TOTI SI È DIMESSO DA PRESIDENTE DELLA LIGURIA: “MI ASSUMO LA RESPONSABILITÀ DEL VOTO ANTICIPATO ENTRO 3 MESI”. Dopo 80 giorni agli arresti domiciliari nella dimora di Ameglia, La Spezia, Giovanni Toti ha rassegnato le dimissioni da presidente della giunta ligure, con un lettera depositata dall’assessore (e fedelissimo) Giacomo Giampedrone. “Mi assumo tutta la responsabilità di richiamare alle urne, anticipatamente, nei prossimi tre mesi, gli elettori del nostro territorio, che dovranno decidere per il proprio futuro”, ha scritto nella missiva l’ormai ex governatore. Che ha rivendicato il suo buon governo e accusato le opposizioni di sciacallaggio, per aver cavalcato i guai giudiziari della giunta. Toti è indagato per corruzione insieme al suo ex capo di gabinetto Matteo Cozzani, l’imprenditore portuale Aldo Spinelli e l’ex presidente dell’Autorità portuale di Genova Paolo Emilio Signorini. Non è detto che la maggioranza di governo abbia gioito, all’idea del ritorno al voto, con il rischio di consegnare la Regione al centrosinistra. La Lega preme per candidare Edoardo Rixi, uomo forte del Carroccio in Liguria, ma la partita è apertissima. Intanto, le destre accusano la magistratura per le dimissioni di Toti. Nella difesa del governatore si è saldato l’asse tra la Lega e Azione, secondo il teorema dell’arresto come arma per far fuori il presidente. Secondo Calenda, “forzare le dimissioni di un Governatore con l’imposizione di misure cautelari a pioggia è indegno di uno Stato di diritto”. Proprio ieri vi abbiamo raccontato della proposta forzista per imporre un limite di due mesi agli arresti cautelari: una sorta di “Lodo Toti”. Sul Fatto di domani approfondiremo il caso Toti con i suoi risvolti politici.
ITALIA, TRASPORTI ANNO ZERO, IL PD ATTACCA IL MINISTRO SALVINI: “MILIONI DI CITTADINI VIVONO UN DISAGIO, NON SI PUÒ FARE FINTA DI NULLA”. Una estate caratterizzata dai disagi tra aerei in ritardo, treni bloccati e una penisola divisa in due dai problemi sulle linee ferroviarie. Qualche giorno fa, il direttore del Fatto, Marco Travaglio, ha dedicato all’argomento uno dei suoi interventi. In compenso, il ministro delle Infrastrutture, Salvini, si occupa di inaugurazioni facendo finta che la materia non sia di sua competenza. Andrea Casu, deputato democratico e vicepresidente della commissione Trasporti, intervenendo alla discussione generale sul Dl Infrastrutture, ha attaccato il ministro: “Non possiamo fare finta di nulla sull’emergenza trasporti che stanno vivendo milioni di cittadini italiani, lavoratori, pendolari, famiglie, turisti. Non abbiamo tutti la fortuna del ministro Salvini. Non tutti siamo capaci di prendere in tempo l’unico aereo quando tutti gli atri non decollano. Siamo in una emergenza continua e non possiamo sempre sentirci rispondere con gli alibi dell’incidente, del bug, c’è un problema molto più grave e profondo”. Sul giornale di domani troverete un focus dove vi racconteremo l’odissea dei pendolari, con le testimonianze di coloro che hanno vissuto le partenze da stazioni e aeroporti come un incubo.
OLIMPIADI DI PARIGI, QUATTRO SABOTAGGI SULLE LINEE FERROVIARIE DELL’ALTA VELOCITÀ. L’APPARATO DI SICUREZZA PRESO IN CONTROPIEDE. Nella giornata inaugurale delle Olimpiadi Parigi si è svegliata con una serie di sabotaggi alle linee ferroviarie dell’alta velocità. Nessuna “tregua olimpica” dunque, come aveva auspicato il presidente Macron, ma passeggeri bloccati nelle stazioni e alta tensione. I punti colpiti: la linea Atlantica, la linea di Arras tra Parigi e Lille, la linea est nei pressi di Pagny. Un quarto episodio è stato sventato sulla linea Lgv Sud-Est. Annullato anche il 25% delle corse per Londra. Eurostar ha cancellato una corsa su quattro. Prova a sdrammatizzare la sindaca Hidalgo: “È stato un sabotaggio, quello che è successo è inaccettabile, ma non avrà alcun impatto sulla cerimonia di stasera, perché non ha conseguenze sulla rete dei trasporti della regione dell’Île-de-France”. Di certo, il grande apparato di sicurezza messo in piedi per i Giochi non ha saputo intercettare la minaccia. Sulle responsabilità, ancora poche certezze; alcuni media francesi parlano di ultràs ecologisti, altri di estremisti di sinistra. Nel primo pomeriggio il ministro dei Trasporti Patrice Vergriete, ha confermato che il traffico ferroviario stava lentamente riprendendo ma i disagi dureranno “almeno tutto il fine settimana”. Sul Fatto di domani leggerete tutti i particolari di una giornata campale.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Campi Flegrei, scossa di magnitudo 4 e sciame sismico in atto: “Forte e lunga, avvertita da Pozzuoli a Napoli”. Alle 13.46, la scossa è stata avvertita nell’intera area e in diversi quartieri della zona occidentale di Napoli: l’epicentro è in mare, a ridosso di punta dell’Epitaffio, a una profondità di 4 chilometri. “Eventi attesi, in linea con la crisi bradisismica in atto”, ha spiegato Mauro Antonio Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano. La protezione Civile non ha ricevuto segnalazioni di danni. In via precauzionale è stata sospesa la circolazione ferroviaria sulla linea metropolitana Villa Literno – Napoli S.Giovanni Barra, per consentire i controlli sulla sicurezza della linea.
Taranto, accordo sulla cassa integrazione per gli operai dell’ex Ilva. La richiesta di cassa integrazione straordinaria per l’ex Ilva riguarderà massimo 4.050 lavoratori, di cui 3.500 a Taranto, 270 a Genova e 175 a Novi Ligure. È quanto prevede l’accordo raggiunto con i sindacati. La decorrenza sarà retroattiva, a partire da marzo 2024, e ai dipendenti in cassa verrà riconosciuto il 70% della retribuzione annua lorda. Il piano di cassa integrazione si chiuderà a giugno 2026.
Toscana, sì a suicidio assistito per una donna affetta da sclerosi multipla. La Asl Toscana Nord Ovest “ha comunicato il suo parere favorevole: la donna possiede tutti e quattro i requisiti previsti” dalla sentenza Cappato/Dj Fabo per poter accedere legalmente al suicidio medicalmente assistito in Italia”. Così l’associazione Coscioni conferma la notizia ricordando che in precedenza la richiesta di morte assistista era stata negata ad una donna di 54 anni, paralizzata a causa di una sclerosi multipla, che aveva rifiutato di essere alimentata in modo artificiale. “È la prima applicazione della nuova sentenza della Consulta”, conclude l’associazione.
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