LA NUOVA STRETTA. Con i ricoveri per Covid che continuano a salire (qui i numeri di giornata con il boom di ingressi anche in terapia intensiva), il Cts ha chiesto al governo di intervenire rapidamente con ulteriori restrizioni: si potrebbe andare, dunque, verso lockdown mirati nel fine settimana, sul modello Natale, e zone rosse locali con controlli in entrata e in uscita. Sul Fatto di domani ci occuperemo poi di vaccini perché, nel giorno in cui ha ricevuto la prima dose di Moderna il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si allunga la lista dei “furbetti” (anche alla luce del fatto che le Asl non predispongono le liste di riserva). Capiremo pure qual è il danno economico derivante dai ritardi nelle consegne da parte di Big Pharma (è di oggi la notizia che Johnson&Johnson non assicura le prime 55 milioni di dosi all’Ue).
PIÙ POLTRONE PER TUTTI. Conflitti d’interesse e contratti privati: nelle pagine dell’economia leggerete cosa sta combinando il “governo dei migliori” che dovrà gestire i miliardi del Recovery Fund. In particolare Palazzo Chigi ha affidato un’altra consulenza a uno dei big del settore. E questa volta per milioni di euro. Intanto oggi il ministro Brunetta, proprio colui che aveva contribuito a smantellarla, ha annunciato il suo piano d’azione per rilanciare la Pubblica amministrazione: concorsi rapidi per garantire il turn over, semplificazione e digitalizzazione. E durante l’audizione in Parlamento ha fatto mea culpa sulla gestione passata, quando faceva parte del governo Berlusconi: “Io ho già fatto il ministro e all’epoca eravamo impegnati a bloccare il turnover, la contrattazione di secondo livello e la formazione”.
C’È VITA A SINISTRA? In vista dell’assemblea del prossimo fine settimana, il Pd resta in mezzo al guado. Si fa strada il nome di Enrico Letta (che inizia a pensarci), ma chiunque sarà il nuovo segretario (prima o poi) non potrà non tenere conto delle parole dette oggi a Repubblica dalla sindaca di Torino, Chiara Appendino, che ha rilanciato con forza un’alleanza M5S-Pd-LeU nel solco del Conte 2. Sul giornale di domani capiremo, attraverso il parere di alcuni sondaggisti, se questa può essere la via d’uscita per una rinascita dem. Intanto i segnali non sono dei migliori: secondo il sondaggio di Swg il Pd è crollato dopo l’addio polemico di Zingaretti, finendo quarto partito dietro Lega, M5S e FdI.
FURBETTI SÌ, MA PER COLPA DELL’INPS. Torneremo su una delle nostre battaglie, quella sui politici che hanno chiesto lo scorso anno il bonus da 600 euro per la pandemia. Solo che, come spesso accade, l’esito di una richiesta di chiarimenti diventa un paradosso. Il Garante della Privacy ha infatti multato l’Istituto diretto da Pasquale Tridico per aver “effettuato incroci tra i dati di tutti coloro che avevano richiesto il bonus con quelli dei titolari di incarichi politici” senza aver prima determinato se ai parlamentari e agli amministratori locali spettasse o meno quel beneficio.
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