Sul Fatto di domani ancora l’emergenza Covid in primo piano. Oltre alla consueta analisi dei dati, andremo in Lombardia a vedere come sta veramente la situazione dei vaccini anti-influenzali di cui la Regione è sprovvista, dopo l’uscita del governatore Fontana che attribuisce i ritardi alla paura di finire sotto inchiesta. Poi vi proponiamo l’intervista a Brusaferro, dell’Istituto superiore di sanità.
In conaca novità sull’inchiesta che vede coinvolto Ranieri Guerra dell’Oms e il piano pandemico. A seguire un altro capitolo della vicenda mascherine fasulle, andremo a vedere il ruolo di San Marino.
La politica si occuperà del “cantiere della sinistra”, con le iniziative lanciate da Massimo D’Alema e la vicenda dei ribelli del M5S in vista della votazione sul famigerato Mes.
Il nostro Focus sarà sul caso Casaleggio-Philip Morris: andremo a vedere il ruolo giocato dalla concorrente British American Tobacco nella partita (di cui vi diamo un’anticipazione). Nel comparto anche un punto sull’Imu sugli edifici religiosi, che, dopo anni di polemiche, la Chiesa continua a non pagare. Discorso tornato questi giorni in primo piano dopo la sortita di Beppe Grillo (da cui è scaturita anche la raccolta firme del Fatto per una Patrimoniale per i Paperoni).
In cronaca il caso di spionaggio ai danni dei segreti industriali (e militari) di Leonardo, con un dirigente arrestato che avrebbe portato via dati sensibili sotto gli occhi del super-poliziotto che guidava all’epoca l’azienda, Gianni de Gennaro. Poi un report di Greenpeace sui colabrodi atomici in Italia.
L’economia scoperchierà il ruolo dello Stato italiano nella vendita delle navi vendute all’Egitto di Al Sisi.
Negli esteri l’intervista allo scrittore Abraham Yehoshua sulla crisi politica in Israele. Poi in Francia con il duro scontro tra il presidente Macron e la polizia, con i ricatti degli agenti all’iniziativa messa in campo dal governo.
Nel Radar le nostre firme, Daniele Luttazzi e Massimo Fini. Nel secondo tempo l’intervista a Claudio Baglioni, con il suo nuovo disco. Poi andremo a vedere come sono i set cinematografici al tempo del Covid.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati accertati 21.052 nuovi casi su 194.984 tamponi processati, con un’incidenza del 10,8%, quindi in discesa. I morti comunicati oggi dal bollettino del ministero della Salute sono 662: un dato che resta ancora molto alto, ma quanto meno è in calo rispetto ai numeri degli ultimi giorni. Importante calo dei ricoverati in ospedale: sono 1.042 in meno rispetto a ieri. Anche il saldo tra ingressi e usciti in terapia intensiva segna un meno 50.
La guerra dei big del tabacco dietro al caso Casaleggio-Philip Morris
di Salvatore Cannavò
Dietro la campagna sui rapporti tra Philip Morris e Casaleggio Associati si nasconde una una “guerra” tra le multinazionali del tabacco. Non stupisce, certo, che un giornale come Il Riformista – nato dichiaratamente per assalire il M5S, ma soprattutto il Fatto quotidiano a cui è riservata un’aggressione quasi quotidiana – si sia inventato il termine “Cinquestellopoli” per accompagnare la campagna stessa. Basata sull’equazione: Philip Morris ha versato circa 2 milioni di euro alla Casaleggio in cambio di consulenze; la Casaleggio è la guida occulta del M5S; il M5S ha lavorato per ridurre la tassazione sulle sigarette elettroniche di cui la Philip Morris (Pmi) detiene la schiacciante quota di mercato.
Peccato che diversi fatti non tornino. E lo diciamo avendo ben chiara la totale inopportunità delle mosse della Casaleggio, che non può fare finta di essere una semplice società commerciale visto il rapporto con il M5S. Infatti fummo noi del Fatto a rivelare un anno fa il potenziale conflitto di interessi su Pmi.
Fatta questa premessa, però, basta ricostruire quanto avvenuto nel rapporto tra la politica e il mondo delle sigarette elettroniche per accorgersi di ben altri protagonisti. A iniziare è Matteo Renzi che nel 2016 “benedice le nuove sigarette elettroniche” (titolo dell’Huffington Post), andando a inaugurare a Crespellano, nel bolognese, “la fabbrica più grande al mondo di cartucce o “cialde” destinate alle sigarette elettroniche realizzata dalla Philip Morris (PMI). Si tratta di quelle con tabacco riscaldato. Due anni prima Renzi aveva benedetto l’altro stabilimento della Pmi, a Zola Predosa, mentre la sua fondazione di riferimento, Open, dichiarava un finanziamento di 100 mila euro da British American Tobacco (Bat) della quale ci occuperemo più avanti.
(continua a leggere sul giornale di domani)
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