Sul Fatto di domani in primo piano la partita politica intorno al Recovery Fund, dopo che nel pomeriggio è circolata la bozza del documento sul tavolo del Consiglio dei Ministri: per ora ammontano a 196 miliardi (di cui 80 al green, 45 al digitale) le risorse previste per le sei macro-aree del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una partita, unita a quella della riforma del Mes, su cui si gioca la tenuta della maggioranza: da un lato Italia Viva, dall’altro i “ribelli” del Movimento potrebbero far barcollare il governo. Cercheremo di capire, allora, come saranno ripartiti mercoledì i voti di Palazzo Madama. Antonio Padellaro, in un commento che di seguito anticipiamo, ci illustrerà il rischio che tutto questo ricada sulla pelle dei malati di Covid.
Il nostro Focus sarà dedicato allora a come e da quale struttura verranno gestiti i soldi europei. Ci occuperemo anche del cashback: domani è il giorno della partenza per la nuova misura adottata dal governo ma già oggi la app Io, necessaria per registrare i pagamenti elettronici e vedersi restituire una percentuale degli acquisti effettuati, è andata in tilt.
Nelle pagine della Politica, poi, cercheremo di capire che fine hanno fatto i parlamentari furbetti del bonus Inps.
Tornando al virus, oltre alla notizia che la ministra Lamorgese è risultata positiva (Di Maio e Bonafede in isolamento) , con Report faremo un passo avanti nella vicenda Ranieri Guerra-Piano pandemico nazionale. Un approfondimento particolare merita poi la Lombardia, dove prosegue la “vaccino story” e dove il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha annunciato oggi la propria ricandidatura. I rapporti Stato-Regioni, e la modifica del Titolo V della Carta, saranno al centro di un’intervista di Silvia Truzzi al costituzionalista Ugo De Siervo.
Gli Esteri ci porteranno in Francia, per raccontarci dell’incontro tra il presidente Macron e l’omologo egiziano Al Sisi, nel giorno in cui è stata riconfermata la detenzione per Patrick Zaki. Scopriremo perché a Parigi serve avere una sponda nel Mediterraneo.
Nella sezione Radar Gad Lerner ricorderà Lidia Menapace, morta oggi a 96 anni per le complicazioni del Covid, e con lei tutti gli ultimi partigiani che ci stanno lasciando. Infine il Secondo Tempo, con la divertente analisi di Nanni Delbecchi alla prima della Scala e le celebrazioni (domani) dei 40 anni dalla morte di John Lennon.
I personaggi da Pincio che giocano con le nostre vite
di Antonio Padellaro
Che differenza passa tra la rissa del Pincio e la rissa intorno al Mes? Nel primo caso le bande di ragazzetti idioti che si menano giocano con le loro vite. Nel secondo, la politica protagonista dell’inverecondo spettacolo scherza con le esistenze di noi tutti. Non è un paragone così azzardato visto che siamo una nazione sull’orlo di un crollo nervoso, come dimostrato tra l’altro dall’impennata di ansiolitici e antidepressivi venduti nelle farmacie con la seconda ondata Covid. Prendete un italiano qualunque che da quasi un anno si sbatte con la sua famiglia, tra contagi e lockdown. Stretto nella tenaglia di mascherine, tamponi e regioni variamente colorate. Massacrato dalla crisi economica. Stressato dal presente. Angosciato dal futuro prossimo (e forse remoto), con un orizzonte di terze, e forse quarte ondate pandemiche. Assillato dal lavoro che non c’è, dai soldi che non ci sono più. Nei primi mesi dell’incubo (da marzo fino a primavera inoltrata) si sopravviveva con un paio di punti di riferimento. Lo spirito collettivo che trasmetteva sentimenti forse confusi ma positivi. Nell’incitarsi a tenere duro, nella coesione nazionale del ce la faremo, del tricolore sui balconi. E poi c’era un governo che sembrava comunque un punto di riferimento, guidato da un premier che non avendo la fama di un Churchill o di un De Gaulle era pronto a farsi carico di decisioni senza precedenti, a tutela della salute pubblica. Nel consueto sottofondo, le proteste dell’opposizione e i rumori molesti dei negazionisti (spesso un tutt’uno) non mutavano granché la percezione della vasta maggioranza del paese sulla direzione di marcia da seguire. Ma oggi basta aprire un giornale, o guardare un tg, o consultare un sito per essere investiti da un frastuono iracondo, da una oscena cacofonia di minacce, ricatti e ripicche. Solo che questa volta a strillare, a mulinare le braccia, a strattonare non sono tanto i soliti sovranisti, o i picchiatelli del no Covid ma i partiti della maggioranza di governo.
(continua a leggere sul giornale di domani)
Calano, come ogni lunedì, i contagi da coronavirus in Italia e questo per il minor numero di tamponi effettuati nel weekend (111.217). Secondo gli ultimi dati forniti dal ministero della Salute, sono 13.720 le persone positive. Ma per il secondo giorno consecutivo aumenta il tasso di positività: 12,3%, in aumento dello 0,8%. Cala il numero delle vittime che scende dalle 662 di ieri alle 528 di oggi. Intanto il governo diffida l’Abruzzo per l’addio alla zona rossa. “Giallo rafforzato” in Molise. Ricciardi: “Non abbassare la guardia. Dicembre e gennaio saranno terribili”.
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