IL COPASIR VUOLE VEDERE I PAGAMENTI DEGLI STATI ESTERI A RENZI. Dopo la litania di ieri, accolta dalla destra con grandi manifestazioni di solidarietà, Matteo Renzi adesso se la prende con Giuseppe Conte, per le dichiarazioni sul conflitto di interessi del Senatore rispetto agli Stati esteri e alla revoca di Autostrade dopo la tragedia del ponte Morandi. “L’illazione è squallida e dimostra come ormai Conte sia un uomo dominato dal rancore”, ha scritto Renzi su Facebook, che poi sostiene che la revoca “è figlia di una cultura populista e demagogica che ha portato il contribuente italiano a regalare circa 8 miliardi alla società dei Benetton”. Conte ha detto, soprattutto, che è ora di rilanciare la proposta di legge (già depositata) che vieterebbe agli eletti e ai membri del governo di prendere soldi da Stati o società estere. Il che toglierebbe a Renzi la terra sotto i piedi. Il caso, intanto, è finito anche al Copasir, che ha chiesto l’accesso agli atti della magistratura per valutare se si tratta di una minaccia agli interessi nazionali (il Copasir ha detto che indagherà anche sui presunti finanziamenti venezuelani ai 5S). Intanto, il leader del Pd Enrico Letta continua il silenzio sulla vicenda, ma c’è una parte del suo partito che solidarizza con Renzi (per esempio Irene Tinagli, che intervistata dal Messaggero ha parlato di “violazione dei diritti fondamentali della persona”).
10 PROPOSTE PER ALLARGARE IL REDDITO DI CITTADINANZA. Dopo mesi di lavoro, la commissione sul Reddito di cittadinanza voluta da Andrea Orlando e diretta da Chiara Saraceno ha presentato oggi i risultati della sua indagine. Oltre all’analisi ci sono dieci proposte di modifica della misura anti-povertà che, in sintesi, propongono di allargare la platea dei beneficiari della misura. Si va dal dimezzamento del periodo di residenza richiesto agli stranieri (da 10 a 5 anni), all’aumento degli importi per le famiglie numerose, all’abolizione dell’obbligo di spendere la somma entro il mese successivo, fino alla possibilità di cumulare, in parte, il Reddito con con un salario da lavoro. Dall’altro lato, la commissione vorrebbe anche cambiare i criteri sulle offerte di lavoro, proponendo di considerare utili anche quelle che durano solo un mese. E quanto alle critiche della destra che accusa i giovani di voler restare sul divano, è stata la presidente Chiara Saraceno a rispondere: “Pensiamo che ci sia una sopravvalutazione del rifiuto del lavoro da parte dei beneficiari dell’Rdc, una sopravvalutazione non fondata su elementi empirici certi”. Sul Fatto di domani partiamo da qui per vedere nel dettaglio quali saranno le modifiche da apportare alla misura.
LA MANOVRA SCOMPARSA DIVENTA UNA BARZELLETTA. Ci sarebbe un luogo perfetto dove approvare le modifiche al Rdc, ed è la manovra di bilancio. Le proposte della Commissione Saraceno sono molto diverse da quelle approvate dal Governo Draghi. E poi c’è un problema, che segnaliamo da giorni e che sta sfiorando il ridicolo. Nel silenzio generale, il testo della legge di bilancio, licenziato dal Consiglio dei ministri il 28 ottobre, non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale e non è arrivato in Parlamento. Non solo, il governo sta continuando a modificarla senza confronto con la maggioranza. Tuttavia, Palazzo Chigi ha smentito che le modifiche verranno sottoposte al vaglio del Consiglio dei Ministri. Insomma, è stato approvato un testo che non sarà quello adottato, ma va bene così. E intanto si riducono i tempi di discussione in Parlamento. Però ai Migliori si perdona tutto, o no?
Intanto, sempre in tema economico, il Consiglio di Stato ha emesso l’attesa sentenza sulle concessioni balneari: la proroga è solo fino al dicembre 2023, “dal giorno successivo – scrivono i giudici – non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza”.
COVID, ALLERTA TERAPIE INTENSIVE IN DUE REGIONI. I dati ospedalieri regionali restituiscono un primo segnale di preoccupazione. Il Friuli Venezia Giulia e le Marche hanno sforato la soglia di occupazione nei reparti intensivi, uno dei tre criteri per il passaggio in zona gialla. Infatti il presidente friulano Fedriga ha messo le mani avanti sulla possibilità del passaggio di colore. Intanto i numeri in Europa continuano a salire e scattano le contromisure in molti Paesi. La Gran Bretagna ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, che finora aveva fatto di tutto per evitare e in Austria dopo il lockdown mirato ai no vax le immunizzazioni stanno salendo leggermente. Sul Fatto di domani faremo una comparazione tra la situazione della Germania e quella della Spagna, dove il tasso di vaccinati è 4 punti superiore a quello italiano e non c’è obbligo di green pass. Da noi, questa è la settimana in cui si deciderà l’allargamento della terza dose ad altre fasce d’età. E anche quella in cui capiremo se la curva dei contagi è destinata a impennarsi o se l’abbiamo scampata. I casi registrati nelle ultime 24 ore sono più di sei mila, e i morti 68. Siamo tornati sopra quota 100 mila persone attualmente positive. Intanto, il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia ha annunciato che la stretta del Viminale sui cortei vieterà del tutto le manifestazioni: si potranno fare solo sit-in e solo fuori dai centri storici.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Confine irregolare. Un reportage di Cosimo Caridi dalla frontiera tra Polonia e Bielorussia, dove negli ultimi giorni si sono ammassati migliaia di migranti che cercano di entrare in Europa. Varsavia ha schierato l’esercito, l’Ue ha sospeso i visti per i diplomatici di Minsk. Su questa vicenda interverrà anche Gad Lerner.
Calcio, Dazn monetizza. Lo stop alla possibilità di guardare una partita da due dispositivi con un solo abbonamento è stata annunciata come un meccanismo anti-frode. In realtà, per la società dello streaming sportivo è anche un modo per provare ad alzare i ricavi degli abbonamenti, che quest’anno non hanno raggiunto i risultati prefissati. Tutto questo mentre il servizio è lontano dalla perfezione.
I ragazzi del Politecnico. Da Sciascia a Ceronetti a Gianni Brera: un libro racconta il gruppo di talenti che si fecero le ossa rispondendo ai lettori della rivista diretta da Elio Vittorini.
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