INTER-MILAN, IL SODALIZIO CRIMINALE DEGLI ULTRAS E LA ’NDRANGHETA ALLO STADIO: 19 ARRESTI, INCLUSO IL BODYGUARD DI FEDEZ. Due curve unite dal sodalizio criminale, per il controllo degli affari nello stadio ma anche fuori. Le tifoserie organizzate di Inter e Milan, divise nel derby meneghino, sono sotto la stessa lente della magistratura del capoluogo lombardo. Gli inquirenti oggi hanno eseguito 19 arresti, tra i destinatari del provvedimento ci sono le figure di spicco delle curve: Andrea Beretta, Riccardo Bonissi, Renato Bosetti, Giuseppe Caminiti, Fabiano Capuzzo, Gianfranco Ferdico, Marco Ferdico, Islam Hagag, Francesco Intagliata, Francesco e Luca Lucci, Mauro Nepi, Matteo Norrito detto Chuk, Luciano Romano detto Ciano, Cristian Rosiello, Alessandro Sticco detto Shreck. Domiciliari per l’imprenditore attivo nel settore dei parcheggi Gherardo Zaccagni: quest’ultimo si avvarrà della collaborazione-protezione per i posteggi dello stadio di Giuseppe Caminiti, legato al boss della ‘ndrangheta Giuseppe Calabrò. Gli inquirenti distinguono la tifoseria interista da quella milanista. Ai nerazzurri viene contestata l’aggravante del metodo mafioso, per via della collaborazione con Antonio Bellocco, rampollo della ‘ndrangheta di Rosarno ucciso lo scorso 4 settembre da Andrea Beretta, altro capo ultrà dell’Inter (anche lui agli arresti). Il gruppo rossonero invece è accusato di associazione semplice a delinquere, con in testa i fratelli Lucci, Luca e Francesco. Tra gli affari condivisi ci sarebbe la vendita dei biglietti per la finale di Istanbul nel 2023, tra l’Inter e il Manchester City: l’ultra Marco Ferdico avrebbe fatto pressioni sull’allenatore Simone Inzaghi, affinché convincesse la società a fornire più degli 800 biglietti pattuiti; alla fine, saranno 1.500. Tra gli arrestati anche Cristian Rosiello e Islam Hagag (alias Alex Cologno), volti noti dei social. Rosiello è la guardia del corpo di Fedez. Sul Fatto di domani i dettagli sugli arresti, nuovi retroscena, e le relazioni pericolose del rapper di Rozzano.
MEDIO ORIENTE, ISRAELE BOMBARDA ANCORA BEIRUT PER ELIMINARE GLI UFFICIALI DI HEZBOLLAH. OCCHI PUNTATI SULL’OPERAZIONE DI TERRA IN LIBANO. IL PRESIDENTE BIDEN: “FERMATEVI”. Il mondo è più sicuro dopo la morte di Nasrallah”. Così il segretario di stato Usa, Antony Blinken ha commentato a distanza di due giorni l’eliminazione del capo di Hezbollah – il partito milizia filo Iran – ad opera di Israele. “Gli Stati Uniti continueranno a cercare una soluzione diplomatica per il Libano: la diplomazia resta la migliore opzione per la pace in Medio Oriente”, ha aggiunto Blinken. Nel frattempo, l’esercito israeliano continua a colpire Beirut, dove è stato ucciso il capo di Hamas in Libano, Fateh Sherif Abu el-Amin. Per la prima volta, un raid israeliano ha puntato a nord del Paese dei cedri. Il tema resta quello dell’invasione di terra da parte dell’Idf – che già ha preso di mira i tunnel dei miliziani – per costruire una fascia di sicurezza e permettere agli sfollati israeliani di tornare nelle loro abitazioni nel nord dello Stato ebraico. Una soluzione che Stati Uniti e Francia hanno criticato: “Sono al corrente delle notizie e vorrei che si fermassero” ha detto il presidente americano Joe Biden. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie di cronaca dal Medio Oriente, con reportage e interviste ad analisti internazionali.
CASO BOCCIA-SANGIULIANO, L’EX MINISTRO IN PROCURA A ROMA COME PARTE LESA. Si torna a parlare del caso Boccia-Sangiuliano. L’ex ministro della Cultura stamane è stato ascoltato in Procura in base all’esposto presentato nei confronti di Maria Rosaria Boccia, la donna con cui ha avuto una relazione sentimentale mentre ne intratteneva una professionale, dai contorni molto sfocati. Boccia ha parlato di una nomina a consulente – che il ministero ha sempre smentito – e di aver avuto un ruolo nell’organizzazione di alcuni appuntamenti del G7 di Pompei. C’è da ricordare che a sua volta Sangiuliano è sotto indagine per peculato per i presunti viaggi che l’imprenditrice ha detto di aver fatto assieme a lui, anche per eventi non legati al ruolo che rivestiva l’ex responsabile del Mic. Ma stamane Sangiuliano era parte lesa: nei confronti di Boccia le ipotesi di reato sono lesioni personali aggravate e minacce a un corpo politico. La donna è stata bandita dal Comitato per la sicurezza di Montecitorio, dopo il caso dei video realizzati in giro per il palazzo con gli occhiali-telecamera, e poi pubblicati sui social. Sul giornale di domani leggerete altri particolari sul confronto tra Sangiuliano e i pm romani.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Stellantis crolla in borsa dopo la revisione peggiorativa delle stime sul 2024. Forte calo delle vendite in Usa. Il titolo Stellantis cede oltre il 12%, dopo che la casa automobilistica franco-italiana ha ridotto le sue stime sui risultati dell’anno in corso. La revisione, spiega il gruppo, è dovuta “ai problemi di performance in Nord America e al deterioramento nelle dinamiche globali del settore“. Il margine del risultato operativo (differenza tra i costi e i ricavi della produzione) è sceso tra il 5,5% e il 7% dei ricavi: prima invece era stimato al almeno il 10%. Il “free cash flow industriale” è previsto tra -5 miliardi e -10 miliardi di euro rispetto al precedente “positive”. Quella di Stellantis è l’ultima di una lunga serie di revisioni peggiorative delle stime che riguardano quasi tutte la case automobilistiche europee, a partire dalla tedesca Volkswagen.
Austria, l’estrema destra vince le elezioni: è la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale. Il Partito della Libertà (Fpoe), guidato da Herbert Kickl, ha vinto le elezioni austriache con il 29,2 dei voti. Il Partito Popolare Austriaco (Oevp) del cancelliere Karl Nehammer, che guidava la coalizione del governo uscente, ha ottenuto il 26,5% dei voti, perdendo l’11% dei consensi rispetto al 2019. Il Partito della Libertà, al contrario, ha guadagnato il 13% delle preferenze. Il Partito Socialdemocratico (SPOe) ha ottenuto il 21,1% dei voti, con un calo di 0,1 punti. Polemica nella maggioranza sul risultato a Vienna. “Ogni rigurgito neonazista va respinto”, ha commentato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Mentre il leader leghista Matteo Salvini ha ironizzato: “Stamattina qualcuno parlava di nazismo: c’è qualcuno che dorme male, che mangia pesante”.
Spari di Capodanno, ritirata la querela nei confronti del deputato Pozzolo. Luca Campana ritira la querela per lesioni nei confronti del deputato Emanuele Pozzolo, per lo sparo di Capodanno a Rosazza (Biella); un proiettile raggiunse Campana a una gamba. Tra le due parti è stato trovato un accordo economico. Mercoledì 9 ottobre, in tribunale a Biella, si terrà l’udienza davanti al Gip. A carico di Pozzolo restano le accuse di esplosioni pericolose, e per aver portato in pubblico, senza autorizzazioni, un’arma denunciata come inserita in una collezione, dunque che doveva rimanere custodita in casa.
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