SPINGITORI DI ZINGARETTI. All’indomani del “passo di lato”, il segretario del Pd conferma le sue dimissioni ma spiega: “Non scompaio”. Sul Fatto di domani vedremo chi sono, uno per uno, i “colleghi” di partito che l’hanno fatto “vergognare”, coloro che hanno tramato – neanche troppo nell’ombra – contro la sua segreteria. E cercheremo di capire cosa accade adesso (si fanno molti nomi femminili, ma il dubbio è che le donne vengano “utilizzate” nei momenti di difficoltà per poi farle fuori in quelli decisivi, vedi alla voce: governo). Situazione non meno complessa tra i 5 Stelle, alle prese con la rifondazione di un Movimento dilaniato dalle scelte di fondatori e big. Ad avvantaggiarsi del caos, ancora una volta, potrebbe essere Matteo Salvini, vedremo perché.
INTANTO, SI MUORE. Mentre la politica litiga, gli italiani s’infettano. Ancora una giornata nera sul fronte dei contagi da coronavirus (qui i numeri, in Emilia oltre tremila contagi in 24 ore) e il monitoraggio settimanale non fa presagire nulla di buono: l’indice Rt nazionale sale, infatti, a 1,06 e l’Istituto Superiore di Sanità lancia l’allarme: “Netta accelerazione dell’epidemia”. La Campania finisce in zona rossa. E arriva la certificazione dell’Istat: con il Covid in 10 mesi 108mila morti in più rispetto alla media.
IL FRONTE VACCINI. Il nostro Paese ha superato quota 5 milioni di somministrazioni. Intanto il Lazio di Zingaretti (a differenza dell’Emilia di Bonaccini, tanto per restare in tema fratelli-coltelli) ha annunciato che, non appena arriverà l’ok dell’Ema, il russo Sputnik V si potrà produrre anche nella regione (Gli europei in fila per il siero di Putin: leggi l’articolo dalla nostra newsletter Internazionale). Nell’anarchia più totale, dentro e fuori i confini nazionali, sentiremo l’europarlamentare verde Manon Aubry, che non le ha certo mandate a dire alla presidente von Der Leyen.
TUTTO L’ORO DI B. Altro capitolo nelle (tante) ricerche di verità sui soldi iniziali di Forza Italia: la Procura di Firenze, come ha rivelato l’Espresso, ha aperto una nuova inchiesta e ha sentito il boss Giuseppe Graviano. Il nostro Marco Lillo ci aiuterà a capire meglio quest’indagine e il ruolo e la strategia del mafioso condannato a più ergastoli. Gianni Barbacetto ricostruirà per noi i primi anni di quello che sarebbe diventato un impero.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI
Decreto Sostegni. Nuovi criteri per i contributi a fondo perduto. Fatto sta che ancora non si vedono i soldi di dicembre. Capiremo perché.
Navalny, che inferno. Attraverso le parole di un ex manager, che intervisteremo, scopriremo dov’è finito il dissidente russo arrestato e condannato, che rischia di passare in cella molto più dei due anni che gli sono stati comminati.
Sanremo, ancora tu. Stasera la quarta serata del Festival a porte chiuse di Amadeus e Fiorello (vi ricordiamo l’appuntamento con la nostra newsletter speciale delle 23). Sul giornale di domani i pronostici in vista della vittoria. Poi il tradizionale inserto “Che c’è di bello”, con i consigli di cinema, serie tv e letteratura.
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