AUTONOMIA, IN CASSAZIONE IL QUESITO REFERENDARIO DELLE OPPOSIZIONI PER DIRE NO ALLA RIFORMA SPACCA-ITALIA. Opposizioni unite per dire no alla riforma del governo sull’autonomia differenziata. Stamattina i leader sono andati in Cassazione per depositare il quesito referendario contro la legge Calderoli. “Diciamo no allo spacca Italia di Calderoli, una controriforma che avrà due conseguenze: allargherà le diseguaglianze di cui soffre questo paese e frammenterà il paese in piccoli staterelli, ciascuno da solo di fronte ai grandi problemi. Non è solo un dramma per il mezzogiorno ma un disastro per tutto il paese, anche per il Nord più ricco. Io sono certo, e faremo di tutto perché sia così, che la Repubblica, gli italiani e le italiane parteciperanno e sapranno reagire per cancellare questo scempio”. Nicola Fratoianni, deputato di alleanza Verdi e sinistra, ha sintetizzato così dopo essere uscito dalla Cassazione. Altrettanto combattivo Giuseppe Conte, leader dei Cinque Stelle: “Stiamo offrendo, con questo referendum, l’occasione a tutti i cittadini di contrastare questo Spacca Italia, lo fermeremo tutti insieme per evitare la condanna a morte della sanità, dell’istruzione, delle infrastrutture, soprattutto nelle aree più in difficoltà del paese. E anche per evitare che si abbatta questo macigno sulle imprese anche del Nord che si troverebbero soffocate dalla burocrazia di 20 staterelli diversi”. Sul giornale di domani leggerete le ultime notizie di cronaca sui referendum e una intervista a Massimo Cacciari su questa rinnovata alleanza del centrosinistra.
REGNO UNITO, L’ONDA LABOUR TRAVOLGE I TORIES. FARAGE ENTRA IN PARLAMENTO. “Il Paese ha votato per il cambiamento, per il rinnovamento, per il ritorno della politica al servizio pubblico”. Così stamattina Keir Starmer, leader laburista e nuovo premier britannico si è rivolto al Paese al numero 10 di Downing Street, la residenza ufficiale del primo ministro. La prima nomina di Starmer è stata quella di Angela Rayner, vicepremier e Segretario di Stato per la riorganizzazione delle attività, l’edilizia abitativa e le comunità. La vittoria schiacciante – oltre 400 i seggi conquistati con i conservatori al minimo storico – la dice lunga su quanto gli inglesi abbiano manifestato la loro delusione verso 14 anni di governo Tory. Ma oggi le cronache parlano anche dell’ingresso in Parlamento di Nigel Farage, populista alfiere anni fa della Brexit, che è stato eletto guidando Reform Uk, il suo partito. Elettori dei Tories insoddisfatti, estremisti di destra, esponenti della working class che vedono Farage come un amico con cui bere una pinta al pub: questo l’elettorato che ha premiato le promesse elettorali di Farage, poco importa se poi riuscirà a mantenerle. Sul Fatto di domani leggerete altri approfondimenti sulle elezioni inglesi e una intervista al regista Ken Loach, da sempre cantore sul grande schermo delle difficoltà delle classi meno abbienti del Regno.
CHICO FORTI, INDAGINE DELLA PROCURA DI VERONA: “TRAVAGLIO E LUCARELLI DA METTERE A TACERE”. APPENDINO (M5S): “MELONI FACCIA LUCE SULLA VICENDA”.
Secondo una inchiesta della Procura di Verona, Chico Forti condannato all’ergastolo negli Usa, e di recente trasferito in Italia, avrebbe chiesto ad altri detenuti nel carcere scaligero di contattare esponenti della ‘Ndrangheta per “mettere a tacere” Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli. Il Garante nazionale dei detenuti ha avviato accertamenti, “nei limiti delle informazioni dovute al segreto istruttorio”. Il procuratore di Verona, Raffaele Tito, ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati né reati specifici ipotizzati. Tutto è partito dal racconto di un detenuto che avrebbe riferito l’episodio al Garante, che a sua volta ha avvisato il direttore del Fatto. La procura veronese ha già sentito tre persone, tra cui il detenuto che ha denunciato la circostanza e anche un secondo ospite dello stesso carcere, testimone della conversazione, che avrebbe confermato quanto attribuito a Forti. A livello politico, Pd e M5S chiedono chiarimenti al ministro della Giustizia, Nordio, e alla premier Meloni che aveva accolto Chico Forti in pompa magna. Chiara Appendino, vice presidente del Movimento 5 Stelle: “Auspico che Meloni, dopo aver accolto con onorificenze il ritorno di Chico Forti, agisca per far luce su questa vicenda che metterebbe a repentaglio la libertà di informazione”. Sul giornale di domani leggerete le ultime novità sull’inchiesta e le reazioni politiche.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Guerra Russia-Ucraina, Mosca: “Non ci sono prospettive di negoziati”. Al momento “non ci sono prospettive” per negoziati tra la Russia e l’Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, durante l’incontro tra il presidente Vladimir Putin e il premier ungherese Viktor Orban. Putin ha ribadito che una delle condizioni per mettere fine al conflitto è il ritiro delle truppe ucraine dalle regioni rivendicate dalla Russia. Il consigliere presidenziale per la politica estera, Yuri Ushakov, ha fatto sapere che Orban non ha portato alcun messaggio dal presidente ucraino Zelensky, da lui incontrato a Kiev il 2 luglio. La visita in Russia di Orban, che ha rilevato la presidenza semestrale del Consiglio Ue, ha creato molte polemiche a Bruxelles. L’iniziativa di Orban è stata definita “un danno per l’Europa”.
Rimini, si lancia con il figlio di 6 anni dal balcone: morti entrambi. La donna aveva 40 anni: addosso le sono stati trovati biglietti di addio. Stamattina la madre si è buttata dal tetto di un condominio in via della Piante, zona Celle, a Rimini, portando con sé il figlio di sei anni. Secondo i primi accertamenti, la donna soffriva di depressione.
Vaticano, mons. Viganò scomunicato con l’accusa di scisma. Il Dicastero per la Dottrina della Fede ha scomunicato latae sententiae monsignor Calo Maria Viganò, accusato del delitto di scisma. Viganò non potrà celebrare né ricevere i sacramenti, partecipare attivamente alle celebrazioni di culto; ricoprire uffici, ministeri o incarichi ecclesiastici.
Stati Uniti, 168 finanziatori chiedono che Biden si ritiri dalle presidenziali. Un gruppo di 168 fra manager, attivisti e finanziatori chiede a Joe Biden di ritirarsi dalla corsa per la Casa Bianca, in virtù delle sue condizioni di salute che lo fanno apparire poco lucido. “Chiediamo rispettosamente il ritiro della candidatura per il bene della nostra democrazia e del nostro paese”, si legge nella lettera inviata alla Casa Bianca e riportata dal Washington Post.
|