Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana nel nostro inserto, con Roberto Rotunno ci occupiamo di Booking e le sue sorelle: app e siti web con le quali scegliamo e prenotiamo le strutture turistiche. Per la prima volta uno studio certifica il contributo al precariato delle piattaforme digitali: le aziende che dipendono di più dai nuovi mediatori digitali tagliano il costo del lavoro per alleggerire il peso delle commissioni. Dunque ricorrono al lavoro precario in misura maggiore.
I precari tengono in piedi i bilanci delle aziende turistiche ma anche (soprattutto) la scuola, come ci racconta Virginia Della Sala. Il ministero dell’Economia ha autorizzato 45.124 posti. Eppure, il totale di quelli vacanti è pari a 64.156. Quasi 20 mila insegnanti precari colmeranno il buco in organico. Negli anni, come certifica la Corte dei Conti, le stabilizzazioni dei docenti hanno prodotto pochi frutti: se nel 2017/2018 il personale supplente (escluso il sostegno) era di circa 114mila unità, nell’anno scolastico 2023/2024 il numero è salito a 172mila unità.
Intanto, per le assicurazioni Rc auto è sempre tempo di rincari. Ieri erano le truffe, gli avvocati e le carrozzerie, oggi è il carovita con l’inflazione galoppante. Gaia Scacciavillani illustra l’ultimo rincaro certificato pochi giorni fa dalla vigilanza delle assicurazioni, l’Ivass: a giugno le polizze obbligatorie delle 4 ruote hanno raggiunto un prezzo medio di 403 euro, il 6,2% in più dell’anno prima.
Anche le banche viaggiano a gonfie vele registrando profitti record. Merito della forbice tra gli interessi incassati sui prestiti ai clienti e quelli pagati ai risparmiatori per i soldi sul conto corrente (prossimi allo zero): 13 miliardi di utili netti in sei mesi per gli otto istituti più grandi.
Non va altrettanto bene nel settore dell’edilizia, con la fine del Superbonus. Dopo un inizio del 2024 ancora in crescita, l’Ance l’ancia l’allarme per i prossimi mesi: “Da giugno, un vero e proprio crollo”. Colpa del pensionamento del 110%, ma anche dei ritardi nei pagamenti e del caro-materiali che non verranno compensati dall’onda lunga dei cantieri legati al Pnrr.
Buona lettura
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