G20, SOTTO LA “DIPLOMAZIA DEI SALUTI” NIENTE. Ieri a Roma l’attenzione è stata tutta su Joe Biden, che ha visitato il Papa, Mattarella e Draghi. Oggi, invece, almeno per i media nazionali, al centro delle cronache c’è stato, ed era inevitabile, il premier italiano. Le agenzie hanno battuto gli incoraggiamenti arrivati dai vari leader mondiali a Draghi per il lavoro fatto a Palazzo Chigi. Il summit è stato l’occasione per una serie di incontri bilaterali, tra i più rilevanti quello tra Macron, Johnson Biden e Merkel sull’Iran. E c’è stato anche l’incontro tra Draghi ed Erdogan, che in aprile aveva definito dittatore sfiorando la crisi diplomatica. Il presidente turco ha stretto la mano anche a Ursula von der Leyen, dopo il famoso caso della sedia mancante durante una visita ufficiale. I leader hanno sfilato alla Nuvola e in giro per Roma (Johnson si fa intervistare da Sky al Colosseo), ma come c’era d’aspettarsi i lavori del vertice hanno prodotto solo dichiarazioni e impegni molto vaghi. Vale la famosa formula della “diplomazia dei saluti”. Non sembra che il G20 di Roma andrà molto oltre. Oltre a impegni vaghi sulla questione del cambiamento climatico e sulla pandemia, i grandi della Terra confermeranno anche l’adesione degli Stati alla minimum tax globale. Ci torneremo sul Fatto di domani, raccontando anche la lunga sequela di banalità emerse dall’evento. Un tema di cui si parla troppo poco è quello dell’accesso all’acqua, tema che approfondiremo sul giornale di domani.
PENSIONI, I SINDACATI SMORZANO LA MOBILITAZIONE. Fino a martedì, la politica nazionale sarà praticamente oscurata dal G20, ma su alcune misure varate dal governo nella manovra di bilancio restano i problemi. A cominciare dal nodo pensioni. Dopo la rottura al tavolo con Draghi, i sindacati confederali avevano parlato di una mobilitazione. Però il comunicato diffuso oggi da Cgil, Cisl e Uil parla solo di assemblee e iniziative locali, con un confronto a novembre per capire se serviranno iniziative nazionali. Insomma, una risposta piuttosto pacata, anche perché manca la copertura politica da parte dei partiti, pressoché tutti schierati a favore della manovra, Pd in testa. A quanto pare tutto ciò a Carlo Bonomi non basta, perché oggi il presidente di Confindustria ha detto chiaramente che “scioperare non è la strada giusta”. Resta da sola, quindi la Fiom, che invece ha già decretato un pacchetto di 8 ore di sciopero (in tempi e modi da definire). Oggi i lavoratori della Gkn hanno manifestato insieme agli ambientalisti di Fridays For Future e ai movimenti anti-G20 oggi a Roma. Nonostante i grandi timori per l’ordine pubblico, alla fine le varie proteste in concomitanza el summit di Roma si sono svolte in modo pacifico.
LA LETTERA DI RENZI SU ZAN, LE CARTE DELLA GDF SU RENZI. Oggi Matteo Renzi firma una lettera su Repubblica dove è tornato sulla vicenda del Ddl Zan per dare dei “populisti” ai vertici del Pd, colpevoli, a suo dire, di non essere scesi a patti con la destra. È la solfa già propinata nel video che il leader di Italia Viva ha diffuso ieri. Vale la pena ricordare che mentre il Senato votava sulla proposta di legge contro l’omotransfobia Renzi era a Riad ospite di Bin Salman. Sono altre, comunque, le carte di cui il Senatore assenteista deve preoccuparsi: quelle dell’inchiesta sui presunti finanziamenti illeciti alla fondazione Open, la cassaforte nata per sostenere le sue iniziative politiche. Come abbiamo raccontato sul Fatto la Guardia di finanza ha trovato un contratto tra l’armatore della Moby Onorato e una società di Renzi (che poi non si è finalizzato). Nella stessa inchiesta emergono anche altre notizie sulle attività dell’autosospeso deputato Pd Luca Lotti. Sull’altro fronte politico, la giornata registra le dimissioni di Enrico Michetti da consigliere comunale a Roma, forzate da Fratelli d’Italia che vuole portare in aula al Campidoglio un fedelissimo di Giorgia Meloni e la manifestazione convocata a Siena da Alessandro Di Battista, iniziata poco fa, che smuove le acque in zona 5 Stelle.
COVID: VACCINI EFFICACI ANCHE CONTRO LA DELTA, MA IL PROBLEMA È IMMUNIZZARE TUTTI. A mitigare le preoccupazioni per l’aumento rapido dei casi di Covid registrato nelle ultime settimane in Europa e in Italia ci sono i dati sull’efficacia dei vaccini. Un report pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità conferma che l’efficacia dei sieri nel prevenire l’ospedalizzazione, la terapia intensiva e il decesso resta superiore al 90% anche con la variante Delta. Di epidemia e di vaccini si è parlato pure al summit del G20, con le solite dichiarazioni sulla necessità di superare “l’apartheid vaccinale” dei Paesi poveri. Quel che è certo è che negli Stati con tassi di vaccinazione più bassi i contagi in aumento si portano dietro una scia di morti. Preoccupa la Russia, ma anche i numeri dei no vax di Regno Unito e Germania. Sul Fatto di domani andremo a vedere il profilo dei nuovi contagiati in Italia (spoiler: anche qui c’entra il tasso di vaccinazione) e vedremo cosa può insegnarci l’esperienza di Israele. Qui i dati dei nuovi positivi nelle ultime 24 ore: salgono i ricoveri.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Domani la Cop26. Alla vigilia del summit decisivo sul clima, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha detto chiaramente che c’è il rischio che il summit non ottenga nessun risultato. Oggi lo speciale del Fatto sul clima, con un’analisi di Luca Mercalli. Sullo stesso tema anche un podcast con Elisabetta Ambrosi.
Assalto alla Cgil. Per i fatti del 9 ottobre a Roma sono state disposte altresei misure cautelari contro esponenti di Forza Nuova, alcuni attivi nella galassia no vax,. Due vanno in carcere, uno ai domiciliari e gli altri tre hanno ricevuto l’obbligo di dimora.
Caso Epstein. Ci sono novità sull’inchiesta per abusi nei confronti di minori che coinvolge anche il principe Andrea della Corona inglese.
A colloquio con Liga. Luciano Ligabue è il protagonista della nostra intervista della domenica.
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