Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana il nostro inserto si occupa di affitti brevi, il business di Airbnb e di tutti coloro che che “noleggiano” abitazioni solo per poche notti. Ora anche i primi cittadini chiedono strumenti per porre un freno all’affare che “svuota” i centri urbani dai residenti per popolarli di turisti. Leonardo Bison mostra lo spiacevole effetto collaterale: il prezzo delle locazioni lunghe è schizzato alle stelle. Per studenti fuori sede e lavoratori stagionali, affittare una casa per mesi o anni è diventato un salasso insostenibile. Ma è il mercato, bellezza: meno abitazioni sono disponibili per il lungo termine, più sale il prezzo. L’esempio è A Bologna: dal 2016 sono “spariti” 5.000 alloggi per residenti.
Voltiamo pagina con Nicola Borzi, verso la crisi infinita delle edicole che distribuiscono i giornali. Dalla fine del 2019 hanno chiuso circa 2.700 punti vendita su 23 mila. Un problema anche di democrazia dell’informazione: milioni di italiani vivono in piccoli comuni dove i giornali non arrivano più. Ma il governo e la politica non se ne curano.
Il centrodestra invece tiene gli occhi ben aperti sul Superbonus del 110%, l’incentivo per l’edilizia del governo Conte 2 tanto vituperato dal ministro Giorgetti e dalla premier Meloni. I bonus hanno contribuito alla crescita economica e ai saldi di finanza pubblica, come ha certificato anche il Financial Times. Ma il governo ha sposato l’austerità ed ora è preoccupato: i crediti incagliati per via del blocco alla cessione, potrebbero venire conteggiati nel deficit del 2024 e negli anni a venire. Per il bilancio pubblico potrebbero essere guai. Per la rubrica sulle criptovalute, Virginia Della Sala ci parla dell’impennata del bitcoin e dei motivi della volata di queste settimane.
Buona lettura
La nuova primavera del bitcoin: ecco i motivi che spingono in alto le criptovalute
di Virginia Della Sala
È finito l’inverno? Per il momento sì. Bitcoin ha raggiunto un nuovo record, è volato oltre i 71.000 dollari, spinto a quanto pare dal crescente interesse degli investitori per la criptovaluta e dall’attesa di un taglio dei tassi da parte delle maggiori banche centrali. Il bitcoin ha scalato il 3 per cento a 71.517 dollari e il rialzo ha coinvolto anche Ethereum (+2,4 per cento). È comunque una crescita che si è aggiunta al rally già in corso da tempo, se si pensa che a fine 2022 il valore era a meno di 16mila dollari e che il prezzo del bitcoin era salito al record di 68.550 dollari nel novembre 2021.
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