MEDIO ORIENTE, ISRAELE COLPISCE ANCHE A BEIRUT. HEZBOLLAH SPARA MISSILI SULLA GALILEA E SU HAIFA. TREGUA IN ALTO MARE. Israele continua i raid sulle postazioni di Hezbollah, prendendo di mira anche Beirut per eliminare gli ufficiali del “Partito di dio”. I filo-iraniani rispondono con un attacco missilistico dal Libano, sul nord della Galilea e una salva di 40 razzi su Haifa e su un compound militare; il quotidiano Haaretz riporta che i missili erano stati 57 in una prima fase. Dunque, quasi cento razzi esplosi dai miliziani in poche ore. In questo contesto, una tregua appare poco probabile. Due diplomatici occidentali citati a condizione di anonimato sempre da Haaretz, hanno giudicato in modo negativo le dichiarazioni del primo ministro israeliano Netanyahu che assieme al ministro degli Esteri, Israel Katz, ha stabilito che al momento non è previsto nessun cessate il fuoco nel nord. Come sempre, pesano sul primo ministro le pressioni dell’estrema destra religiosa. Il ministro Ben Gvir ha minacciato di lasciare la coalizione se ci sarà una tregua permanente con Hezbollah. Che il dialogo sia ancora in alto mare lo conferma il Qatar: per il momento non è stato stabilito alcun canale formale di negoziazione per un possibile cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, dopo che gli Stati Uniti e la Francia hanno avanzato la possibilità di una tregua di 21 giorni. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sul conflitto in Medio Oriente con alcuni retroscena sui piani del governo Netanyahu, per trattare la guerra al confine con il Paese dei cedri.
RAI, L’AVENTINO DEL PD FA SPACCARE (ULTERIORMENTE) IL CENTROSINISTRA. ELETTI I 4 COMPONENTI DEL CDA. Stamattina il Parlamento ha scelto: per il Consiglio d’amministrazione della tv di Stato, alla Camera la maggioranza ha indicato il nome di Federica Frangi (ex giornalista Rai e già presidente di Stampa Romana), l’opposizione quello di Roberto Natale (ex portavoce di Laura Boldrini). Al Senato sono invece stati eletti Antonio Marano e Alessandro di Majo. Ma, come ormai era nell’aria da ieri, questo voto ha sancito l’ennesima, profonda spaccatura nel centrosinistra. Il M5S ha scelto di andare in Aula, mentre il Pd ha disertato, chiedendo prima una riforma della governance in linea con quanto chiesto dal Media Freedom Act. E tra i leader dei due partiti è scoppiata la polemica. “Il Pd è coerente con quanto ha detto nelle ultime settimane: non ci interessa stare lì a discutere di poltrone”, ha detto Elly Schlein; “Noi siamo stati coerenti sulla Rai. Siamo con Avs, non capisco la decisione del Pd, che sta dietro a Renzi”, ha replicato Giuseppe Conte. Già ieri entrambi avevano aderito alla manifestazione sotto il Senato contro il ddl Sicurezza, ma le due delegazioni avevano sfilato divise. E se sulle armi a Kiev si registra la distanza maggiore, ormai traballa anche l’accordo per la Liguria, con il M5S furibondo per la lista riformista a sostegno di Andrea Orlando con dentro Italia Viva. Sul giornale di domani vi racconteremo il voto sulla Rai, con le voci dei protagonisti, ma anche i retroscena su un’alleanza sempre più in bilico. Sul fronte governo, come anticipato, il ministro dell’Economia Giorgetti ha proposto alla presidenza del Consiglio dei ministri la nomina di Simona Agnes e Giampaolo Rossi nell’ambito del Cda della Rai.
PIEMONTE, COSì LA FILCA CISL ERA DIVENTATA “IL SINDACATO DI RIFERIMENTO” DELLA ‘NDRANGHETA. Il sindacato dovrebbe tutelare i lavoratori. Ma, nel caso analizzato dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino, ad essere agevolata era una organizzazione criminale come la ‘ndrangheta che ha messo basi in Piemonte per lucrare sugli appalti. Per i magistrati la Filca-Cisl era diventata “il sindacato di riferimento” della mafia calabrese. È quanto si legge nelle carte dell’inchiesta Factotum, che ieri ha portato al fermo di sei persone, tra cui Domenico Ceravolo, componente della segreteria di Torino e del Canavese del sindacato. In una conversazione intercettata nel 2022, un soggetto lo contatta per lamentarsi che in un cantiere a Milano “c’ho la Uil che sta facendo degli iscritti, non vorrei poi che mi rompesse il c… qua il tuo collega della Cisl”. Gli investigatori giungono alla conclusione che “il datore di lavoro si sente garantito dalla presenza di un sindacalista che non è piena espressione di un sindacato, bensì di un diverso centro di potere, di cui fa parte Ceravolo”. Sempre secondo la Dda, Ceravolo ha “organizzato incontri con appartenenti alla ‘ndrangheta o alla criminalità comune” e anche “ex terroristi” per conto di Francesco D’Onofrio, considerato dalla Dda “dirigente della rete ‘ndranghetista piemontese”. Sul giornale di domani leggerete altri particolari su come la ‘ndrangheta sarebbe riuscita ad infiltrarsi nel sindacato in Piemonte.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Guerra Russia Ucraina, Biden annuncia missili a lungo raggio per Kiev. Il presidente americano Joe Biden ha annunciato che convocherà in Germania un vertice di alto livello di 50 Paesi alleati dell’Ucraina, il mese prossimo. Sulle forniture belliche, Biden ha confermato che sarà esteso l’addestramento dei piloti ucraini per pilotare gli F-16, e che gli Usa invieranno una nuova batteria Patriot con un certo numeri di missili dedicati. Si parla di un pacchetto di aiuti del valore di 8 miliardi di dollari, nel quale sono compresi missili a lungo raggio.
Nuoro, le vittime della strage familiare salgono a cinque. Si aggrava il bilancio della strage compiuta da Roberto Gleboni, che si è suicidato dopo la mattanza. Sono morti nella notte anche il figlio piccolo Francesco, di 10 anni, e il vicino incontrato sul pianerottolo, Paolo Sanna, 69 anni. La prima ad essere uccisa era stata la moglie, Maria Giuseppina Massetti, 43 anni, seguita dalla figlia Martina, 25 anni. Restano gravi le condizioni di Maria Esterina Riccardi, 84 anni, la madre di Gleboni. Ancora incertezze sul movente della strage.
Parma, neonati morti: la madre accusata di omicidio non risponde al magistrato. Chiara Petrolini 21 anni, si è avvalsa della facoltà di non rispondere, nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip del tribunale di Parma, dopo l’ordinanza di custodia cautelare eseguita il 20 settembre dai carabinieri. Petrolini è accusata di omicidio premeditato e soppressione di cadavere, in relazione al ritrovamento dei due neonati morti nel giardino della sua casa a Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma.
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