Sul Fatto di domani ampio spazio alla risoluzione della maggioranza sulla riforma del Mes, votata stamattina alla Camera (è ancora in corso il dibattito al Senato). Ma la – seppur debole – ritrovata unità tra le forze che sostengono il governo è solo apparente: la vera partita si sta giocando tra Renzi (le cui ministre minacciano di dimettersi) e il presidente del Consiglio sulla cabina di regia che dovrebbe gestire i soldi del Recovery Fund (mentre in Europa viene superato il veto di Ungheria e Polonia). Eppure il leader di Italia Viva, che adesso grida allo scandalo democratico, non è nuovo a gestioni emergenziali…
A proposito del covid (qui i numeri di giornata), dedicheremo ancora una volta il nostro Focus ai vaccini, dopo la notizia che due pazienti inglesi cui è stato somministrato il vaccino Pfitzer hanno avuto reazioni allergiche. E scopriremo che non sarà questo l’unico ostacolo al protrarsi della campagna vaccinale.
Nel frattempo, però, bisogna registrare che la destra sta dando un pessimo spettacolo a proposito dell’ottemperanza alle regole: dalle colonne dei giornali alle trasmissioni televisive alle aule parlamentari, è tutto un invito alla disobbedienza (e quindi porte aperte alla terza ondata). Selvaggia Lucarelli si dedicherà invece allo scontro tra Lilli Gruber e Maria Elena Boschi.
La Cronaca ci racconterà che l’imprenditore Alberto Forchielli è indagato a Milano per evasione fiscale, mentre ci sono stati arresti a Salerno nell’ambito della sanità.
Gli Esteri ci porteranno in Libano – un Paese in cui in pochi mesi il tasso di povertà è raddoppiato e si parla, a breve, di carestia – e continueranno a seguire i negoziati per la Brexit. Nella sezione Radar leggeremo un’interessante intervista a una docente russa che si occupa di “cospirologia” (di cui di seguito potete leggere un’anticipazione) e un intervento di Gad Lerner su “Petrolio e lusso: l’Islam con il tacco 12”. Infine il Secondo Tempo, con le fotografie della Sicilia di Armando Rotoletti.
Alexandra Arkhipova: “Quando per Mosca l’arma letale Usa era uno scarabeo”
di Michela AG Iaccarino
“Il complottismo è sempre esistito. Sarebbe errato pensare che siano gli Stati Uniti la patria della disinformazione solo perché Qanon negli ultimi tempi ha conquistato popolarità. In Russia, l’ex Unione sovietica, hanno una lunga storia su questo tema: la cospirazione sul 5G di oggi corrisponde all’invasione degli scarabei del Colorado di ieri”. A parlare è Alexandra Arkhipova, docente universitaria all’Università statale di Mosca. La sua specialità si chiama konspirologjia.
Professoressa, ci racconti la storia degli scarabei del Colorado…
Nell’Unione Sovietica, ai tempi della Cortina di ferro, una delle teorie del complotto più comuni era questa: i soldati americani, col favore delle tenebre, cospargevano i campi di patate con gli scarafaggi della California, particolarmente aggressivi; il fine era quello di rovinare i raccolti, per sterminare i sovietici.
Altri ‘pericoli’ provenienti dal nemico di sempre, l’Occidente?
Il complotto delle Olimpiadi di Mosca nel 1980: le maestre in aula dicevano ai bambini di non accettare le gomme da masticare dai turisti stranieri perché erano avvelenate col fine, di nuovo, di eliminarci in modo sistematico e inesorabile.
Torniamo al presente. In Russia sono iniziate le vaccinazioni: che storie circolano?
La più comune è che il vaccino sia un’arma biologica affinata dal Cremlino prima sull’esercito, per ottenere sulle persone una risposta immediata, da automi. Ecco, il vaccino anti Covid per i complottisti russi serve a questo, ad aggiogare al potere i cittadini; infatti, secondo questa visione, non è un caso che dopo i militari, il vaccino toccherà agli impiegati statali, agli insegnanti. Così tutta la popolazione sarà sotto controllo.
(continua a leggere sul giornale di domani)
Le querele dell’Eni al Fatto, la campagna di solidarietà di Fridays For Future
L’associazione ambientalista si schiera a fianco del Fatto Quotidiano: “ENI fa causa al Fatto, vuole 350 mila euro di danni da chi ha raccontato la pura verità! Il manager Descalzi continua a non voler ammettere i suoi errori, e anzi intenta una enorme causa al Fatto Quotidiano pretendendo di rimuovere tutti gli articoli a lui sgraditi. Siamo vicin@ ai/lle giornalist@ del Fatto, che hanno portato all’attenzione pubblica dei fatti molto gravi: ENI è il più grande ostacolo alla #decarbonizzazione della nostra economia ed elargisce tangenti miliardarie per poter estrarre sempre più #petrolio – scrivono gli attivisti di FFF Italia – Non appena qualcun@ prova a denunciare pubblicamente le sue responsabilità, viene attaccato, represso o portato in #tribunale. Esattamente come è successo agli/lle attivist@ di #ExtinctionRebellion pochi mesi fa”.
Il link all’iniziativa
Stasera torna alle 21.25 su Nove Accordi&Disaccordi, il programma di Andrea Scanzi e Luca Sommi con la partecipazione di Marco Travaglio. Ospite della puntata Domenico Arcuri e Andrea Crisanti.
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