TOTI INTERCETTATO: “BISOGNA FARE IL GIRO DI TUTTI I GRANDI DEL PORTO”. E LE INDAGINI SI ALLARGANO AD ALTRI IMPRENDITORI. SEQUESTRATI 220MILA EURO IN CONTANTI IN CASA DI SPINELLI. Non ci sono solo Aldo Spinelli e gli imprenditori iscritti nel registro degli indagati ad aver finanziato le campagne elettorali del governatore della Liguria finito ieri agli domiciliari per corruzione. La Procura di Genova sta allargando le indagini sul fronte della logistica portuale e dei trasporti: nel registro degli indagati sono finiti altri 10 nomi, tra cui Paolo Piacenza, dall’8 settembre 2023 commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Nell’ordinanza di custodia la gip Paola Faggioni accenna alla “sorprendente disinvoltura con cui Toti manifesta il proposito di ricorrere a richieste di denaro agli imprenditori, sfruttando la momentanea soddisfazione per gli obiettivi imprenditoriali realizzati anche in seguito al proprio intervento”. E parla di una “emersione di ulteriori vicende (ancora oggetto di approfondimenti investigativi) che hanno visto il coinvolgimento di ulteriori imprenditori”. Intanto la Finanza ha sequestrato 220 mila euro in contanti e valuta estera in casa dell’imprenditore Aldo Spinelli. Sul Fatto di domani continueremo a raccontarvi le centinaia di pagine che costituiscono l’ordinanza della Procura di Genova, che ha scoperchiato il presunto sistema di tangenti. Sistema di fronte al quale la politica non risponde o risponde timidamente. Giorgia Meloni prosegue nella linea del silenzio; a parlare per FdI è il responsabile organizzazione, Giovanni Donzelli: “Se Toti avesse agito come Emiliano ne avremmo chiesto le dimissioni”, ha detto avvicinando il caso del governatore pugliese, che non risulta indagato in nessuna delle ultime inchieste, a quella dell’omologo ligure, arrestato. Per Matteo Salvini le dimissioni sarebbero “una resa”. Sull’altro fronte, a parlare è stata la segretaria dem Elly Schlein che, dopo aver sottolineato il suo garantismo, ha parlato di “opportunità politica”, per Toti, di fare un passo indietro.
GUERRA RUSSIA-UCRAINA, STOLTENBERG: “LA NATO NON SCHIERERÀ SUE TRUPPE”. KIEV DECIDE DI ARRUOLARE I DETENUTI. “La Nato non ha intenzione di schierare forze in Ucraina. Quando ho visitato l’Ucraina la scorsa settimana, gli ucraini non hanno chiesto truppe Nato, ma più supporto”. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, torna sulla questione degli aiuti militari a Kiev, durante la sua visita a Roma. Per l’Italia, che di recente ha messo a disposizione un sistema di difesa Samp-T, Stoltenberg ha parole positive: “Un alleato-chiave, gioca un ruolo molto importante da presidente del G7” e conferma che con la premier Giorgia Meloni ha discusso dei “preparativi per il vertice Nato di luglio. Quando i leader si incontreranno a Washington, prenderemo ulteriori decisioni per sostenere l’Ucraina e rafforzare le nostre difese”. Intanto, i Rappresentanti Permanenti dei 27 hanno raggiunto un “accordo di principio” sull’uso degli extraprofitti dei beni russi congelati, da destinare per gli aiuti militari all’Ucraina. Sul piano diplomatico, scontro tra Londra e Mosca; il governo britannico ha annunciato l’espulsione dell’addetto militare presso l’ambasciata russa, definito “un ufficiale dell’intelligence non dichiarato”. Il Cremlino prepara una risposta. Il conflitto fa registrare piccoli ma costanti progressi dei russi sul fronte Est, mentre Kiev, in attesa dei rifornimenti bellici occidentali, è alle prese con la carenza di truppe; tanto che il Parlamento ha approvato un disegno di legge per la mobilitazione volontaria di alcune categorie di detenuti, che non abbiano compiuto reati gravi. Sul giornale di domani leggerete altre notizie e la richiesta dell’opposizione in Italia di avere chiarimenti sull’invio delle armi in Ucraina.
GUERRA ISRAELE-HAMAS: USA CONTRARI ALL’OPERAZIONE A RAFAH BLOCCANO INVIO DI ARMI. L’IDF: “COMBATTIMENTI A GAZA DURERANNO UN ANNO”. Niente di fatto ai colloqui al Cairo tra i mediatori egiziani e del Qatar, gli Usa e gli esponenti di Hamas e quelli dello Stato ebraico. Secondo gli islamisti, il premier israeliano Netanyahu “è tornato al punto di partenza”. A sua volta da Tel Aviv si accusa Hamas di mescolare le carte con falsi annunci positivi sugli accordi per un cessate-il-fuoco al solo scopo di prendere tempo. Sono trascorsi 215 giorni di conflitto, che è scaturito dal massacro firmato da Hamas il 7 ottobre, con 1.200 morti e la cattura di centinaia di ostaggi. Proprio su di loro fanno leva gli islamisti: “Le famiglie dei prigionieri israeliani devono sapere che l’attuale ciclo di negoziati potrebbe essere l’ultima opportunità per riavere i loro figli”. L’esercito israeliano si prepara per l’operazione a Rafah, più volte annunciata da Netanyahu e verso cui gli Stati Uniti e la maggior parte degli alleati si sono detti contrari per la presenza nell’area di un milione di civili. “Siamo stati chiari sin dall’inizio nel dire che Israele non doveva lanciare un’ampia offensiva contro Rafah, senza proteggere i civili che si trovano sul campo di battaglia” ha affermato al Congresso Lloyd Austin, segretario alla Difesa, confermando che un invio di armi verso Israele è stato bloccato. Il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari, al quotidiano Yedioth Ahronot delinea questo scenario: “Non inganneremo l’opinione pubblica: anche dopo che ci saremo presi cura di Rafah, ci sarà il terrorismo. Hamas si sposterà a nord e si riorganizzerà”. Hagari ha aggiunto che l’Idf “ha presentato un piano al governo per combattimenti a Gaza che dovrebbero durare un anno”. Sul Fatto di domani leggerete ulteriori notizie e una nuova puntata del diario da Tel Aviv di Manuela Dviri.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Astrazeneca ritira il vaccino anti Covid-19. L’azienda britannico-svedese ha motivato la decisione facendo riferimento all’eccedenza di vaccini aggiornati disponibili. Ieri l’Agenzia europea del farmaco ha emesso un avviso secondo cui il vaccino non è più autorizzato all’uso: secondo il Guardian, nonostante il vaccino sia risultato complessivamente sicuro ed efficace, comportava il rischio di trombosi.
Lite Mentana-Gruber, interviene Cairo. Con una nota che sembra dare un colpo al cerchio e uno alla botte, l’editore de La7 è intervenuto sullo scontro tra il direttore del Tg e la conduttrice di Ottoemezzo: “La7 sta conseguendo ottimi risultati grazie al contributo di tutti. Per questo è fondamentale che non venga mai a mancare il rispetto reciproco. Così come è fondamentale che non manchi il rispetto verso un’Azienda che ha nei suoi valori fondanti la libertà di espressione e l’autonomia responsabile dei suoi conduttori e giornalisti”, ha scritto Cairo. I due hanno risposto accomodanti “Sottoscrivo” e “condivido”. Sul giornale il commento di Selvaggia Lucarelli.
Milano, stilista trovata impiccata, definitiva l’assoluzione del fidanzato. Il 31 maggio 2016 Carlotta Benusiglio, 37 anni, stilista, fu trovata senza vita, impiccata con una sciarpa ad un albero di piazza Napoli. Oggi i giudici della prima sezione penale della Cassazione hanno rigettato il ricorso della Procura generale contro l’assoluzione di Marco Venturi, fidanzato della vittima, pronunciata dalla Corte di Assise di Appello. In primo grado Venturi era stato condannato a sei anni per “morte come conseguenza di altro reato”, ovvero per stalking nei confronti della donna.
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