L’EMERGENZA COVID in primo piano sul Fatto di domani con l’arrivo in Italia delle prime dosi di vaccino. Troverete un vademecum su tutto ciò che bisogna sapere sul farmaco della Pfizer, dalla distribuzione alla conservazione, fino a capire quali saranno i prossimi passaggi per la diffusione capillare del medicinale in Italia. Ci aiuterà nella comprensione anche Massimo Clementi, virologo dell’ospedale San Raffaele di Milano, con una spiegazione molto importante, e confortante, sulla variante inglese del virus. Poi andremo a vedere come si stanno organizzando i Paesi europei con la distribuzione del vaccino e un punto sulla situazione degli Stati (come Usa, Cina e Regno Unito) dove la somministrazione è partita prima. Non mancherà la consueta analisi dei numeri di giornata (oggi 10.407 nuovi casi con 81.285 tamponi e 261 morti).
LA POLITICA si occuperà di Salvini e della sua distribuzione farlocca dei regali ai clochard con un articolo di Selvaggia Lucarelli. Il Focus invece sarà sul saliscendi dei partiti (e dei politici) nei sondaggi. Guarderemo da vicino anche la campagna social della Lega che recupera un improbabile “pantheon” piuttosto estremista: da Maglie a Briatore a Bassetti.
L’ECONOMIA partirà dalla manovra di bilancio, ormai alle battute finali. Vedremo il dettaglio dei provvedimenti. A seguire l’andamento dei licenziamenti in Europa e Italia e la lite continua sul Recovery Fund che vede ancora contrapposti Renzi e Conte.
IN CRONACA una nostra inchiesta esclusiva su un vecchio dossier apparentemente dimenticato (vedere domani per credere). Poi le pagelle sui personaggi saliti agli onori delle cronache nel 2020.
GLI ESTERI ci porteranno a corte: dal Regno Unito alla Spagna passando per il Belgio andremo a vedere i “discorsi del re” al tempo del covid. Poi un punto sull’accordo Brexit e sull’attentato di Nashville.
NELLA SEZIONE RADAR le nostre firme, Daniele Luttazzi e Domenico De Masi (di cui vi forniamo un’anticipazione).
IL SECONDO TEMPO, infine, con un’intervista ad Angela Luce.
Quella lentezza che ci mancava
di Domenico De Masi
Se si mette in rapporto la dimensione del corpo umano e la massima velocità con cui esso riesce a correre, si capisce che l’uomo è uno degli animali più lenti del pianeta. Forse per questo ha sempre sognato di costruire protesi – dalla ruota al missile – con cui compensare questo suo handicap.
Ma la conquista della velocità non è stata uniformemente accelerata. A quasi duemila anni di distanza l’uno dall’altro, se Giulio Cesare e Napoleone avessero voluto coprire la distanza Roma-Parigi, avrebbero impiegato lo stesso tempo: un paio di settimane a piedi, una settimana in carrozza. A duecento anni da Napoleone, se anche noi volessimo fare lo stesso percorso, ci basterebbero soltanto un paio d’ore, pur senza godere di privilegi imperiali.
È con l’avvento industriale che la sfida della velocità ha accelerato le sue tappe: nel 1903 il primo volo dei fratelli Wright durò 59 secondi su una distanza di 260 metri. Sei anni dopo, nel 1909, Filippo Tommaso Marinetti pubblicò il Manifesto del Futurismo: “Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo… un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia”.
(continua a leggere sul giornale di domani)
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