GUERRA RUSSIA-UCRAINA, MISSILE SU OSPEDALE PEDIATRICO DI KIEV: 17 MORTI E ACCUSE INCROCIATE. L’UE: “NESSUN MANDATO A ORBAN PER VIAGGIO IN CINA”. L’ennesima tragedia di una guerra che dura ormai da due anni e cinque mesi è avvenuta nella capitale, presa di mira dai missili russi. Uno di questi è finito sull’ospedale pediatrico, dove sono ricoverati anche i bambini colpiti da tumore. Per i servizi segreti ucraini non ci sono dubbi: si è trattato di una bomba sparata da Mosca, che ha causato 17 morti; 36 sono le vittime complessive – e 137 feriti – se si contano i bombardamenti nelle altre città. Dal Cremlino forniscono un’altra versione: sono state raggiunte solo basi militari nemiche, è stato un missile della contraerea ucraina a finire sul nosocomio. In questo contesto, c’è pure la polemica politica, Il premier ungherese Orban che ha iniziato il semestre di presidenza del Consiglio Ue – dopo la visita a Mosca – si è recato a Pechino per discutere della guerra nell’Est, sostenendo che il presidente Putin non può uscire sconfitto. Il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer ha sottolineato che “Orban non ha alcun mandato per rappresentare l’Ue durante visite” come quelle effettuate a Mosca o a Pechino. Sul Fatto di domani leggerete le ultime sulla guerra con un reportage dalla capitale ucraina e sul nuovo patto tra Kiev e Varsavia: la Polonia potrà abbattere missili russi che sorvolino il suo spazio aereo, e addestrerà una Legione ucraina.
FRANCIA, L’ALLEANZA DI SINISTRA CERCA UN PREMIER. EUROPA, LE PEN E SALVINI MOLLANO GIORGIA, BARDELLA CAPOGRUPPO DEI PATRIOTI CON VANNACCI VICE. Allontanato lo spettro di una vittoria elettorale dell’ultra destra di Marine Le Pen e del suo Rassemblement National, ora l’alleanza del Nuovo Fronte Popolare deve fare le sue scelte: una su tutte, individuare un possibile premier.I socialisti hanno detto che faranno la loro proposta durante la settimana: cresce la tentazione di mettere da parte le aspirazioni di Melenchon, leader di La France Insoumise. La stessa deputata di LFI, Clémentine Autain dopo il successo di ieri aveva invitato i deputati della gauche a riunirsi oggi per votare su un primo ministro unitario da proporre al presidente Macron che non sia “né François Hollande né Jean-Luc Mélenchon”. Intanto, il capo dell’Eliseo ha chiesto oggi al premier Attal di rimanere in carica, rifiutando le dimissioni di rito. Le conseguenze in Europa del voto francese non rafforzano Giorgia Meloni e la sua destra: il partito di Le Pen e la Lega hanno aderito ai Patrioti per l’Europa; gli eurodeputati hanno eletto Jordan Bardella come capogruppo con sei vice, tra cui Roberto Vannacci. Con 84 rappresentanti, i Patrioti sono il terzo gruppo all’Eurocamera. Sul giornale di domani leggerete le ultime notizie sulle elezioni in Francia, le polemiche in Italia per come la Rai ha snobbato l’evento, e le ripercussioni sugli schieramenti a Bruxelles.
STATI UNITI, SETTIMANA CRUCIALE PER BIDEN. LUI SCRIVE AI DEM: “NON MI RITIRO. CHI NON MI VUOLE, MI SFIDI ALLA CONVENTION”. Joe Biden insiste nel respingere gli inviti a lasciare la corsa alla Casa Bianca. In una lettera ai democratici, il presidente ribadisce che non correrebbe se non credesse di essere la persona migliore a battere Donald Trump. Biden quindi esorta il partito a ritrovare unità. Secondo il magazine Politico, il presidente ha deciso una strategia, che poi è la stessa utilizzata nel 2020: attaccare la classe dirigente più elitaria del Partito democratico, e far leva sulla sua base di afroamericani e sugli alleati del sindacato. Attualmente, sono undici, come riporta la Cnn, i deputati democratici al Congresso che hanno chiesto a Biden di abbandonare la corsa elettorale in vista del voto di novembre. Inoltre, più di 160 investitori hanno bloccato le donazioni. Biden di rimando ha sfidato chi non lo vuole: “Si candidi e mi affronti alla convention democratica”. La settimana appare cruciale: il capo della Casa Bianca sarà al vertice Nato a Washington, poi giovedì terrà una conferenza stampa alla quale prenderanno parte i cronisti dei quotidiani più importanti, tra cui il New York Times, che ha chiesto al presidente d fare un passo indietro. Sul giornale di domani troverete un focus su Biden, le sue gaffe durante il mandato da presidente, e una anticipazione del libro “Rimbabiden” di Roberto Zanni, edito da Paper First.
STRAGE DI BOLOGNA, ATTESA LA SENTENZA D’APPELLO PER PAOLO BELLINI. L’ESTREMISTA NERO: “SE COLPEVOLE, AVREI CONFESSATO”. Questione di ore, per la sentenza della Corte d’assise d’appello di Bologna sulla “primula nera” Paolo Bellini, accusato per la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. L’ex esponente dell’estrema destra e militante di Avanguardia nazionale, in primo grado era già stato condannato all’ergastolo come autore materiale dell’attentato. Con Bellini, altri due imputati sono in attesa di giudizio: l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel (già condannato a sei anni per depistaggio) e Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini in via Gradoli a Roma, condannato a 4 anni per false informazioni al Pm. L’accusa aveva chiesto di confermare le sentenze di primo grado. Questa mattina, in udienza, Segatel ha respinto le accuse. Anche Bellini ha ribadito la sua innocenza: “Se fossi implicato nella strage lo avrei confessato, non mi sarebbe cambiato nulla, il marchio di stragista mi era già stato affisso”. Bellini ha rilasciato dichiarazioni spontanee per circa tre ore. Ha rilanciato la pista straniera per la strage chiamando in causa il Mossad, l’ex procuratore di Bologna Ugo Sisti e il caso di Abu Saleh. Infine ha cercato di confutare la testimonianza dell’ex moglie, che ha sconfessato il suo alibi riconoscendolo in un video girato alla stazione di Bologna, poco dopo lo scoppio della bomba.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Omicidio Giulia Cecchettin, Turetta subito a processo: niente udienza preliminare. L’appuntamento con il Gup era previsto il 15 e 18 luglio, ma l’imputato ha accettato di andare direttamente a processo in Corte d’Assise. La decisione “segue a un percorso di maturazione personale del gravissimo delitto commesso, e alla volontà che la giustizia faccia il proprio corso nei tempi più rapidi possibili e nell’interesse di tutti”, ha riferito il difensore Giovanni Caruso. Turetta ha rinunciato, almeno fino al dibattimento processuale, anche alla perizia psichiatrica. Il Tribunale di Venezia fisserà la prima udienza, probabilmente a settembre. Turetta risponderà delle accuse di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking. Il femminicidio di Giulia Cecchettin fu commesso l’11 novembre 2023. Turetta è detenuto nel carcere di Verona Montorio dal 25 novembre scorso.
Toti, udienza al Riesame per la revoca dei domiciliari. Parere negativo dei pm: “Può influenzare i testimoni”. L’avvocato del governatore ligure, Stefano Savi, ha chiesto la fine degli arresti domiciliari oppure una misura più tenue: cioè l’obbligo di dimora ad Ameglia (il comune nello Spezzino dove Toti risiede) o il divieto di dimora a Genova. I pubblici ministeri si sono espressi per il “no”, la decisione dei giudici arriverà entro un paio di giorni. Giovanni Toti è ai domiciliari dal 7 maggio scorso.
Aeroporto di Malpensa intitolato a Berlusconi, si mobilitano i Giovani Dem: oltre 10mila firme in mezza giornata. La petizione su change.org si rivolge a Giorgia Meloni e Matteo Salvini e descrive l’aeroporto di Malpensa come “porta della Lombardia al mondo”, “crocevia per milioni di viaggiatori”, dunque “orgoglio italiano” che “non può essere intitolato a una figura così divisiva e controversa”. I giovani dem della Lombardia hanno lanciato la raccolta firme appena si è diffusa la notizia che Enac e il ministero dei Trasporti di Salvini avrebbero intitolato l’aeroporto a Silvio Berlusconi.
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Ecco la riforma dell’università: il precariato diventa à-la-carte
di Leonardo Bison
La nuova, l’ennesima, riforma dell’Università è ormai alle viste. Sarà in due parti. Nei primi giorni di giugno infatti, mentre ancora i rettori parlavano di come sgomberare le Università dalle occupazioni, il Consiglio dei ministri approvava un disegno di legge (Semplificazioni) che contiene una delega al governo per adottare “decreti legislativi per il riordino e il riassetto delle disposizioni legislative in materia di formazione superiore e ricerca”. Delega ampia, dal riordino di organizzazione e governance al reclutamento, agli assetti istituzionali: “Una razionalizzazione delle misure esistenti (nell’ambito, di una semplificazione del corpus normativo in materia di università), non riforme o revisioni” secondo il Mur, contattato.
(Continua)
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