FRANCIA, ALLA VIGILIA DEL VOTO L’ULTRA DESTRA DI LE PEN STRIZZA L’OCCHIO A PUTIN. IL PREMIER ATTAL: “GLI AVVERSARI DIFFONDONO NOTIZIE FALSE”. Si torna alle urne domani in Francia, per il secondo turno delle elezioni. Nella prima tornata, il Rassemblement National di Marine Le Pen ha ottenuto il 33% delle preferenze, inseguita dal Nuovo fronte popolare – l’alleanza delle sinistre – e dalla formazione del presidente Macron, staccata al 21%. Come già accaduto oltralpe, quando si paventa il pericolo di un governo di estrema destra le forze repubblicane fanno quadrato. E così c’è stata la rinuncia dei desistenti – più di 200 – per evitare la dispersione del voto nelle sfide a tre e fermare i candidati di RN. Oggi, Marine Le Pen ha giocato la carta della guerra in Ucraina, in polemica con gli annunci precedenti, e poi in parte smentiti, di Macron. In una intervista alla Cnn, Le Pen assieme al candidato premier Jordan Bardella, afferma che impedirà a Kiev di utilizzare le armi a lungo raggio fornite dalla Francia, per colpire i territori all’interno della Russia e che ostacolerà la proposta di Macron di mandare istruttori francesi sul suolo ucraino. “Se Emmanuel Macron vuole inviare truppe in Ucraina e il primo ministro è contrario, allora non ci saranno truppe in Ucraina. Il premier ha l’ultima parola”. Il clima è teso: il primo ministro Gabriel Attal, ha denunciato “metodi trumpiani” e diffusione di notizie infondate dopo la pubblicazione da parte del Journal du Dimanche di un articolo in cui si afferma che il governo starebbe per sospendere la controversa legge sull’immigrazione. Bardella, ha subito ripreso l’articolo per invitare, su X, a “impedire” una “coalizione Macron-Mélenchon sotto il controllo dell’estrema sinistra”. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sui ballottaggi e un reportage da Nizza. Le prime proiezioni dei sondaggi sono attese alla chiusura dei seggi domani alle 20, mentre i primi risultati ufficiali arriveranno tra domenica notte e lunedì.
STATI UNITI, DEPUTATI DEM ESASPERATI DAL PRESIDENTE BIDEN CHE NON SI RITIRA. ALTRI FINANZIATORI DISPOSTI A SBORSARE DUE MILIONI DI DOLLARI PER PRIMARIE-LAMPO. L’intervista del presidente Joe Biden alla Abc – durante la quale ha ribadito che non intende ritirarsi dalla sfida con il repubblicano Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca – ha generato esasperazione tra i deputati dem. Biden durante il colloquio ha negato i problemi di salute minimizzando sulla sua età, e minimizzando i sondaggi che lo vedono indietro rispetto a Trump, con il quale ha avuto un dibattito dagli esiti pessimi. “Negare il problema non è una soluzione o una strada per convincere gli elettori che ha la capacità e la visione per altri quattro anni”, afferma un deputato democratico al magazine Politico. L’intervista “non ha fornito alcuna ispirazione, non ha cambiato nulla”, ha aggiunto un altro con Axios. Alla sfiducia crescente tra i democratici si affianca il problema della raccolta fondi: 168 finanziatori della campagna di Biden hanno già tirato il freno a mano e nelle ultime ore sono saltati due appuntamenti, uno in Wisconsin e l’altro in Texas. Il Washington Post racconta che alcuni donatori democratici, guidati dall’ex amministratore delegato di Intuit e PayPal, Bill Harris, metteranno a disposizione due milioni di dollari per organizzare primarie-lampo tra i possibili sostituti, nel caso in cui Joe Biden decidesse di ritirarsi. Sul giornale di domani leggerete altre novità sulla campagna per la Casa Bianca, e una intervista al politologo Larry Sabato.
IL CASO FORTI, L’INDAGINE DEL GARANTE DEI DETENUTI. MELONI CONTINUA A TACERE. “Il mio assistito smentisce nel modo più assoluto le notizie apparse su organi di stampa nelle quali qualcuno lo accuserebbe di aver richiesto interventi in relazione ad articoli contro la sua persona”: lo ha detto ieri sera l’avvocato di Forti, Andrea Radice. In ogni caso, l’intervento del Garante dei detenuti prosegue per accertare quanto accaduto. E non solo relativamente all’eventualità che l’ex surfista abbia chiesto a un altro detenuto del carcere di Verona di mettere a tacere Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e un’altra persona (gli unici che hanno polemizzato con l’accoglienza che gli è riservata al suo arrivo in Italia); ma anche sulle stesse condizioni carcerarie di Forti, dopo la foto pubblicata con il parlamentare di FdI Andrea Di Giuseppe e l’intervista rilasciata a Bruno Vespa. La Procura del capoluogo veneto ha aperto un fascicolo “modello 45”, cioè senza indagati né ipotesi di reato, e ha già ascoltato tre testimoni. La premier Meloni, invece, chiamata in causa da molti parlamentari dell’opposizione, continua a non dire una parola. Sul giornale di domani, torneremo sul caso analizzando il modus operandi e la storia del personaggio, che sconta una condanna all’ergastolo per omicidio senza condizionale, comminata da una giuria popolare del tribunale di Miami. La sentenza definitiva riguarda l’omicidio di Dale Pike, imprenditore australiano, ucciso con due colpi di pistola alla testa nel 1998 su una spiaggia di Miami.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Carceri, 50 suicidi dall’inizio dell’anno. Sono 50 le persone detenute che si sono tolte la vita dall’inizio dell’anno in Italia. Il dato, aggiornato al 5 luglio, è diffuso dal Garante nazionale. “Si tratta di un dato elevato rispetto allo stesso mese di luglio del 2023 e 2022 in cui se ne registrarono 34 (con un aumento di 16 decessi). Si tratta di 48 uomini e 2 donne, 27 sono italiani e 23 stranieri, provenienti da 14 diversi Paesi”. Delle persone che si sono tolte la vita, 19 (il 38%) erano in attesa di giudizio. L’età media delle vittime è di circa 39 anni.
Latina, mobilitazione contro il caporalato. Landini (Cgil): “Serve l’indice di coerenza”. “Mobilitiamoci contro la disumanità” è il titolo della manifestazione che si è svolta Latina a seguito della morte di Satnam Singh; il bracciante ha perso la vita dopo un incidente che gli ha tranciato un braccio, nell’indifferenza di chi lo aveva assunto. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco ha annunciato che il sindacato presenterà un esposto in Procura: “Nella legge contro il caporalato va inserito l’indice di coerenza. Introdurre questo semplice criterio, che grazie alla nostra lotta, è stato introdotto nell’edilizia, significa che tutti sanno che qualsiasi azienda per fare quella produzione ha bisogno di X persone che fanno otto ore al giorno pagate con il contratto”.
Guerra Israele-Hamas, gli islamisti aprono alla tregua sulle basi del piano Usa. Hamas ha dato un primo via libera al piano elaborato dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden per il cessate il fuoco di sei settimane nella Striscia di Gaza in cambio della liberazione di numerosi ostaggi, tra cui donne, anziani e feriti. A loro volta, gli islamisti in cambio riavranno dallo Stato ebraico centinaia di detenuti palestinesi. A confermare questa apertura al Times of Israel sono state due fonti, una di Hamas e una egiziana. Secondo questi funzionari che hanno chiesto di mantenere l’anonimato, durante il cessate il fuoco “pieno e completo” di sei settimane, le forze israeliane si ritirerebbero dalle aree densamente popolate di Gaza e consentirebbero il ritorno degli sfollati nel nord della Striscia.
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