GUERRA RUSSIA-UCRAINA. MOSCA INSERISCE ZELENSKY NELLA LISTA DEI RICERCATI. PACE, COSA C’È OLTRE LA CONFERENZA IN SVIZZERA (SENZA PUTIN). A metà giugno la Svizzera ospiterà la conferenza di pace per cercare una soluzione al conflitto in Ucraina, che si protrae da due anni, in seguito all’invasione russa del febbraio 2022. Al momento, il Paese elvetico non ha in programma di invitare Mosca, tanto meno il Cremlino si è detto interessato a partecipare. “Non capiamo che razza di pietra miliare sia questa conferenza di pace – ha detto ai giornalisti il portavoce Peskov – di che tipo di conferenza possiamo parlare, che tipo di conferenza seria con serie aspettative su qualche tipo di risultato, senza la partecipazione della Russia?”. Ufficialmente non sembra esserci spazio per il dialogo. Il presidente Zelensky sollecita gli alleati a spedire armi, e scrive sui social: “Solo questa settimana i terroristi hanno compiuto più di 380 attacchi contro le nostre città e regioni”, citando gli oblast di Kharkiv, Chernihiv, Sumy, Donetsk, Zaporizhzhia, Mykolaiv, Kherson e Odessa. Le previsioni degli analisti ritengono però che anche con i nuovi invii di rifornimenti bellici, agli ucraini servirà tempo per sfruttare i vantaggi; intanto i russi avanzano ad Est e puntano su Kharkiv dove gli ultimi raid hanno causato quattro morti tra i civili. Kiev ha risposto prendendo di mira la Crimea con i missili Atacms a lungo raggio ricevuti dagli Usa, ma secondo la versione russa quattro sarebbero stati intercettati. Il presidente Putin cerca successi da mostrare in occasione della parata del 9 maggio, che sulla Piazza Rossa celebrerà l’anniversario della vittoria sul nazismo. Sul Fatto di domani troverete maggiori dettagli, con una analisi di Fabio Mini sul piano militare e un approfondimento sulle possibilità di dialogo tra i due avversari; anche l’intelligence di Kiev ormai ha sdoganato la possibilità di una trattativa, resta da vedere se questo dialogo interesserà Zelensky e Putin, o altri attori. Oggi il presidente ucraino è stato inserito dal Cremlino nella lista dei ricercati, assieme all’ex presidente Petro Poroshenko: ma il reato non è specificato.
MEDIO ORIENTE, I MEDIA: “HAMAS ACCETTA LA TREGUA E LIBERA GLI OSTAGGI”. GANTZ: “ATTENDIAMO AGGIORNAMENTI UFFICIALI”. Hamas accetta la tregua e rilascerà una parte degli ostaggi catturati il 7 ottobre – giorno del massacro firmato dai fondamentalisti, con 1.200 morti – anche senza un impegno ufficiale da parte di Israele a porre fine alla guerra. Barak Ravid, reporter di Axios, nel pomeriggio apre uno spiraglio sul conflitto nella Striscia che dura da 211 giorni. Resta cauto il ministro Benny Gantz, che fa parte del Gabinetto di guerra: “Suggerisco che ‘autorità politiche’ e tutti coloro che prendono decisioni, attendano aggiornamenti ufficiali, che stiano calmi e non cadano nell’isteria”. Gantz ha quindi confermato che se Hamas dovesse accettare l’intesa, sarà il Gabinetto di guerra – previsto domani – a discutere i dettagli. I nodi da sciogliere riguardano le richieste fatte dai fondamentalisti islamici ad Israele: “La completa e permanente fine dell’aggressione, il pieno e totale ritiro dell’occupazione da Gaza”. Impegno che gli Stati Uniti avrebbero garantito, ma che lo Stato ebraico, attraverso alcuni funzionari, smentisce. C’è poi la questione dell’operazione militare a Rafah. Un obiettivo fondamentale, per il premier Netanyahu, a dispetto del parere contrario della Casa Bianca, espresso più volte negli ultimi giorni per la presenza in quell’area di più di un milione di civili. Ricapitolando: l’ultima proposta di accordo prevederebbe una prima fase fino a 40 giorni, durante la quale 33 ostaggi tenuti a Gaza verrebbero rilasciati; l’Idf andrebbe via da una parte della Striscia. La seconda fase si estenderebbe fino a 42 giorni, per consegnare gli altri ostaggi. Previsti 42 giorni anche per la terza ed ultima fase, con lo scambio di corpi. Sul Fatto di domani leggerete le ultime novità compresi gli scontri in Cisgiordania – secondo l’agenzia Wafa l’esercito israeliano ha operato per 13 ore nella zona di Tulkarem, ci sono stati sei morti – e una intervista al regista Elia Suleiman, palestinese con cittadinanza israeliana.
EUROPEE, LO SHOW DELLA DESTRA: TAJANI RIESUMA BERLUSCONI, MELONI “PACIFISTA” E LE LITI NELLA LEGA. Uno spettacolo tutto dedicato a Silvio. Anche se lui, il capo, non c’è più. Le elezioni europee si avvicinano e le idee per la destra, a quanto pare, sono poche. Forza Italia gioca sull’onda emozionale di chi, al pensiero di Berlusconi fondatore del partito, ha ancora lacrime di commozione. Così il ministro degli Affari esteri, Tajani ha diffuso il kit elettorale di Forza Italia, tutto dedicato a B. in varie forme. In alcuni mega manifesti i due sono insieme e guardano verso un radioso futuro, nei video ci sono i momenti storici di Berlusconi, come il “discorso del predellino” in piazza San Babila a Milano. Che il padre fondatore non ci sia più, a quanto pare è un dettaglio. Per Forza Italia, Silvio è immortale. Meno frizzante il clima nella Lega. La mossa di Salvini di candidare Vannacci a diversi esponenti di primo piano non è piaciuta; plateale il disaccordo di Zaia, presidente del Veneto, che ha dichiarato a chiare lettere che il suo voto non andrà al generale. Inoltre, da mesi Zaia non versa più quote alla Lega Salvini Premier, ma solo alla Liga Veneta. C’è poi il programma di Fratelli d’Italia per le Europee, presentato oggi: potrete leggere di più sul giornale di domani. Di certo, come pubblicato sul Fatto, la questione dei pacchetti di rifornimenti bellici verso l’Ucraina è divenuta un problema per Giorgia Meloni. Il nono pacchetto dovrebbe contenere anche l’invio di sistemi di difesa aerea Samp-T, ma la Lega è contrariata. Dunque, anche in questo caso, ci sono state scintille tra alleati. E la premier ha deciso: sul capitolo guerre, dall’Ucraina a Israele, meglio restare generici.
PONTE SULLO STRETTO, ALTRO CHE ENTRO L’ESTATE: IL PROGETTO SLITTA A FINE ANNO. SULL’ILVA L’ENNESIMA BEFFA. Le fandonie elettorali prima o poi vengono al pettine. E infatti a sbugiardare il ministro Salvini oggi ha pensato l’amministratore delegato della Società Stretto di Messina Pietro Ciucci, in un’intervista a Rai Radio1: “Il progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto di Messina arriverà entro fine anno”. Il titolare delle Infrastrutture, non più tardi di tre settimane fa, aveva dichiarato che non solo il progetto, ma addirittura i lavori sarebbero partiti entro l’estate. Non solo: Salvini spingeva affinché la Società desse al ministero dell’Ambiente – il quale aveva chiesto una serie di integrazioni – tutte le risposte entro 30 giorni. Anche su questo è arrivata la doccia fredda da Ciucci: “Prima dell’approvazione del Cipess (a novembre, ndr) arriverà la valutazione di impatto ambientale e Stretto di Messina si prenderà più dei 30 giorni previsti. Stiamo studiando la possibilità di effettuare ulteriori analisi sul campo che ci consentirebbe di andare anche oltre quello che è previsto dalla legge”. Insomma, come vedremo sul giornale di domani, per Salvini è una débâcle totale. C’è poi un’altra situazione che il governo non riesce a gestire: quella dell’ex Ilva, il colosso siderurgico di Taranto che muore lentamente in attesa di bonifiche sempre più lontane. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha annunciato oggi che verranno sottratti altri 150 milioni di euro a ciò destinati (150 erano già stati ricollocati) per fronteggiare l’estensione dell’amministrazione straordinaria ad Adl Holding, società partecipata da Invitalia che gestisce gli impianti. “Un’azione, quest’ultima, assolutamente necessaria visto lo stato di insolvenza anche della capogruppo, ora al vaglio del tribunale di Milano”, ha dichiarato Urso. A farne le spese saranno ancora una volta lavoratori e cittadini di Taranto.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Ristoratrice suicida, chiesta l’archiviazione. La Procura di Lodi ha avanzato oggi la richiesta di archiviazione del procedimento a carico di ignoti per istigazione o aiuto al suicidio relativo a Giovanna Pedretti. La ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano si era gettata nel fiume Lambro il 14 gennaio scorso, dopo essere finita al centro di una bufera mediatica per aver denunciato una recensione omofoba e contro i disabili. Le indagini hanno accertato che la recensione del presunto cliente era falsa e che nessuno ha aiutato Pedretti nel suicidio.
Brindisi, operaio muore durante il turno notturno. Ancora una morte sul lavoro. L’incidente è avvenuto nella notte di venerdì, la vittima è Vincenzo Valente, 46 anni, impiegato nello stabilimento dello zuccherificio Srb. Secondo una ricostruzione, Valente è rimasto ferito in modo grave ad un braccio. Inutile la corsa in ospedale. Anche il padre dell’operaio era morto sul lavoro, nel 2015.
Tennis, Sinner non sarà agli Internazionali di Roma. Il numero 2 della classifica mondiale, Jannik Sinner, non parteciperà agli Internazionali di Roma. Lui stesso lo ha confermato, chiamando in causa il problema all’anca che di recente lo ha costretto a non giocare il quarto di finale nel torneo di Madrid.
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