LA CRISI DI GOVERNO in primo piano sul Fatto di domani. Mattarella ha convocato il presidente della Camera Fico, forse per un incarico esplorativo, dopo aver detto che “verificherà se c’è una maggioranza politica”. “Le emergenze possono essere affrontate solo con immediati interventi di governo – ha detto il presidente della Repubblica – E’ doveroso dare vita a un governo con adeguato sostegno parlamentare. Dai colloqui è emersa una prospettiva di maggioranza politica a partire dai gruppi che sostenevano il governo precedente. Disponibilità che però va verificata”. La decisione del capo dello Stato è stata presa dopo che nel pomeriggio erano saliti al Quirinale i leader dell’opposizione (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia insieme che hanno pronunciato uno scontato no a Conte), ma non Berlusconi. Dopo è stata la volta dei 5 Stelle che hanno ribadito fedeltà a Conte e hanno aperto a un governo con Italia Viva. Cosa che ha diviso il Movimento e fatto infuriare Di Battista : “Se M5S dice addio a Renzi ok, altrimenti arrivederci!”. La senatrice Barbara Lezzi ha chiesto invece il voto degli iscritti sull’ipotesi di un accordo con Renzi. Italia Viva, invece, ha accolto con favore le parole del M5S, lette in sala stampa del Quirinale, da Vito Crimi: “Le parole di Crimi vanno nella direzione che abbiamo indicato”.
IL FOCUS sarà dedicato all’incontro/conferenza tenuto da Renzi assieme al principe saudita bin Salman. Oggi l’Italia ha approvato la mozione per vietare la vendita di armi nel Paese, dove gli standard democratici sono assai bassini, decisione che segue quella di Biden (stop alla fornitura di aerei militari). Ma per Italia Viva la presenza a pagamento di Renzi è normale. Andremo a vedere come si vive realmente in Arabia Saudita. Ci sarà un commento di Gad Lerner.
NELLE PAGINE SUL COVID, oltre ai consueti numeri di giornata che trovate qui, i dati dell’Istituto superiore di sanità con cui vengono decisi i colori delle Regioni per la prossima settimana: da Nord a sud i territori che cambiano. Poi la questione vaccini che diventa sempre più problematica, con l’Europa che rende pubblico il contratto stipulato con AstraZeneca (oggi il via libera da parte dell’Agenzia europea) e Arcuri che parla del rischio di ricevere centinaia di migliaia di dosi in meno.
NELLA CRONACA la condanna del generale dei carabinieri, Tullio De Stette, per il caso Consip e Denis Verdini che esce dal carcere per andare ai domiciliari.
L’ECONOMIA si occuperà dell’ammissione di Fca sui soldi dati al grande sindacato Usa, Uaw: il gruppo pagherà una multa milionaria per quello che sembra a tutti gli affetti un “patteggiamento” (ne potete leggere un’anticipazione).
NEGLI ESTERI la competizione tra Francia e Germania sul primato nei rapporti diplomatici con gli Usa di Biden: vicenda che si intreccia con il gasdotto in costruzione e con l’accordo commerciale tra Ue e Cina.
NEL RADAR l’intervista al magistrato Nicola Gratteri che ci parlerà dei problemi della giustizia.
NEL SECONDO TEMPO il dibattito in corso nei musei di tutto il mondo (molto meno in Italia): ci sono quelli che stanno restituendo le opere rubate a chi cambia l’allestimento rendendolo più “inclusivo e rispettoso”. Infine Che C’è di Bello, il nostro inserto di cinema, serie tv, letteratura e teatro.
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“Pagò i sindacalisti Usa”: Fca si dichiara colpevole
di Marco Palombi
La fu Fca, che poi sarebbe la fu Fiat, ha corrotto i vertici di un sindacato americano (la UAW) per rendere più agevole il suo sbarco nel gruppo statunitense Chrysler, avvenuto formalmente con una quota di minoranza nel 2009 e col pieno controllo dal 2011. Stiamo parlando, in sostanza, dell’operazione che Sergio Marchionne realizzò con l’appoggio dell’amministrazione di Barack Obama e quella dei sindacati, uno dei quali – si scopre oggi – unto alla bisogna. È quanto è affermato in un documento datato 27 gennaio e pubblicato dall’ufficio del procuratore federale del distretto orientale del Michigan (lo Stato in cui Chrysler ha sede negli Stati Uniti): “Fiat Chrysler Automobiles, una delle tre più grandi case automobilistiche americane, ha accettato di dichiararsi colpevole di aver cospirato per violare il Labor Management Relations Act, effettuando pagamenti illegali a funzionari del sindacato United Auto Workers”. Fca, oggi fusa nella neonata Stellantis, dovrà pagare 30 milioni di dollari di sanzioni e ha accettato di stare tre anni sotto “la supervisione di un osservatore di conformità indipendente per garantire che rispetti le leggi federali sul lavoro”. Perché l’accordo sia operativo resta solo la ratifica da parte della corte federale del Michigan.
(continua a leggere sul giornale di domani)
Calenda a La Confessione (Nove) di Peter Gomez: “Io raccomandato alla Ferrari di Montezemolo? Sì, mio padre era in classe con lui”
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