LA POLITICA in primo piano sul Fatto di domani. Mentre si avvicina la resa dei conti tra Renzi e Conte, proveremo a tracciare una mappa del chi sta con chi e chiederemo alle nostre firme cosa ritengono sia meglio per il futuro del Paese. E scopriremo che i primi a essere preoccupati sono alcuni parlamentari di Italia Viva.
PER L’EMERGENZA COVID la battaglia si gioca adesso sulle scuole: nonostante la linea tracciata dal governo (leggi qui l’intervista di oggi alla ministra Azzolina), alcune regioni hanno già anticipato che il 7 gli studenti non torneranno in classe. Eppure l’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato che solo il 2% dei contagi si è verificato all’interno dei plessi. Nelle prossime ore l’esecutivo dovrà emanare la nuova circolare sulle zone rosse, arancioni e gialle e, nel frattempo, la campagna vaccinale prosegue (siamo secondi solo alla Germania), nonostante l’ormai nota situazione grave della Lombardia. Qui i numeri di giornata. Il Regno Unito richiude tutto.
L’ECONOMIA si occuperà di Stellantis, nata oggi dalla fusione di Fca e Peugeot e celebrata in pompa magna dai quotidiani del gruppo. Come sempre, vi racconteremo la verità su quest’operazione “epocale”.
IL NOSTRO FOCUS sarà dedicato ai navigator, che ad aprile rischiano di perdere il lavoro, con un’interessante analisi di Domenico De Masi.
GLI ESTERI ci porteranno negli Stati Uniti, con un ritratto della speaker della Camera Nancy Pelosi, eternamente rieletta nonostante gli 80 anni e l’annunciata voglia di cambiamento da parte dei dem. E poi in Gran Bretagna, dove è stata negata l’estradizione negli Stati Uniti del fondatore di Wikileaks Julian Assange.
NELLA SEZIONE RADAR, Pino Corrias tornerà sulla figura di Vincenzo Muccioli, di nuovo al centro delle polemiche per la serie Netflix su San Patrignano. Potete leggerne di seguito un’anticipazione.
IL SECONDO TEMPO, infine, con i grandi scrittori “prestati” alla cronaca (da Simenon a Carrère, da Balzac a Quammen) e un divertente epistolario tra musicisti.
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Muccioli, signore sul trono nel regno di San Patrignano
Di Pino Corrias
“SanPa” è il migliore racconto televisivo mai fatto su quella scheggia di mondo nato quarant’anni fa, sulle colline sopra Rimini, dove hanno vissuto (e ancora vivono) migliaia di disarmati guerrieri, che negli anni di fuoco dell’eroina e degli inferni artificiali, si sono inventati il modo di resistere al vuoto della droga, di fermarsi finalmente e di creare la più grande comunità di recupero d’Europa, San Patrignano.
E raccontandola al passato – compresi gli errori, i furori, il sangue versato – spiega le buone ragioni del suo presente, grazie a una rivelazione che le cinque puntate del documentario svelano un po’ alla volta, faccia dopo faccia. E solo alla fine del labirinto.
San Patrignano è cresciuta dritta sulle colline sopra Rimini, dall’anno 1978 in poi, e qualche volta storta nella cronaca. Sempre intrecciata alla storia e anche ai misteri del suo fondatore, Vincenzo Muccioli, un metro e novanta, 130 chili di eloquio torrenziale, esperto di sedute spiritiche e di reincarnazioni, che si considerava venuto al mondo per salvare quelli che non voleva più nessuno, i tossici, le scorie dell’eroina di strada, i sopravvissuti, che però volevano sopravvivere.
Lui li accoglieva con gli abbracci del cuore e le serrature della disciplina. Offriva lavoro, studio, socialità, una mappa abitabile della nuova vita. Chiedeva, a chi oltrepassava la sbarra d’entrata, di non piegarsi mai più alla sconfitta del buco che buca l’anima. Di camminare dritti. Di non essere più soli. Di reagire tutti insieme alla paura dei giorni a venire. Offriva la sua strada in salita e nessuna scorciatoia: salvava e puniva. Era la luce e il buio. Era la legge. L’amico e il nemico di tutti, anche di se stesso.
(continua a leggere sul giornale di domani)
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