L’ITALIA SCENDE IN PIAZZA PER LA PACE. Mentre in Ucraina la situazione si fa sempre più pericolosa, in Italia c’è chi scende in piazza per una pace che sembra ancora lontana. Ad Assisi il mondo cattolico sfila per chiedere la fine delle ostilità. Sul giornale di domani un reportage di Tommaso Rodano dalla città umbra e l’intervista a frate Giulio Cesareo, direttore dell’ufficio comunicazione del Sacro Convento, secondo cui “c’è l’illusione diffusa che la guerra possa essere una soluzione” e rilancia l’importanza di far crescere “il germoglio della pace” anche attraverso una grande manifestazione. Si parla di pace anche a Roma, dove la Cgil ha organizzato una manifestazione che ha come tema centrale il lavoro, ma le bandiere arcobaleno sono da sempre un vessillo presente nelle piazze del sindacato (per Landini “si sottovaluta che la guerra possa diventare nucleare, non possiamo restare a guardare”). Poi c’è una new entry nelle file del pacifismo: Vincenzo De Luca che ha indetto per il 28 un corteo contro la guerra a Napoli. “Ci stiamo avviando verso una guerra nucleare. Non è possibile e dobbiamo reagire per costruire la pace”, ha detto il governatore campano. Sul Fatto di domani anche una riflessione sul fatto che chi partecipa (o si dice a favore) alle iniziative per la pace viene bollato dai giornaloni come “putiniano”. ma leggerete anche l’intervista a Eva Cantarella, secondo cui la sinistra ha perso le elezioni perché si è dimenticata la lotta alle disuguaglianze e rimpiange il mancato accordo coi 5S.
REGALO DI COMPLEANNO A PUTIN: KIEV FA SALTARE IL PONTE PER LA CRIMEA. “Se avessimo avuto la capacità di attaccare il ponte di Kerch, l’avremmo già fatto”. Era il 21 aprile quando Danilov, segretario del consiglio di sicurezza ucraino, disse queste parole. Oggi il ponte che porta in Crimea è stato fatto saltare in aria dagli ucraini con un camion pieno di esplosivo. Un obiettivo strategico, visto che da lì passavano anche i treni carichi di armi russe per rifornire il fronte. E anche un obiettivo simbolico a cui Kiev pensa da tempo, tanto che le poste ucraine emetteranno un francobollo per celebrare la caduta dell’importante via di comunicazione. Kiev ha ironizzato con un “buon compleanno presidente”, questo perché l’operazione è stata portata a termine proprio nel giorno in cui Putin compie 70 anni. Un duro colpo per Mosca, che oggi ha nominato il generale Serghei Suroviki a capo delle truppe russe in Ucraina. Un personaggio, secondo l’intelligence britannica, famoso per la sua “corruzione e brutalità”. Sul Fatto di domani ne parleremo anche con Ian Garner, autore del libro Generazione Z.
IL GAS ALLE STELLE COLPISCE GLI OSPEDALI. Il rincaro a doppia cifra dell’energia sta mettendo a dura prova cittadini e imprese. Ma c’è anche un altro settore fondamentale che sta soffrendo, quello della sanità. Sul fatto di domani leggerete un’ampia inchiesta sugli ospedali, in sofferenza, oltre che per il covid, anche per la bolletta che sta facendo lievitare i costi. Il Gemelli di Roma, per fare un esempio, nel 2021 ha pagato 13 milioni di euro di energia, quest’anno ne dovrà tirare fuori 22. come vedremo ci sono casi di rincari fino al 500%. E tutto questo mentre l’Europa non riesce a trovare una risposta comune alla stangata energetica. Sul Fatto di domani vedremo che sta succedendo sul fronte prezzi, visto che il prezzo del gas questi giorni è in caduta anche per via del calo della domanda.
DOPO IL FLOP VACCINI IN LOMBARDIA, C’È CHI VUOLE BERTOLASO ALLA SALUTE. La strada per assegnare le pedine al nuovo governo si fa sempre più stretta. E in salita. Oggi Giorgia Meloni e Matteo Salvini sono giunti ad Arcore per parlare di ministri a casa di Silvio Berlusconi. Il primo nodo da sciogliere è quello della presidenza di Camera e Senato che la destra vorrebbe per se, rompendo la consuetudine di lasciare una delle due cariche all’opposizione: Giorgia vorrebbe il leghista Giorgetti al Senato, nome che però non piace affatto al segretario del carroccio, Matteo Salvini. Poi c’è l’ipotesi La Russa. Per quanto riguarda i ministri – Meloni vorrebbe dei tecnici in alcune caselle – una delle spine è l’Economia: dopo il no di Panetta (ora nel board della Bce), si parla di Domenico Siniscalco. Ma circola anche il nome di Guido Bertolaso che, forte della fallimentare esperienza per la gestione dei vaccini covid in Lombardia, viene indicato come possibile ministro della Salute. Una corsa contro il tempo, viasto che Mattarella vorrebbe dare l’incarico alla leader di FdI il 21 ottobre, massimo il 22. Sul giornale di domani il resoconto delle trattative, ma anche una Di Maio-story sulla genesi della scissione che ha portato l’ex grillino fuori dal Parlamento.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Covid, la nuova ondata. Sono 43.716 i nuovi contagiati nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 44.672). Le vittime sono 60, mentre il tasso di positività è leggermente sceso, attestandosi al 20,3% (ieri era il 21,7%%). Aumentano anche i ricoveri.
Regionali, il bipolarismo del Pd. Il Pd è sempre più confuso: oggi Maran (l’assessore di Sala) ha organizzato un’assemblea a Milano tra gli “auto-candidati” alle primarie per le regionali 2023. Il Pd regionale ha chiesto di aspettare un mese per valutare se ci può essere intesa coi 5Stelle e con altri della coalizione, cosa che molti non vogliono. Vedremo quali sono i nomi che circolano.
Secondo tempo. Alessandro Ferrucci ha intervistato l’attore Bebo Storti.
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