Sul Fatto di domani ancora l’emergenza Covid. Oggi il premier Conte illustrerà i provvedimenti per le feste di Natale, ma già è scontro con le Regioni. Poi andremo a vedere come si stanno muovendo i Paesi europei per le la festività, con norme più o meno rigide.
Il nostro Focus si occuperà della nuova ondata di querele inviate al Fatto (temerarie?). Dal colosso Eni a Renzi fino al presidente del Senato, Casellati: di cosa sitratta? E’ in atto una nuova forma di attacco alla stampa libera?
Nell’economia il report che fa un bilancio dello smart working per gli statali, con l’intervista al ministro della Funzione pubblica, Fabiana Dadone. Poi il caso Autostrade con il tribunale del Riesame che ha revocato i domiciliari all’ex manager Castellucci. Ma per i giudici “emerge un quadro di totale mancanza di scrupoli per la vita e l’integrità degli utenti delle autostrade”.
Con gli esteri in Germania, dove il governo finanzia una scuola per imam, iniziativa per combattere l’integralismo.
Nella sezione Radar Selvaggia Lucarelli ci farà divertire con un racconto sul Natale al tempo del covid. E Marco Travaglio illustra il suo nuovo libro “Bugiardi senza gloria”, edito da Paper First, di cui vi forniamo un’anticipazione.
Nel secondo tempo l’intervista a Giorgio Gobbi su “Il marchese del Grillo” e la consueta pagina dei motori.
Sono 23.225 i nuovi positivi al coronavirus su 226.729 tamponi effettuati. Mentre quindi si conferma stabile, al 10,2%, il rapporto contagi/test, nelle ultime 24 ore si registra il maggior numero di vittime di sempre: 993. Diminuiscono di 19 unità i pazienti in terapia intensiva e calano di 682 anche i ricoveri ordinari. Arcuri: “Unità mobili per vaccini a domicilio” (video).
Bugiardi senza gloria: i padroni delle news
di Marco Travaglio
Vi siete mai domandati perché, da quando il mondo è in guerra contro il Covid-19, siamo l’unico Paese dove i mass media combattono il governo anziché il virus?
Perché, mentre all’estero si complimentano con Conte, i nostri giornali e tv passano il tempo a lapidarlo? Perché Salvini viene gonfiato come un tacchino sia da chi lo esalta sia da chi lo critica? Perché, negli ultimi trent’anni, tutti i politici e i magistrati perbene che si opponevano al Partito degli Affari sono stati linciati e distrutti con una foga, una voluttà e un accanimento mai visti contro i ladri e i mafiosi? Perché in Italia i cazzari, i palloni gonfiati e i venditori di fumo piacciono tanto e durano così a lungo? Perché qui l’unico cambiamento accettabile è quello dei gattopardi che fingono di cambiare tutto per lasciare tutto com’è? Perché “Spelacchio”, l’albero di Natale sfigato nella Roma targata Raggi, ha attirato più titoli sui giornali e sui telegiornali della trattativa fra lo Stato e la mafia? Perché la maggioranza degli italiani s’è fatta l’idea che Andreotti, salvato dalla prescrizione per associazione per delinquere con la mafia, reato “commesso fino alla primavera del 1980”, sia stato assolto e dunque perseguitato? Perché Berlusconi, dopo una condanna definitiva per frode fiscale, nove prescrizioni, altrettanti processi mandati in fumo da leggi fatte da lui, un’indagine in corso per le stragi del 1993-94 e tutti i suoi fedelissimi in galera per corruzione o per mafia, passa ancora per uno statista con cui dialogare? Perché l’Eni, con tutte le sue tangenti pagate in giro per il mondo, e i Benetton, con tutti i disastri che hanno combinato dal ponte Morandi alle autostrade, sono tabù per l’“informazione”? Perché i 5 Stelle, che non hanno mai rubato un euro allo Stato, anzi hanno restituito o rinunciato a centinaia di milioni, sono il nemico pubblico numero uno? Perché in Italia le bugie hanno gambe lunghissime, mentre la verità è monca?
Tante domande diverse, una sola risposta per tutte. Esistono due storie d’Italia. La storia vera, che tutti afferriamo per un attimo in presa diretta e poi subito dimentichiamo. E la storia falsa, riveduta e corrotta a suon di balle dai giornali e dalle tv dei padroni, che prima la taroccano e poi ce la fanno ricordare come vogliono loro.
(continua a leggere sul giornale di domani)
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