LA CRISI DI GOVERNO in primo piano sul Fatto di domani. Stamattina il premier Conte ha presieduto l’ultimo Consiglio dei ministri, poi è salito al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. Domani pomeriggio il presidente Mattarella inizierà le consultazioni. Cercheremo di capire allora quali sono le possibilità che nasca un Conte-ter: il nodo principale resta la possibilità che si formi un gruppo di Responsabili in grado di garantire a Conte i voti necessari al Senato senza dover contare su Italia Viva. Il partito di Renzi ha fatto sapere che si presenterà al Colle senza veti, ma in realtà fa sponda alla destra che cerca di impedire in ogni modo il passaggio di suoi singoli deputati a sostegno di un Conte-ter. Italia viva punta al rientro in maggioranza (con Conte nel mirino) e sono in molti, anche all’interno del Pd e dei 5S (leggerete tutti i nomi), a non sbarrare più la strada al ritorno di Renzi. Chiederemo ad alcune delle nostre firme quale, secondo loro, è la soluzione ottimale.
NEL NOSTRO FOCUS analizzeremo questo anno e mezzo di governo giallorosa: cosa è stato fatto, quali obiettivi sono stati raggiunti, com’è andata la gestione dell’epidemia e cosa invece non è stato portato a termine.
L’ECONOMIA, a tal proposito, si occuperà di tutti quei provvedimenti che, a causa della crisi, rimangono sospesi, con un rischio reale per cittadini e imprenditori: dai ristori alla proroga dello slittamento delle cartelle esattoriali a tutti i tavoli di concertazione ancora aperti. Chiuso in extremis, e a beneficio del solito Malagò, è stato invece il bluff delle sanzioni che il Cio avrebbe comminato al nostro Paese.
NEL COMPARTO COVID, oltre al consueto appuntamento con i numeri di giornata, torneremo sulla questione vaccini. Forse già domani il via libera dell’Ema ad Astrazeneca, sulla cui efficacia però continuano a esserci alcuni dubbi. Capitolo a parte merita ancora la Lombardia: al Pirellone stamattina è andata in scena la protesta dell’opposizione contro la giunta Fontana e l’errore sui dati comunicati al ministero. Roba da rimpiangere l’assessore Gallera, che – potete leggerlo nell’anticipazione di seguito – si è sfogato con il nostro Antonello Caporale.
IN CRONACA ancora il caso del procedimento disciplinare nei confronti di Luigi De Magistris e le altre rivelazioni contenute nel libro appena dato alle stampe dall’ex pm Luca Palamara.
NEGLI ESTERI il racconto di Piazza Tahrir dieci anni dopo: Fabio Scuto è tornato nel luogo simbolo in cui, nel 2011, scoppiarono le proteste contro il presidente egiziano Mubarak. E poi le ultime novità sull’impeachment a carico dell’ex presidente Usa, Trump.
NELLA SEZIONE RADAR, la prefazione di Enrico Mentana al libro di Sami Modiano “Per questo ho vissuto” edito dalla nostra casa editrice, Paper First. Recupereremo, poi, l’anticipazione del libro Io sono Joy, in cui Mariapia Bonanate affronta il tema della tratta delle donne africane, pagina saltata all’ultimo ieri sera per motivi di spazio.
NEL SECONDO TEMPO, infine, il racconto della Giornata della Memoria, con una riflessione di Haim Baharier e la graphic novel (autorizzata) tratta dal Diario di Anne Frank.
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“Sono la luce della Lombardia. L’Rt? Sì, il Fatto mi ha beccato”
di Antonello Caporale
Lui, se avessero voluto, ci sarebbe stato ancora: “Ero stanco, ma comunque avrei agevolmente continuato a fare l’assessore”. Lui comunque c’è. “L’affetto della gente è rimasto intatto. Tantissime le persone che mi scrivono, che hanno visto in me il sacrificio, la disponibilità assoluta, la fatica quotidiana, l’abnegazione. Diciamoci la verità: per molti sono stato la luce in fondo al tunnel”. Ridotto allo stato laicale dal centrodestra, degradato da assessore a consigliere, accusato di manifesta incompetenza, liquidato come un tipo un po’ rincoglionito (“è stanco”, fu questo il saluto del governatore) per far posto a Letizia Moratti. La signora nata non con la camicia, ma con un tailleur completo grigio antracite, manager e ministro e presidente, insomma competentissima, e già pluri gaffeur, oggi la Lombardia, anzi tutta l’Italia, deve fare i conti con la realtà: si stava meglio quando si stava peggio? Quando ridevamo di Gallera, quell’assessore alla Salute che s’è perduto nella pandemia, trafitto dall’onda del virus, collassato dall’emozione per via della popolarità che la televisione gli concedeva nella scorsa tragica primavera, un tipo coi fiocchi insomma, eravamo nel giusto?
(continua a leggere sul giornale di domani)
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