PENSIONI, ECCO PERCHÉ LA RETORICA SUI GIOVANI È UNA BUFALA. La rottura tra Mario Draghi e i sindacati andata in scena ieri al tavolo sulle pensioni a Palazzo Chigi è molto più che una mossa di facciata. E non solo per i rapporti tra governo e sindacati. “Siamo a un passo dal burrone”, ha sintetizzato il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri. Sui giornaloni la mossa è stata invece accolta con grandi applausi, in ossequio alla narrazione mainstream del Draghi decisionista, che “tira dritto” e non sente ragioni. In realtà, stando ai retroscena fatti filtrare dalla Presidenza del Consiglio, stavolta più che tirare dritto il premier si è alzato e se n’è andato, dopo un’ora e mezzo di colloquio, giustificandosi con un altro impegno. Del resto, la sua posizione sulle pensioni è nota fin dal 2011 (dai tempi della Bce) ed è che la riforma c’è già: è la Fornero. Così, in forza all’elogio di Draghi ci si gioca la carta retorica dell’opposizione tra vecchi e giovani: “I sindacati pensino ai lavoratori di domani”, ha detto infatti il premier. Pure l’ex ministra Fornero si mette in cattedra per dare lezioni a Landini. Il ripristino del sistema contributivo servirebbe a favorire i giovani, ma non si capisce in che modo, visto che la prospettiva è arrivare alla pensione a 70 anni con contributi miseri, vista la precarizzazione del lavoro degli ultimi vent’anni (sul tema è intervenuto anche Beppe Grillo sul suo blog). Sul Fatto di domani faremo un fact-checking su tutte le affermazioni infondate che si fanno sul tema delle pensioni in Italia, e vedremo perché su questo punto la maggioranza Draghi, e anche il premier rischiano grosso. Con questa situazione, il Consiglio dei ministri sul dl concorrenza e la riforma fiscale in vista del Pnrr è passato in secondo piano.
IL SENATO AFFOSSA IL DDL ZAN: PROVE DI MAGGIORANZA PER IL COLLE. Un altro segnale di rottura dell’incanto del governo dei Migliori è venuto oggi con l’affossamento della legge Zan in Senato. A scrutinio segreto, richiesto dal centrodestra e appoggiato dalla presidente Casellati, 154 senatori hanno votato a favore della “tagliola” proposta da Lega e Fratelli d’Italia per il ddl Zan, cioè lo stop all’esame del testo (131 i contrari, due astenuti). A detta di tutti, questa è la pietra tombale sul disegno di legge contro l’omotransfobia. I voti al testo sono 16 in più della somma delle forze di centrodestra, che chiaramente esultano. Non è difficile immaginare che l’aiutino sia arrivato dalle fila di Italia Viva (e anche del misto), che già quest’estate, e poi nei giorni scorsi, ha mostrato di essere più vicina alla destra berlusconiana che al Pd da cui viene, non solo sul Ddl Zan. Nel frattempo, il leader di Italia Viva è in Arabia Saudita di nuovo ospite di Bin Salman.
ALTRE OMBRE SU BERLUSCONI DA GRAVIANO. La procura di Firenze ha ordinato dieci perquisizioni tra Palermo, Roma e Rovigo. La Direzione antimafia è entrata a casa dei familiari dei fratelli Graviano, alla ricerca di verifiche delle dichiarazioni rese dal boss di Brancaccio che riguardano i rapporti con Silvio Berlusconi. Secondo Graviano, il cugino era custode di una “carta privata” che proverebbe l’investimento da 20 miliardi di lire compiuto negli anni 2000 dal nonno di Graviano, Filippo Quartararo, e altri finanziatori siciliani negli affari di Silvio Berlusconi a Milano. Sul Fatto di domani ricostruiamo tutta la vicenda e ritorniamo anche sui processi che riguardano B.
COVID, IL GREEN PASS DI HITLER E LE ALTRE FALLE DEL SISTEMA. Oggi i contagi sono 4.598, in crescita del 24% rispetto a una settimana fa, i morti restano 50 ma salgono le ospedalizzazioni. A fronte di un’epidemia che infiamma l’Europa e dà cenni di ripresa anche in Italia (ma resta al momento sotto controllo) torna il primo piano il tema delle misure di contrasto. E il green pass mostra i suoi limiti. Intanto, oggi è stato scoperto un furto di chiavi informatiche che consentono la generazione del green pass europeo e sono stati diffusi in rete certificati falsi, tra cui uno intestato ad Adolf Hitler. Il problema, pare, si è originato in un altro Paese europeo, però da noi emergono, contemporaneamente, diversi casi di violazioni dei controlli dell’obbligo di green pass a lavoro e nella vita ordinaria. Sempre a proposito di controlli, sul giornale di domani vedremo quanto e come funzionano.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Segre al Quirinale. Le firme alla nostra petizione per chiedere la candidatura di Liliana Segre alla presidenza della Repubblica hanno superato le 70 mila. Tantissimi lettori continuano a scriverci.
Assalto alla Cgil. Restano in carcere i leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino e Roberto Fiore. Le accuse per i vari arrestati sono di istigazione a delinquere, devastazione e resistenza.
Fake news afghane. Nell’ormai Emirato islamico è cominciata una seconda guerra: quella delle notizie false.
Cento di questi Fred. Un libro di testimonianze su Buscaglione, a poche settimane dal centenario della nascita.
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