CASO BOCCIA-SANGIULIANO, LA “NON COLLABORATRICE”: “NON SONO IO A FARE RICATTI”. IL PD: “IL MINISTRO RIFERISCA IN PARLAMENTO SULLA SICUREZZA DEL G7”. Rispettando un copione che dura ormai da giorni , Maria Rosaria Boccia, la donna dagli incarichi imprecisati attorno a cui ruota la posizione imbarazzante del ministro della Cultura, Sangiuliano, ha replicato sui social all’intervista rilasciata dal titolare del dicastero, ieri sera, al Tg1. Sangiuliano ha ammesso di aver avuto una relazione con Boccia, di aver bloccato l’assegnazione di un incarico per lei, e di aver pagato lui le spese anche per la giovane donna che lo accompagnava nelle trasferte. “Non sono io a esercitare ricatti – sottolinea invece Boccia – o pressioni; altri hanno sfruttato con mentalità meschina una vicenda umana che sta avendo ripercussioni dolorose su di me….”. Ed ancora: “Sto difendendo la mia dignità e il mio modo di essere donna. Sono stata ingannata, ma non permetterò che la mia storia venga strumentalizzata dal cinismo, dall’arroganza e dal capriccio di un potere tirannico”. Nonostante Sangiuliano sostenga di aver chiarito tutto con il capo del governo, Giorgia Meloni, restano molte zone d’ombra, a cominciare dalla presenza di Maria Rosaria Boccia alla Camera, da cinque anni a questa parte, come ha pubblicato oggi Il Fatto. Intanto, la capogruppo del Pd nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi torna proprio sul tema della sicurezza del G7 Cultura previsto per il 19, 20 e 21 settembre a Pompei. “Il ministro ha il dovere di riferire in Parlamento tutti i dettagli di questa torbida vicenda, a partire dalle numerose informazioni a cui la dottoressa Boccia ha potuto accedere nel corso della sua indebita partecipazione a diverse missioni e incontri istituzionali”. Sul Fatto di domani leggerete molte altre notizie che riguardano il caso Boccia-Sangiuliano: il portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli, ha presentato un esposto in Procura.
MOVIMENTO 5S, GRILLO DI NUOVO CONTRO CONTE. È SPACCATURA TOTALE. Con un nuovo post pubblicato stamani sul suo blog, il fondatore torna ad attaccare l’ex premier, in vista dell’assemblea costituente che si terrà il prossimo mese: “Ormai è chiaro come il sole – scrive –: a ottobre vi troverete davanti a un bivio, costretti a scegliere tra due visioni opposte di cosa debba essere il Movimento 5 Stelle. La prima è di una politica che nasce dal basso, e non da politici di professione, la seconda è quella di Giuseppe Conte”. Grillo sottolinea poi come i principi fondativi, creati da lui e da Gianroberto Casaleggio e di cui lui stesso è garante, sono “inviolabili” perché “se vengono scardinati fanno crollare le fondamenta di una casa che mattone dopo mattone abbiamo costruito insieme a voi in tutti questi anni”. I riferimenti sono, dunque, al nome, al simbolo e alla regola dei due mandati. Poi l’accusa diretta: “Ad oggi non mi sembra si stia compiendo un’opera di rinnovamento, ma un’opera di abbattimento, per costruire qualcosa di totalmente nuovo, che nulla ha a che spartire con il Movimento”. Più tardi è arrivata la replica, a firma del deputato M5S Alfonso Colucci, che riveste il ruolo di Organo di controllo del Movimento: la regola dei due mandati per gli eletti “non è contenuta nello Statuto ma nel codice etico”, e quindi non è materia del garante. Quanto al simbolo, Conte “non ha mai sostenuto di volerlo cambiare”. Secondo Colucci, i poteri di Grillo sarebbero privi di efficacia giuridica. Insomma, la spaccatura è conclamata: sul giornale di domani capiremo in che direzione sta andando il Movimento.
FRANCIA, IL PRESIDENTE MACRON NOMINA BARNIER PRIMO MINISTRO. BARDELLA (RN): “LO GIUDICHEREMO DAL PROGRAMMA”. MELENCHON (FRANCE INSOUMISE): “L’ELEZIONE È STATA RUBATA”. Il presidente Macron prova a far uscire dal guado la Francia senza un governo, e nomina Michel Barnier come primo ministro. “L’ha incaricato di costituire un governo di unità al servizio del paese e dei francesi”, si legge nel comunicato dell’Eliseo. Da destra e sinistra arrivano immediate le reazioni. Il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella, che ha raccolto il testimone da Marine Le Pen, assicura che il suo partito “giudicherà il discorso di politica generale” del nuovo premier prima di decidere se votare o meno la fiducia al governo. “Chiederemo che le emergenze dei francesi, il potere d’acquisto, la sicurezza, l’immigrazione, siano finalmente affrontate – ha scritto Bardella su X – e ci riserviamo qualsiasi strumento politico di azione se così non sarà nelle prossime settimane”. Più drastico il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon: “Michel Barnier non viene dal Nuovo Fronte Popolare che ha vinto le elezioni, ma da un partito che ha preso meno voti di tutti. L’elezione è stata rubata. Esorto alla mobilitazione più massiccia possibile per la manifestazione del 7 settembre”. Sul Fatto di domani potrete leggere le ultime novità sulla situazione politica francese.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Guerra Russia-Ucraina. Putin: “Mai rifiutato di negoziare”. Kiev: “Vuole solo la nostra resa”. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che Mosca non ha “mai rifiutato” di “negoziare” con Kiev, ma “sulla base di documenti concordati e di fatto siglati a Istanbul” nel 2022 e non “sulla base di richieste effimere”. La replica arriva dal capo del Centro per la lotta alla disinformazione dell’Ucraina, Andriy Kovalenko: “Non dobbiamo confondere i concetti di pace e di resa, perché è la resa dell’Ucraina che Putin vuole. È Putin che rivendica i nostri territori e li annette alla Russia. Abbiamo bisogno di pace, ma di una pace giusta, secondo il diritto internazionale, per la quale Putin non è pronto. Tutti i discorsi su Istanbul 2022 non riporteranno indietro la Bakhmut distrutta, quindi sta mentendo. Ha bisogno della nostra resa”.
Guerra Israele-Hamas, gli islamisti chiedono più di 150 ergastolani per liberare cinque soldatesse. Barak Ravid, reporter di Walla e Axios, ha riportato l’indiscrezione ricevuta da alti funzionari Usa, secondo cui durante i colloqui in Qatar della scorsa settimana per una tregua, Hamas ha fatto marcia indietro rispetto alle richieste precedenti, e ha chiesto il rilascio di un più alto numero di detenuti palestinesi all’ergastolo, in cambio delle cinque soldatesse prigioniere a Gaza. Nonostante tutto, secondo diverse fonti, il dialogo procede e un piano sarebbe pronto “al 90%”.
Maltempo in Italia, nubifragi al Nord, 50 persone isolate in Val Susa. L’ondata di pioggia ha piegato Piemonte e Lombardia. In Val Susa, almeno 5o persone sono rimaste isolate, e c’è anche un disperso.. A Milano il rientro dalle ferie è tra i più difficili con strade allagate e disagi nella metropolitana. Il Seveso ha esondato.
Bologna, lite tra minorenni: sedicenne ucciso da un coetaneo. La vittima si chiamava Fallou Sal, di mamma italiana e papà senegalese. Ad ucciderlo a coltellate è stato un diciassettenne. Secondo una prima ricostruzione, Fallou era in compagnia di un amico in via Saffi, dove si era recato per un “chiarimento” dopo una lite via social con il terzo ragazzo, che è stato arrestato per l’omicidio.
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