ANATOMIA DI UN REFERENDUM: DA DOVE VENGONO LE FIRME CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA. “Sono esterrefatto davanti a una sinistra che aveva modificato la Costituzione per prevedere l’autonomia differenziata e che oggi la rinnega parlandone come il peggiore dei mali. Questo referendum così violento, basato su bugie inenarrabili, rischia di creare una frattura insanabile fra Nord e Sud”: dalle parole, oggi sulla Stampa, del presidente della Camera, il leghista Lorenzo Fontana, traspare chiaramente la paura che il centrodestra, e il Carroccio in particolare, cominciano ad avere. La piattaforma online per la raccolta firme per il referendum contro l’autonomia differenziata segna oggi quasi 430mila adesioni, cui si aggiungono le 100mila raccolte nei banchetti: un risultato incredibile in una manciata di giorni. L’obiettivo simbolico del centrosinistra è di arrivare a quota un milione a settembre, per recapitare così al governo un messaggio forte e chiaro. Governo che proprio sulla riforma battezzata da Roberto Calderoli e varata il 19 giugno si gioca la sua stabilità futura. Ieri nel consiglio regionale della Basilicata, a guida Vito Bardi di Forza Italia, la mozione pro Calderoli non è passata. Sul Fatto di domani vedremo nel dettaglio quali sono le regioni i cui cittadini stanno firmando in massa, e non mancheranno le sorprese. Parleremo della riforma e della valanga di adesioni con un costituzionalista e ci interrogheremo sul ruolo reale dei centristi, che secondo i giornaloni sono determinanti nella vita politica del Paese.
AFFARI&POLITICA, CHI VUOLE IL RITORNO DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI. Lo aveva accennato Giovanni Toti in conferenza stampa, lo ha ribadito sul Corriere della Sera la deputata ligure di Noi Moderati Ilaria Cavo, indicata da più parti come la possibile erede del governatore: “Il gruppo di Noi moderati sta preparando una proposta di legge”. Il tema è quello eterno del finanziamento pubblico ai partiti, alla cui abolizione i partiti stessi non si rassegnano. E così ogni volta che uno scandalo coinvolge politica e affari, ecco che il tema torna prepotentemente alla ribalta. Sul giornale di domani capiremo in cosa consiste la proposta di legge anticipata oggi da Ilaria Cavo. Una cosa è certa: negli altri Paesi non esiste il Far West italiano in cui i privati finanziano la politica.
MEDIORIENTE, ISRAELE CONTINUA LE ESECUZIONI MIRATE. USA E UK: “VIA DAL LIBANO”. Nulla sembra distogliere Bibi Netanyahu dai sui intenti, neanche le pressioni degli Stati Uniti o del suo stesso Mossad. Nella notte, un drone militare israeliano ha colpito un veicolo alle porte di Tulkarem, in Cisgiordania. Tra le cinque vittime c’è anche Sheikh Haitham Balidi, comandante sul territorio delle Brigate Izzadin al-Qassam, ala militare di Hamas. Poche ore dopo, un secondo attacco, questa volta in Libano. Nella zona di Bazouriyeh, nei pressi di Tiro, è stato ucciso Ali Nazih Abed Ali, considerato una figura “centrale nel Fronte Sud dell’organizzazione terroristica di Hezbollah”. Usa e Gran Bretagna stanno chiedendo ai propri cittadini di lasciare il Libano “in ogni modo possibile”. Appare, allora, quanto meno inutile l’incontro al Cairo per i nuovi colloqui di pace nella Striscia di Gaza: secondo il Jerusalem Post della delegazione di Tel Aviv fanno parte il capo del Mossad, David Barnea, e il numero uno dello Shin Bet, Ronen Bar. Nuovi segnali di tensione arrivano anche dai pasdaran iraniani, dopo l’uccisione a Teheran del leader di Hamas, Ismail Haniyeh: “Il regime sionista criminale e terrorista e i suoi sostenitori devono fare i conti con l’ira dei gruppi di resistenza”, ha dichiarato oggi il generale Hossein Salami. Proprio nella capitale iraniana sono stati compiuti oltre 20 arresti, alla ricerca di possibili complici e talpe nell’omicidio di Haniyeh. Quel che è sicuro, come vedremo sul Fatto di domani, è che l’isolato Bibi non si fida più di nessuno.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Guerra aperta tra il Cio e l’Associazione internazionale boxe, che premia Angela Carini. Non sembrano destinate a placarsi le polemiche scoppiate intorno all’incontro di boxe tra l’atleta napoletana e la collega algerina Imane Khelif. Dopo le precisazioni del Comitato olimpico circa il sesso biologico di quest’ultima, l’IBA ha deciso di assegnare alla pugile italiana il premio in denaro riconosciuto a coloro che vincono la medaglia d’oro.
Colpite da un fulmine in spiaggia, grave una 40enne. Tre donne sono state colpite da un fulmine abbattutosi sul litorale di Alba Adriatica, nel teramano. Si tratta di due italiane 40enni e una francese di 60 anni. Le prime sono state elitrasportate all’ospedale Giuseppe Mazzini di Teramo, una delle due è in prognosi riservata.
Notte in pronto soccorso a Brindisi per Fedez, che poi firma e se ne va. Il rapper era atteso ieri sera a Gallipoli, per una serata in un locale. Ma durante il viaggio a bordo di un aereo privato ha accusato un malore. Al suo arrivo a Brindisi, è stato trasportato in ospedale con dolori addominali e vomito. Nella notte, non appena le sue condizioni sono migliorate, Fedez ha firmato le dimissioni.
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