filiera che coinvolge decine di migliaia di piccole aziende. Le principali organizzazioni italiane agricole, artigianali e commerciali si sono unite per denunciare con una petizione al Parlamento Europeo le gravi violazioni alle normative comunitarie introdotte dall’Art. 18 del ddl Sicurezza e dal decreto ministeriale del 27 giugno 2024 riguardanti la canapa. “Se si continua su questa strada di eliminazione del dissenso chissà cosa dobbiamo immaginare che sia punibile”, ha commentato ieri la segretaria del Partito democratico. Come vedremo sul Fatto di domani, quella del governo Meloni è una Giustizia a due velocità, se si pensa alle nuove norme che salvano politici e colletti bianchi, dall’abolizione del reato di abuso d’ufficio alla riforma del traffico d’influenze.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Strage familiare a Nuoro, tre morti e quattro feriti. Ha sparato alla moglie e alla figlia – uccidendole – poi agli altri due figli – uno dei quali versa in condizioni gravissime –, ha colpito un vicino incontrato per caso, poi s’è recato nell’abitazione della madre e ha fatto nuovamente fuoco prima contro la donna, ferita alla testa, e poi contro se stesso, suicidandosi. A compiere la strage Roberto Gleboni, operaio dell’agenzia regionale Forestas. L’uomo era incensurato e deteneva un regolare porto d’armi.
Repubblica in sciopero, ma sul sito va in diretta l’evento di Exor. Fino alle 23.59 di domani notte i giornalisti de La Repubblica sono in sciopero contro la holding di John Elkann che avrebbe venduto articoli e interviste alle aziende che partecipano alla Italian Tech Week di Torino. Il giornale non sarà in edicola e il sito non si aggiorna, tranne che per una diretta proprio dell’evento torinese organizzato da Exor. “Il Comitato di redazione – il comunicato sindacale – denuncia pubblicamente il tentativo dei vertici della testata di aggirare lo sciopero in corso. Si tratta di un gravissimo comportamento estraneo alla cultura del nostro giornale”.
Rai, domani il voto alla Camera per il Consiglio di amministrazione. Conte (5S): “Contrari ad Agnes come presidente”. La Conferenza dei capigruppo della Camera ha confermato che domani alle 9,30 si terrà la seduta per l’elezione di due membri del Cda della Rai. Il Pd stasera prenderà le sue decisioni. Giuseppe Conte (M5S) ha già chiarito: “Noi domani andiamo a votare perché si tratta di servizio pubblico, non di un affare privato. È una questione di garanzia, di vigilanza. Poi ho detto in tutte le lingue che conosco che non voteremo Agnes presidente”.
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